chiara ferragni ascesa e declino

STIAMO GUARENDO DAGLI INFLUENCER? SEMPRE MENO GIOVANI SEGUONO I “CREATOR” SUI SOCIAL - ORA I FOLLOWER SI SPOSTANO VERSO UTENTI "SPECIALIZZATI", ATTIVI SU PRECISE MATERIE (MEDICI, PSICOLOGI, PERSONAL TRAINER, NUTRIZIONISTI), PERCEPITI PIÙ “AUTOREVOLI” DI FERRAGNI & FRIENDS – ASSIA NEUMANN: “CREDERE A UN'INFLUENCER È COME CREDERE ALLA FATINA DEI DENTI, MA CREDERE CHE UN INFLUENCER SIA AUTENTICO SOLO PERCHÉ HA UNA SPECIALIZZAZIONE NON È DIVERSO. C'È QUALCOSA DI PIÙ PERICOLOSO DI UNO PSICOLOGO CHE SI PUNTA LA TELECAMERA IN FACCIA SPIEGANDO COME SI RICONOSCONO I NARCISISTI?”

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Estratto dell’articolo di Assia Neumann per “la Stampa”

WANNA MARCHI SI FA TATUARE LA FRASE I COGLIONI VANNO INCULATI

 

Ieri Wanna Marchi ha pubblicato sul suo profilo Instagram il suo nuovo tatuaggio, un'autocitazione, […] che parafraserò con: gli sprovveduti vanno fregati. Il memento mori arriva in concomitanza con la pubblicazione del rapporto Censis 2025 che vede finalmente celebrare il funerale degli influencer e di contro la crescente fiducia verso profili con meno follower «ma più autentici».

 

Non credo sia una buona notizia. Il rapporto dice: «Cambia anche il modo di interpretare il ruolo degli influencer: il 34,3% degli italiani (con una prevalenza tra gli over 65: 44,1%) dichiara che i macro-influencer sono stati divi per un breve periodo, ma che oggi la loro capacità di influenza sta diminuendo. Il 25,8% ritiene invece che siano i divi di oggi e che lo resteranno per molto tempo. Il 16,6% li considera figure carismatiche. La scelta di seguire invece creator con un minore seguito (i micro-influencer) è dettata dalla volontà degli utenti di vivere un'esperienza più autentica e spontanea: vale per il 23,2% degli italiani».

chiara ferragni in tribunale 1

 

Per micro-influencer si intendono persone che hanno un seguito che arriva fino ai 100.000 follower, e tra questi ci sono moltissimi medici, psicologi, casalinghe, attivisti, persone che hanno una community molto fedele perché percepiti come autorevoli e autentici, ognuno nel proprio campo.

 

[…] La caduta di Chiara Ferragni è successa anche e soprattutto perché ha pensato di poter trarre un vantaggio dalle buone cause, che siano beneficenza o femminismo. Martina Strazzer, influencer e imprenditrice, poteva finire allo stesso modo dopo uno scandalo che riguardava la fine di un rapporto di lavoro con una dipendente assunta quando era incinta, ma Strazzer è stata abbastanza intelligente da ammettere i propri errori e da difendere le scelte dell'azienda, incredibilmente senza piagnistei.

 

influencer 2

Credere a un'influencer è come credere alla fatina dei denti, ma credere che un influencer sia autentico solo perché ha una specializzazione non è tanto diverso. Tanti professionisti dicono che stanno sui social per fare "divulgazione", ma io non ci ho mai creduto, anche perché non capisco tutta questa urgenza di spiegarmi la dissezione aortica. Trovo pericoloso credere agli influencer specializzati perché il patto con i follower non è economico, ma di fiducia.

 

Sui social ci sono medici, insegnanti, psicologi, sindaci, tutte persone che nel momento in cui guardano in camera abbattono qualunque principio di autorevolezza. C'è qualcosa di più pericoloso di uno psicologo che si punta la telecamera in faccia spiegando come si riconoscono i narcisisti? Onestamente, dubito.

 

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Tra ostetriche che dicono che il diabete gestazionale non esiste, medici che piangono pensando alla guerra, dietologi che parlano di body positivity, attivisti invitati alle prime dei film, so solo che io di quello che pensa il pediatra di mio figlio del Medioriente non ne vorrei sapere niente. Pochi giorni fa Solange Fugger, la più giovane primaria d'Italia, ha vinto il TikTok Award come «education creator dell'anno».

 

Il suo account Minerva Salute ha 590.000 follower su TikTok e quasi 200.000 su Instagram. Non ho dubbi circa le competenze della dottoressa, ma quello che so per certo è che l'ultima cosa che vorrei nella vita è trovarmi in un pronto soccorso e sentire il giorno dopo raccontare a mezzo milione di persone il mio caso clinico. […]

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