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KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP…
TENETE A BADA QUESTA TECNOLOGIA, SANTO CIELO! – PAPA FRANCESCO USA PAROLE DI FUOCO SUL RAPPORTO TRA IL LAVORO E LO SVILUPPO TECNOLOGICO: “DOBBIAMO RESPINGERE DUE TENTAZIONI, LA TECNOFOBIA, CIOÈ LA PAURA DELLA TECNOLOGIA, E LA TECNOCRAZIA, CIOÈ L'ILLUSIONE CHE LA TECNOLOGIA POSSA RISOLVERE TUTTI I PROBLEMI. VANNO FORNITI AI GIOVANI GLI STRUMENTI PER DISCERNERE TRA LE OFFERTE DI LAVORO E LE FORME DI SFRUTTAMENTO” – A GIUGNO BERGOGLIO PARTECIPERA’ AL G7 SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE…
(ANSA) - "Una tecnica senza umanità diventa ambigua, rischiosa e non è veramente umana, non è veramente formativa. La formazione deve offrire ai giovani strumenti per discernere tra le offerte di lavoro e le forme di sfruttamento". Lo ha detto il Papa nell'udienza alla Confederazione Nazionale Formazione Aggiornamento Professionale.
I giovani "sono una delle categorie più fragili del nostro tempo. I giovani, sempre colmi di talenti e di potenzialità, sono anche particolarmente vulnerabili, sia per alcune condizioni antropologiche che per diversi aspetti culturali del tempo in cui viviamo. Alludo non solo ai Neet - ha detto ancora Papa Francesco - che non sono né in formazione né in attività, ma ad alcune scelte sociali che li espongono ai venti della dispersione e del degrado.
Molti giovani, infatti, abbandonano i loro territori di origine per cercare occupazione altrove, spesso non trovando opportunità all'altezza dei loro sogni; alcuni, poi, intendono lavorare ma si devono accontentare di contratti precari e sottopagati; altri ancora, in questo contesto di fragilità sociale e di sfruttamento, vivono nell'insoddisfazione e si dimettono dal lavoro".
Per il Pontefice, infine, "siamo chiamati a respingere due tentazioni: da un lato la tecnofobia, cioè la paura della tecnologia che porta a rifiutarla; dall'altro lato la tecnocrazia, cioè l'illusione che la tecnologia possa risolvere tutti i problemi. Si tratta invece di investire risorse ed energie, perché la trasformazione del lavoro esige una formazione continua, creativa e sempre aggiornata".
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