tempa rossa cartelle cliniche

TIMORE TUMORE – INQUINAMENTO NELLE PRODUZIONI AGRICOLE E NEGLI ALLEVAMENTI, I CARABINIERI ACQUISISCONO MIGLIAIA DI CARTELLE CLINICHE DEGLI OSPEDALI LUCANI - LE ACCUSE DELLA PROCURA: PER L'ENI 100 MILIONI DI RISPARMI IRREGOLARI PER LE PRATICHE IRREGOLARI DI REINTERRAMENTO DELLE ACQUE REFLUE ALL'IPOTESI DI DISASTRO AMBIENTALE

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CARTELLA CLINICACARTELLA CLINICA

(ANSA)

I Carabinieri del Noe hanno acquisito migliaia di cartelle cliniche negli ospedali lucani per verificare le patologie presenti in regione, tra cui anche quelle relative ai tumori, nell'ambito del filone d'inchiesta della Procura di Potenza sulle attività di smaltimento dei rifiuti prodotti dal Centro Oli dell'Eni. 

CARABINIERI NOECARABINIERI NOE

 

A Potenza è anche in corso una perizia specifica, condotta in contradditorio tra le parti. I rilievi, per quanto riguarda la parte relativa alle attività del Centro oli di Viggiano (Potenza), stanno proseguendo in tutta la Basilicata con indagini epidemiologiche anche sui "bioindicatori", ovvero su indicatori utili a dimostrare i possibili livelli di inquinamento sulle produzioni agricole locali e sugli allevamenti.

 

Le accuse della Procura: per l'Eni 100 milioni di risparmi irregolari

Grazia Longo per “la Stampa”

 

Siamo solo all' inizio. I due filoni d' inchiesta sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, avviati nel 2013, sono destinati a riservarci nuove sorprese. Dai quasi 100 milioni di euro risparmiati dall' Eni per le pratiche irregolari di reinterramento delle acque reflue all' ipotesi di disastro ambientale.

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Gli interessi in gioco sono molteplici. Nel risiko degli affari del Texas italiano - che si estendono fino al porto di Augusta in Sicilia - si impongono due aspetti giudiziari. Uno legato ai mancati controlli della Regione Basilicata sullo smaltimento dei rifiuti connessi alle estrazioni di greggio. L' altro all' attività corruttiva per appalti e subappalti. Quest' ultimo ha uno stralcio siciliano - per ora ancora in mano alla procura di Potenza - che ha per oggetto il supposto sodalizio tra l' imprenditore Gianluca Gemelli e il capo di Stato maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi, con il coinvolgimento di un altro indagato, Valter Pastena, dirigente della Ragioneria dello Stato da pochi mesi in pensione.

 

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