DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
1. ALMODOVAR E PENELOPE CRUZ CON I PALESTINESI
Da Pedro Almodovar a Penelope Cruz (foto sopra), da Eduardo Noriega a Lola Herrera, passando per Javier Bardem e Benito Zambrano, sono una dozzina gli artisti spagnoli che hanno firmato un appello che chiede di fermare l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.
Nella lettera, pubblicata ieri, attori, registi, musicisti e scrittori iberici definiscono l’operazione israeliana «Margine protettivo», che ormai va avanti da più di venti giorni, un vero e proprio genocidio, e chiedono all’Unione Europea di «condannare i bombardamenti da terra, cielo e mare contro la popolazione civile palestinese» invocando un cessate il fuoco da parte dell’esercito israeliano.
I firmatari dell’appello chiedono inoltre che Israele «rimuova l’embargo che ha prostrato la Striscia di Gaza per più di un decennio» e accusano lo Stato israeliano per la nuova ondata di violenza in Medio Oriente, con l’esercito che «continua ad avanzare nei territori palestinesi e ad occuparli anziché ripristinare i confini del 1967».
QUEI TWEET DELLE STAR SCHIERATE CHE SCATENANO LA RABBIA DEI FAN
Enrico Caporale per “La Stampa”
rihanna in reggiseno alla finale mondiale
Mentre le diplomazie faticano a trovare un accordo per il cessate il fuoco a Gaza, i vip scendono in campo e, ovviamente, si schierano. Ieri alcuni artisti spagnoli (tra cui il regista Pedro Almodóvar, l’attore Javier Bardem e l’attrice Penélope Cruz) hanno firmato un appello in cui viene chiesto a Israele di interrompere subito i raid, definendo l’offensiva nella Striscia un «genocidio». «La popolazione di Gaza - si legge nella lettera - sta vivendo giorni terrificanti e la comunità internazionale non fa niente».
Due giorni fa Zayn Malik, musicista anglo pakistano degli One Direction (la band britannica che ha fan in tutto il mondo) era finito nella bufera per un tweet. È bastato condividere l’hashtag #FreePalestine con i suoi 13 milioni di follower e in Rete si è scatenato l’inferno. «Ammazzati, Israele ha il diritto di difendersi», gli hanno risposto i meno gentili.
Le stesse reazioni aveva provocato un messaggio analogo della cantante Rihanna. Ma c’è anche chi ha voluto commemorare i soldati israeliani morti, come Bar Refaeli che sempre su Twitter ha postato una foto dei militari con la scritta «Siamo quello che siamo grazie a voi». Apriti cielo, la modella israeliana è stata ricoperta di insulti.
Insulti sono arrivati anche alla cantante israeliana Noa per aver criticato Netanyahu, critiche che le sono costate la cancellazione del concerto organizzato da un’associazione ebraica per il 27 ottobre a Milano. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato anche l’umorista francese Dieudonné che a Parigi, durante uno spettacolo al teatro de la Main d’or, ha paragonato Netanyahu a Hitler.
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