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LANCIA IL SESSO E NASCONDE LA MANO - A REGGIO EMILIA UNA RAGAZZA ACCUSA UN 22ENNE DI PRETENDERE RAPPORTI SESSUALI SOTTO LA MINACCIA DI DIVULGARE UN LORO VIDEO HARD GIRATO IN MACCHINA - LUI, RINVIATO A GIUDIZIO DAL GUP, REPLICA: “FALSO, ERA LEI CHE SI E’ MESSA A CHIEDERE SOLDI DOPO OGNI INCONTRO…” - I DUE SI ERANO CONOSCIUTI ATTRAVERSO IL DATING E AVEVANO INIZIATO A FREQUENTARSI FINO A QUANDO…

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Tiziano Soresina per https://gazzettadireggio.gelocal.it/

 

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Per la Procura l’operaio 22enne voleva ottenere un rapporto sessuale da una quasi coetanea (ha un anno in meno) minacciando di divulgare un filmato erotico in suo possesso con lei come protagonista. La difesa controbatte dicendo che il giovane è stato ingannato, perché voleva dalla partner solo un rapporto “leggero” (senza fidanzamento, solo sesso) e per tutta risposta lei si era messa a chiedere dei soldi per le sue prestazioni sessuali, da qui la reazione con la storia del filmato che sarebbe solo un fotogramma sul telefonino. Una vicenda controversa su cui farà luce fra alcuni mesi un processo (il gup Andrea Rat ha rinviato a giudizio l’imputato) che si preannuncia decisamente piccante.

 

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LA CONOSCENZA IN CHAT  Una storia per certi versi figlia dei tempi: nel settembre 2018 due giovani – l’operaio vive nella Bassa, la 21enne a Reggio Emilia – si conoscono in una chat d’incontri molto in voga (cioè Badoo) e poi decidono di lì a poco tempo di vedersi. Un primo appuntamento rovente, con tanto di rapporto sessuale consenziente in macchina. Si piacciono e la storia va avanti, come confermano i messaggi amorosi fra i due su WhatsApp.

 

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DUE VERSIONI  Ma ad un certo punto la relazione s’incrina e le versioni divergono. La bella 21enne si vedrà costretta a denunciare l’operaio, perché messa sotto pressione dal giovane che vuole ottenere rapporti sessuali sotto la minaccia di un filmato hard girato proprio in quel primo incontro focoso in auto. Denuncia che gli inquirenti ritengono fondata – le indagini sono coordinate dal pm Valentina Salvi – e con in mano anche un file-audio ritenuto decisivo, incriminano l’operaio per tentata violenza sessuale.

 

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Accusa che il 22enne – incensurato – respinge, negando di aver girato un filmato a luci rosse con il cellulare, bensì c’è solo un fotogramma fatto per divertimento e mai girato sui social. Inoltre si sentiva soffocato da quella giovane che voleva una storia sentimentale seria, mentre lui era interessato ad un rapporto solo fisico, senza particolari coinvolgimenti.

 

PARLA IL LEGALE  «Lei allora avrebbe chiesto dei soldi per le prestazioni sessuali – rimarca l’avvocatessa Tatiana Vivino che difende l’operaio – e il mio assistito si è sentito a quel punto ingannato».