rocchi gravina

TRIPLICE FISCHIO! LA FIGC VUOLE CAMBIARE TUTTO SUGLI ARBITRI E TOGLIERE ALL'AIA IL CONTROLLO SULLE GIACCHETTE NERE DI A E B – L’IDEA DELLA FEDERCALCIO È QUELLA DI AFFIDARE LA SELEZIONE A UNA STRUTTURA AUTONOMA CHE GESTISCA GLI ARBITRI D'ÉLITE. MA L’ASSOCIAZIONE DEI FISCHIETTI NON CI STA. L'ASSOARBITRI, GIÀ PRIVATA DEL DIRITTO DI VOTO IN ASSEMBLEA, PERDEREBBE ULTERIORE POTERE…

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Matteo Pinci per “la Repubblica” - Estratti

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Se risolverà i problemi del Var è presto per capirlo. Ma sul tavolo della Federcalcio, proprio nei giorni di fuoco per gli errori commessi nelle prime quattro giornate, c'è la riforma del settore arbitrale. Il progetto ha un obiettivo: togliere all'Associazione arbitri il controllo sui fischietti di A e B.

 

Creando una struttura autonoma, fuori dai giochi politici e dalla consorteria delle sezioni locali dell'Aia, che promuova e scelga gli arbitri più bravi e li gestisca in un sistema ispirato al professionismo. 

 

rocchi sala var

Per capire di cosa si tratta, bisogna tenere presente il sistema attuale di selezione, che è lasciato esclusivamente all'Aia, si basa formalmente sul merito ma spesso risente dei rapporti interni all'Associazione tra i vertici e le sezioni territoriali. Quella base che esprime il consenso politico. Il rischio è che non emergano solo i migliori, ma che le promozioni siano utili anche a premiare le rappresentanze locali più importanti. Dinamiche politiche che hanno spesso riempito le graduatorie arbitrali di figure di livello medio-basso a danno di altri. Come in un partito. 

 

La Federcalcio vuole togliere all'Aia la scelta dei fischietti migliori. E affidarla a una struttura autonoma che gestisca gli arbitri d'élite. I tavoli sono stati aperti: la federazione ne ha parlato già con la serie A e la B. Anche con l'Aia, incontrando, com'era prevedibile un'ostilità feroce: l'Assoarbitri, già privata del diritto di voto in assemblea, perderebbe ulteriore potere.

 

antonio zappi

La Serie A invece non ha detto no: ha appena ottenuto aperture su RefCam e announcement — riforme con motivazioni esclusivamente televisive — e in cambio potrebbe fare delle concessioni per favorire la riforma. 

 

Un nodo è il coordinamento della struttura. Una soluzione potrebbe essere un direttivo a tre, con un rappresentante a testa per Figc, Lega di A e Lega di B, con il potere di scegliere il designatore e la sua squadra di tecnici: un nuovo vertice fatto pur sempre di arbitri, ma inserito nell'alveo della Figc e sottratto al controllo dell'Aia. 

 

Un progetto simile ha costi rilevanti, per pagare preparatori, medici, match analyst, psicologi. Insomma, per creare intorno agli arbitri una squadra che lavori sette giorni su sette. Il finanziamento verrebbe comunque mediato dalla Figc e non sarebbero le Leghe a pagare direttamente: il rischio, altrimenti, è quello di fare come in Inghilterra, dove la Pgmol (la nostra Commissione arbitri nazionale) controlla 4 campionati con un costo di 40 milioni di sterline all'anno. E i club, che contribuiscono a sostenerla, non risparmiano pressioni che condizionano le carriere dei direttori di gara. L'idea è far gestire le risorse direttamente al nuovo organo, liberandole dalle pastoie dell'Aia. 

 

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