
FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO…
SOTTO LA TOGA IL KALASHNIKOV – VI RICORDATE DI GIUSEPPE DE BENEDICTIS, IL GIP DEL TRIBUNALE DI BARI ARRESTATO PER CORRUZIONE? NELL’AGRITURISMO DI UN CONOSCENTE NASCONDEVA “IL PIÙ GRANDE ARSENALE MAI SEQUESTRATO IN ITALIA”: 193 PEZZI TRA CUI KALASHNIKOV, M15, LANCIARAZZI – IL GIUDICE È UN COLLEZIONISTA CHE “CON LE ARMI HA UN RAPPORTO PATOLOGICO”. GLI INQUIRENTI: “È DA CONSIDERARSI UN TRAFFICANTE DI ARMI DA GUERRA CON COLLEGAMENTI SIA ISTITUZIONALI CHE NON ISTITUZIONALI ANCHE DI CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, NON SOLO A LIVELLO PERSONALE…”
Giuliano Foschini per “la Repubblica”
(…) Hanno trovato il «più grande arsenale mai sequestrato in Italia», qualcosa «che fa pensare all'arsenale di una cosca di mafia di altissimo livello»: 193 pezzi. Kalashnikov, M15, lanciarazzi.
Non era, però, l'arsenale di un clan. Ma di un giudice, il gip di Bari Giuseppe de Benedictis, che qualche giorno prima era stato arrestato con una mazzetta in mano. (…)
l'arsenale di giuseppe de benedictis
De Benedictis è un collezionista: era stato già arrestato anni fa e poi assolto in Cassazione. Assoluzione che gli aveva consentito di tornare a fare il giudice. «Con le armi ha evidentemente un rapporto patologico», raccontano oggi gli inquirenti. Ma, altrettanto evidentemente, è da considerarsi «un trafficante di armi da guerra», con collegamenti «sia istituzionali che non istituzionali anche di criminalità organizzata, non solo a livello personale».
(…) Quello che emerge dalle indagini è che la collezione è frutto di decenni di raccolta da parte del giudice. Consentita anche da chi, in Cassazione, lo aveva assolto. E che De Benedictis usava tutti i canali illegali per procurarsi le armi. L'armiere ufficiale era un caporal maggiore dell'esercito, Antonio Serafino, ora in carcere. «Tra gli accertamenti da espletare vi sono quelli di una possibile sottrazione di armi all'Esercito - scrive la gip - con il contributo di altri pubblici ufficiali infedeli, che hanno garantito copertura ».
C'era anche un'altra persona di primo livello, «mister X», che aiutava De Benedictis. «L'importante è che non arrivino a quello» si preoccupava il giudice. È chiaro però che De Benedictis avesse un filo diretto con la criminalità organizzata. Le indagini mirano ad accertare se le comprasse soltanto, magari in cambio di scarcerazioni (le inchieste hanno accertato che il gip aveva venduto la sua funzione, scarcerando mafiosi pugliesi di primo livello). O se le detenesse anche per conto dei clan.
Certo, era consapevole della delicatezza della questione: aveva preparato un trasferimento di armi «con l'aiuto di cinque carabinieri». Avevano organizzato la scorta al carico. «Devi fare le vedette, se là ti prendono con un carico del genere è meglio che ti spari perché si rischiano 20 anni», diceva De Benedictis. Che, ora, chiuso nel carcere di Lecce, sa che ne rischia anche di più.
giuseppe de benedictis 4
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giuseppe de benedictis
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I SOLDI NELLO ZAINO
il gip giuseppe de benedictis
giuseppe de benedictis gip accusato di corruzione
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