mazzetta tangente

LO SPOSO È IMPAZZITO…O FORSE HA SPACCIATO - A ROMA UN UOMO CON DEI PRECEDENTI PER DROGA, PASQUALE IADICICCO, HA GIUSTIFICATO I 10 MILA EURO NASCOSTI IN UNA INTERCAPEDINE DI CASA SOSTENENDO CHE FOSSERO UN REGALO DI MATRIMONIO - A SUPPORTO DI QUESTA TESI HA CHIAMATO A TESTIMONIARE 18 INVITATI - LA PROCURA NON HA CREDUTO ALLA VERSIONE DEL GRUPPETTO E HA CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO DELLE 18 PERSONE, ACCUSANDOLE DI FAVOREGGIAMENTO...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell'articolo di Andrea Ossino per "la Repubblica - cronaca di Roma"

 

COCAINA

Ritrovarsi iscritti nel registro degli indagati dopo un addio al celibato è storia già sentita: risse, eccessi e serate che finiscono nei verbali più che negli album dei ricordi. Ma che a finire sotto processo siano gli invitati dopo un matrimonio, quello no: succede di rado. Eppure è proprio ciò che è capitato a Roma, dove dalle panche della chiesa al banco degli imputati il passo è stato breve.

 

Tutta colpa dei regali di nozze, o meglio di diecimila euro che lo sposo, fermato tempo dopo le nozze per spaccio, ha provato a giustificare così: «Sono le buste del matrimonio, il regalo degli invitati». Con tanto di dichiarazione siglata dagli amici. Quel documento, però, ora viene contestato dalla procura.

 

Protagonista della vicenda è Pasquale Iadicicco, sposo nel 2018, poi indagato per spaccio. È un ragazzo già noto alle cronache: precedenti per droga, foto in circolazione sul web già dal 2013. Ma quel giorno di sette anni fa, circondato da amici, parenti e testimoni, era semplicemente «lo sposo».

 

spaccio di droga

E come tale aveva festeggiato: pranzo, brindisi, bomboniere e, a quanto pare, un discreto numero di "buste", di contanti donati dagli invitati, come da tradizione. Tutto nella norma, almeno fino a quando, mesi dopo la festa, non è arrivato un blitz alle porte di Roma, a Palestrina.

 

Nella casa dei novelli sposi, la polizia trova droga, materiale per il confezionamento delle dosi e circa 10mila euro in contanti, sottovuoto e nascosti dietro un'intercapedine. Quando gli agenti chiedono spiegazioni, lo sposo esordisce pressappoco così: «Sono i regali del matrimonio». [...]

 

Ma il ragazzo non si è arreso. Per sostenere la propria versione, ha portato ben 18 invitati a testimoniare. Tutti hanno messo nero su bianco la loro verità. Hanno spiegato di aver contribuito con la solita busta: chi 300 euro, chi 800, 1.500 i testimoni. [...]

 

spaccio droga

Ma la procura non si è lasciata intenerire. La sostituta procuratrice Silvia Sereni ha ritenuto che quelle dichiarazioni non siano spontanee, ma di comodo: tentativi di giustificare soldi che, secondo l'accusa, provengono invece dal traffico di droga.

 

La pm scrive ad esempio che due persone, con una «dichiarazione olografa, attestavano falsamente di aver elargito la somma di 1.500 euro in occasione del matrimonio di Pasquale Iadicicco in qualità di testimoni di nozze», si legge negli atti. Accuse simili a quelle contestate agli altri invitati. Risultato? Tutti e diciotto gli invitati sono stati rinviati a giudizio per favoreggiamento, colpevoli, almeno secondo il pm, di aver aiutato lo sposo a coprire l'origine illecita del denaro. Gli imputati, però, ora respingono le accuse con fermezza: «Eravamo solo invitati».