DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Anticipazione di Paolo Biondani per “L’Espresso” in edicola domani
Nella lista dei circa 27 mila soggetti italiani che negli ultimi dieci anni hanno esportato soldi a San Marino spuntano importanti personaggi dell'economia, della politica e dello spettacolo. Lo scrive “l'Espresso”, che nel prossimo numero in edicola da venerdì 4 dicembre rivela cifre e nomi emersi grazie alle indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Forlì.
A Benito Benedini, il presidente della Fondazione che controlla la Fiera di Milano, che riveste ruoli di vertice anche in grandi società private, gli inquirenti romagnoli hanno contestato depositi per circa quattro milioni di euro, custoditi a San Marino fino a cinque anni. Il manager milanese si è difeso spiegando che si trattava di redditi personali, in origine non dichiarati all'erario, ma poi regolarizzati grazie allo scudo fiscale del 2009-2010. Come in tutti i casi di questo tipo, l'inchiesta continua, per verificare la provenienza dei fondi, risalire ad altri conti e confermare la regolarità del condono.
DONATELLA TREU BENITO BENEDINI ANDREA CECCHERINI A BAGNAIA
Nella lista compare anche Gioacchino Gabbuti, il manager romano che ha gestito grosse società pubbliche, come l'azienda dei trasporti Atac e Roma Patrimonio, fino a quando la capitale è stata governata dall'ex sindaco Gianni Alemanno. La Guardia di Finanza gli ha contestato oltre un milione di euro, depositati a San Marino fino al 2009-2010 attraverso lo schermo di una società fiduciaria. Anche Gabbuti ha approfittato dello scudo fiscale varato dall'ex ministro Giulio Tremonti, di cui ora l'inchiesta sta verificando la regolarità.
La Guardia di Finanza ha invece già chiuso, confermando la corretta applicazione della sanatoria, l'indagine fiscale su Vasco Rossi : il grande rocker emiliano aveva trasferito circa tre milioni di euro a San Marino, ma li ha regolarmente rimpatriati con lo scudo del 2009-2010. Lo stesso Vasco aveva pubblicizzato su Internet il suo interrogatorio, senza fornire dettagli, elogiando il lavoro degli inquirenti: «Viva la Guardia di Finanza!».
In questi mesi le indagini su San Marino si concentrano soprattutto sul biennio 2009-2010, per evitare rischi di prescrizione di eventuali reati fiscali. Ma l'inchiesta è molto più ampia: gli inquirenti sono riusciti a schedare tutte le operazioni bancarie tra il 2006 e il 2014, per un totale di oltre 22 miliardi di euro usciti dall'Italia verso San Marino. E in qualche caso la Guardia di Finanza ha già avviato indagini su operazioni più recenti che appaiono anomale o sospette.
Ad esempio, una serie di assegni per circa centomila euro che risultano trasportati a San Marino da Franco Lazzarini, il manager genovese del gruppo assicurativo Ital Brokers che è tra gli amici più stretti di Claudio Burlando, l'ex governatore della Liguria. Indagini in corso anche su tre milioni di euro accreditati da San Marino alla Svizzera a nome di Gerardo Segat, il dirigente italo-elvetico della Tax & Finance che assisteva mister Bee nella trattativa per l'acquisto del 48 per cento del Milan di Berlusconi.
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