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“TEMO UNA TERZA GUERRA MONDIALE SE GLI STATI UNITI DOVESSERO CONFRONTARSI SU TAIWAN CONTRO LA CINA” - LO STORICO NIALL FERGUSON: “WASHINGTON STA SVUOTANDO GLI ARSENALI MILITARI PER AIUTARE L'UCRAINA E NON RESISTEREBBE UNA SETTIMANA CONTRO PECHINO. GLI USA STANNO ESAURENDO I MISSILI DI PRECISIONE. È UNA SITUAZIONE DISASTROSA, CI VORRANNO CIRCA 10 ANNI PER PORTARE LE FORZE ARMATE AMERICANE AL PUNTO DI POTER EFFETTIVAMENTE COMBATTERE QUELLA GUERRA. SERVE PAZIENTARE ALMENO FINO AL 2033: TRA DIECI ANNI, LA CINA SARÀ IN COMPLETO DISORDINE. L'ECONOMIA DOMESTICA SI FERMERÀ, LA TECNOLOGIA AMERICANA SARÀ DOMINANTE…”

Estratto dell’articolo di Fabrizio Goria per “la Stampa”

 

NIALL FERGUSON

«Temo una Terza guerra mondiale se gli Stati Uniti dovessero confrontarsi su Taiwan contro la Cina. Washington sta svuotando gli arsenali militari per aiutare l'Ucraina e non resisterebbe una settimana contro Pechino. Joe Biden non può permettersi di agire».

 

Incontriamo Niall Ferguson, uno dei più prominenti storici economici contemporanei […] «Siamo in una fase storica davvero complicata e con possibili conseguenze senza precedenti», dice. Nel mezzo delle schermaglie tra Usa e Cina, sottolinea, c'è un'Europa che deve trovare un centro di gravità […]».

XI JINPING E JOE BIDEN

 

[…] «Temo una rottura tra Stati Uniti e Cina».

 

Cioè?

«Se fra poco ci fosse una crisi su Taiwan e le cose si aggravassero, si assisterebbe a uno shock davvero drastico, molto più grande di quelli che abbiamo visto negli ultimi decenni. In quel caso, sarebbe davvero legittimo parlare di una policrisi».

JOE BIDEN DOPO L INCONTRO CON XI JINPING

 

Cosa si rischia?

«Una Terza guerra mondiale, a quel punto. Se Pechino agisse in modo aggressivo su Taiwan e, di conseguenza, Joe Biden inviasse due gruppi d'attacco di portaerei nel Pacifico, sarebbe come la crisi dei missili di Cuba, solo che di mezzo ci sarebbero le economie statunitense e cinese. E le ramificazioni di questa prova di forza sarebbero enormi, con effetti dirompenti per i mercati finanziari. Molto maggiori rispetto alla pandemia di Covid-19».

xi jinping joe biden

 

Dove si intervenne con stimoli fiscali.

«Già, e in questo caso non sarebbe possibile portare avanti misure di espansione fiscale e monetaria. Il mercato obbligazionario globale sarebbe completamente congelato. Un quadro spaventoso. […]  sono convinto che Xi Jinping non voglia prendersi questo genere di rischi. Non lo ha mai fatto e non credo abbia desiderio di frenare la globalizzazione con le proprie mani».

 

Quale può essere il ruolo dell'Europa in tutto ciò?

«Non piacevole. L'Europa potrebbe diventare un terreno di battaglia sotto diversi aspetti. Non solo bellici, come è già adesso, ma anche commerciali. Ma il rischio maggiore è legato all'Ucraina. Se Kiev perde la guerra, le frontiere europee diventeranno un luogo estremamente pericoloso. […]

xi jinping joe biden

 

C'è un conflitto nel conflitto?

«Non c'è un solo fronte, come era ben chiaro nella Guerra Fredda. Qui ci sono diversi attori in gioco, e l'Europa è in mezzo a dinamiche che di sicuro non voleva affrontare.

Però c'è un assunto di base».

 

[…] C'è un problema di spese militari in seguito al conflitto in Ucraina?

«[…] Il punto è che gli arsenali si stanno svuotando. Nello specifico, gli Usa stanno esaurendo i missili di precisione. In circa sei giorni, se si entrasse in guerra con la Cina su Taiwan, non ce ne sarebbero più. Questa è una situazione disastrosa, ci vorranno circa 10 anni per portare le forze armate americane al punto di poter effettivamente combattere quella guerra».

 

La Cina ritorna…

BIDEN XI JINPING

«Sì, perché gli Usa non devono assolutamente andare in quella direzione. Bisogna aspettare».

 

Quanto?

«Dieci anni, quando la Cina sarà in completo disordine. L'economia domestica si fermerà, la tecnologia americana sarà dominante. Sono abbastanza sicuro che Washington vincerà la Seconda guerra fredda, quella contro Pechino. Sempre ammesso che non diventi qualcosa di peggio. Serve pazientare almeno fino al 2033».

 

JOE BIDEN XI JINPING

Quali sono le sue tre più grandi paure da qui al 2050?

«Senza dubbio la Terza guerra mondiale. Ovvero avere una guerra nucleare e allo stesso tempo un conflitto spaziale. Quello potrebbe essere l'evento più disastroso possibile. Le conseguenze sono inimmaginabili».

 

La seconda?

«La morte della democrazia liberale. I giovani non sembrano capire che la libertà individuale è importante e va tutelata».

 

JOE BIDEN XI JINPING

La terza paura?

«Che si verifichi una inavvertita catastrofe di origine tecnologica. Mi preoccuperei di un esperimento finito male. Penso alle risorse per la guerra biologica, le più pericolose. Di sicuro, i cinesi stanno lavorando in questo settore. Devo essere sincero?».

 

Certo.

«Riuscissimo a superare i prossimi 50 anni senza intoppi potremo ritenerci assai fortunati».