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Nicola Pinna per La Stampa
Li abbiamo visti scambiarsi i cartellini per falsificare le presenze in ufficio. Ma d’ora in poi, i dipendenti pubblici potranno aiutarsi a vicenda anche senza commettere un reato. In che modo? Scambiandosi le ferie. È una nuova forma di solidarietà tra colleghi, prevista da una legge ancora non applicata: si comincia da Cagliari, dove il Comune ha predisposto il primo regolamento che autorizza il baratto delle vacanze.
«Quella delle ferie solidali è una novità che non comporta costi aggiuntivi per la pubblica amministrazione – spiega il sindaco Massimo Zedda – Tutto si basa sulla generosità solidale fra colleghi di lavoro e permetterà ai dipendenti del Comune di cedere, a titolo gratuito e su base volontaria, una parte delle ferie maturate, quelle eccedenti il minimo inderogabile di quattro settimane, in favore di colleghi che devono accudire figli minori che versano in particolari condizioni di salute e che necessitano di cure e assistenza costanti».
Insomma, chi ha «ferie in più» le può regalare ai colleghi. Ma in cambio di cosa? «Semplice solidarietà, altruismo tra persone che ogni giorno trascorrono insieme le loro giornate – dice l’assessore al Personale, Danilo Fadda – Sono stati proprio i dipendenti comunali a farci questa richiesta, sono stati loro a mostrare l’esigenza che fosse creato uno strumento per attuare questa forma di solidarietà. Credo sia bellissimo che un collega possa cedere qualcuna delle sue ore libere al vicino di ufficio che per esempio ha un bambino malato o un altro parente da accudire».
Ogni lavoratore può donare massimo otto giorni ma in tanti, tutti insieme, possono dare un grande aiuto ai colleghi che hanno bisogno. Volontari del cartellino, più che furbetti. «Troppo spesso i dipendenti pubblici sono stati trattati come i peggiori tifosi dei peggiori stadi del mondo: ingiustamente gli impiegati degli enti sono stati rappresentanti come incurabili fannulloni, ma noi crediamo che sia un grave errore generalizzare o mortificare le persone che fanno funzionare la macchina amministrativa – dice il sindaco di Cagliari – Ci siamo posti il problema di valorizzare i lavoratori e di estendere i loro diritti o le loro possibilità e l’iniziativa delle ferie solidali va in questa direzione».
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