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ECCO LA STORIA DEL POVERO CORNUTO DI ROMA CHE HA SUBITO IL TRADIMENTO DELLA MOGLIE CON UN PRETE ED E’ STATO CONDANNATO A “RISARCIRE” IL RELIGIOSO CON 3 MILA EURO! -L’UOMO HA INCASSATO 15 MILA EURO DALLA EX COME INDENNIZZO PER LA DEPRESSIONE IN CUI ERA PRECIPITATO DOPO IL TRADIMENTO. MA I GIUDICI...
Francesco Donadoni per “il Giorno”
GIUSEPPE PETROCCHI E DON VITO ISACCHI
Facile l' accostamento a 'Uccelli di rovo', in cui scoppiò l' amore, o meglio la passione, tra un sacerdote e una fedele che aveva perso la testa per il prete. Certo, lui aveva gli occhi azzurri di Richard Chamberlain, e lei lo sguardo dolce e provocante di Rachel Ward. Ora non sappiamo nulla su don Vito Isacchi, prelato bergamasco di 45 anni, e tanto meno sulla donna con la quale è scoccata la scintilla.
Certo è che a fare le spese di questo amore-tradimento non gradito dall' alto, è stato il marito della donna, che dopo la scoperta del tradimento della moglie con un sacerdote è caduto in depressione. E ora, per il malessere in cui era piombato a causa di questa love story proibita, l'uomo ha ottenuto dal tribunale un risarcimento di 15mila euro.
I giudicI, al termine di un processo durato cinque anni, hanno condannato solo la donna, non il prelato. Ma c'è di più: il tribunale, nella sentenza di un anno fa, passata in giudicato da sei mesi, ha respinto l'istanza risarcitoria contro don Vito Isacchi, che da anni si è trasferito da Roma all'Aquila, e ha anzi condannato il marito tradito a corrispondere all'adultero in paramenti sacri la somma di 3mila e 200 euro.
Ma la battaglia non è finita. I legali dell'uomo tradito, infatti, hanno ora chiesto alla Chiesa di adottare provvedimenti contro il sacerdote che ha violato il diritto canonico, anche considerando che nella sentenza viene certificata, con tanto di prove fornite da un investigatore privato, la relazione extraconiugale.
La storia, che fa tornare di estrema attualità il dibattito sul celibato dei preti, risale al 2008 e il contesto è quello della parrocchia di San Giustino, nel quartiere di Roma, dove viveva la coppia, che ha due figli.
Lo scandalo è scoppiato nei giorni scorsi nella curia dell'Aquila, dove il sacerdote si è poi trasferito e dove è molto conosciuto, dato che è stato segretario dell'ex ausiliare Giovanni D'Ercole, ora vescovo di Ascoli Piceno, che lo ha espressamente voluto con sé, ed è stato pure confermato dall' attuale arcivescovo Giuseppe Petrocchi.
Oltre ad aver ricoperto importanti incarichi come quello di rettore del santuario Giovanni Paolo II, oggi don Vito è un sacerdote «recuperato», riabilitato a tutti gli effetti grazie a un percorso di «discernimento vocazionale», in cui ha avuto la possibilità di riflettere su cosa fare della propria vita.
Un cammino nel quale è stato seguito proprio da monsignor D' Ercole, tra il 2008, inizio dello scandalo, e il 2011, quando il prelato giunse in Abruzzo. Stando a fonti interne alla curia aquilana, per quanto riguarda il futuro del prelato, è probabile che monsignor Petrocchi dopo essersi confrontato anche con la curia di Bergamo da cui dipende don Vito, non propenderà per una punizione esemplare, essendosi Isacchi «pentito e redento»: per motivi di opportunità, potrebbe vedersi sospeso dall' incarico di segretario particolare del vescovo.
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