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Rinaldo Frignani per il ''Corriere della Sera - Roma''
Beau Jordan Solomon è stato picchiato, minacciato da un cane molossoide, preso a calci e probabilmente anche colpito alla nuca da una grossa pietra. E poi è caduto nel Tevere, forse dopo una spinta o per le conseguenze di quella forte contusione alla testa.
Un’aggressione selvaggia e continua per la quale - secondo il giudice per le indagini preliminari - non può essere presa in considerazione l’ipotesi che fosse preterintenzionale, perché Massimo «Max» Galioto, il punkabbestia in carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, non si è affatto preoccupato di soccorrere lo studente americano finito nel fiume e si è anche raccomandato con la sua compagna Alessia Pennacchioli di concordare una versione dei fatti da raccontare alla polizia.
massimo galioto con la fidanzata alessia
Con il passare dei giorni si va chiarendo sempre di più la posizione del quarantenne di origine siciliana, da tempo accampato sotto ponte Garibaldi e ora a Regina Coeli, accusato da un video che riprende la caduta di Solomon in acqua e da sei testimonianze, compresa quella della compagna, alla quale - in un’intercettazione ambientale - il punkabbestia ha riferito di aver spinto Beau «perché rompeva le scatole», mentre a un altro residente nell’insediamento abusivo sotto il ponte aveva confessato: «Quello che ho detto alla polizia non è vero perché sono stato io».
studente americano beau solomon trovato morto nel tevere
A meno di due settimane dalla tragica fine dello studente del Wisconsin giunto a Roma lo stesso giorno in cui è scomparso nel Tevere - il 30 giugno scorso -, la ricostruzione di quanto accaduto sotto ponte Garibaldi racconta di una notte di violenza e degrado allo stato puro. «Ti ammazzo, ti ammazzo!», hanno riferito di aver udito dalla sponda opposta del fiume cinque giovani che lavorano negli stand e nei bar della manifestazione «Lungotevere Roma».
beau solomon ritrovato lungo il tevere
Per alcuni c’erano tre persone attorno a Beau e anche un cane, un molossoide beige che potrebbe essere quello di Galioto («Obbedisce solo a lui», ha riferito un altro punkabbestia alla polizia). Il ruolo del cane sarebbe importante non solo perché quella notte era particolarmente aggressivo, ma anche perché avrebbe impedito all’americano di fuggire.
Fermato dalla polizia Galioto ha riferito di essere stato svegliato dal latrare dei cani e di aver visto due persone, «forse arabi», allontanarsi sulla banchina. Il video recuperato dagli investigatori lo ha smentito con le testimonianze raccolte. E dalle dichiarazioni della compagna.
beau solomon e gli accampamenti sul tevere
Beau, palesemente alterato dall’alcol, si lamentava forse per il furto di un borsello e delle scarpe, «Max - ha raccontato la donna - gli ha dato una spinta per allontanarlo, ma quello lo ha aggredito di nuovo. Allora Max gli ha dato un calcio e lo ha fatto ruotare su se stesso, poi quando era di spalle gli ha tirato un sasso, non so dire se lo abbia colpito ma ormai il ragazzo aveva perso l’equilibrio ed è caduto in acqua».
rapide del tevere isola tiberinamassimo galiotobeau solomon massimo galioto e alessiamassimo galioto
Sempre da quelle immagini si notano due giovani accompagnare Beau sul Tevere. La compagna di Galioto ha ipotizzato fossero nordafricani che attirano i giovani lì con la scusa di vendere droga e invece li rapinano. Una pista sulla quale sono in corso accertamenti mentre il Comune ha deciso di costituirsi parte civile nel processo contro Galioto.
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