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Da “corriere.it”
L’Isis avrebbe fatto saltare in aria due antichi mausolei - tra cui quello dello sceicco Mohammad Ben Ali - vicino al sito archeologico romano di Palmira, in Siria, affermando di aver distrutto «un simbolo del politeismo». A renderlo noto, con tanto di foto, alcuni fonti locali, citando gli stessi jihadisti. Il condizionale è d’obbligo dopo le smentite che il sito archeologico della città di Palmira sia stato minato dai miliziani.
«Non è vero che l’Is ha collocato degli ordigni tra le rovine di Tedmor e i rapporti che ne parlano sono imprecisi e si basano su fotografie fasulle scattate da alcuni cittadini», ha detto hmad Daas, attivista politico siriano dell’opposizione, secondo cui le notizie circolate al riguardo «sono false».
I primi scempi dell’Isis nell’antica città di Palmira sarebbero comunque stati commessi sui due antichi mausolei. Secondo quanto riferito dall’attivista Sham Samer Homsi, presente nella regione di Homs, si tratta dei mausolei di Mohamed ben Ali - , discendente del cugino del Profeta Maometto - e di Abu Baha Edin, una figura storica di Palmira.
Entrambi i santuari si trovano al di fuori (circa 4 chilometri) del sito delle rovine greco-romane iscritte al patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. Il primo in una zona montuosa a nord est della moderna città di Palmira, il secondo nell’oasi di Guta. In entrambi i casi i miliziani hanno usato degli esplosivi. Intanto, l’Osservatorio siriano per i diritti umani segnala che i jihadisti hanno distrutto completamente un santuario per «eliminare gli emblemi politeisti».
La notte scorsa l’Isis ha cominciato a pubblicare sul web alcune immagini che mostrano le prime distruzioni nell’antica città siriana di Palmira. Una di queste mostra due uomini armati che trasportano esplosivi. Un’altra l’esplosione di uno dei mausolei
Nel II secolo d.C. Palmira fu uno dei centri culturali più importanti del mondo antico e snodo centrale sul percorso della via della Seta. Fino al mese di marzo 2011, prima del conflitto, le sue rovine erano uno dei principali siti turistici del Paese e della regione. A maggio, la città è caduta nelle mani dei terroristi. In un video diffuso il 26 maggio si evidenziava che la città antica e le sue rovine non avevano subito alcun danno.
Ma nei mesi scorsi l’Isis ha già demolito con le ruspe alcuni siti archeologici di grande valore storico, tra cui le rovine di Nimrud e di Hatra, a loro volta iscritte, come Palmira, al patrimonio Unesco dell’umanità, e preso a martellate le sculture del museo di Mosul.
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