TURING… PER CASO – RITROVATI A LONDRA DEI DOCUMENTI INEDITI DI ALAN TURING, IL MATEMATICO BRITANNICO CONSIDERATO IL PADRE DEL MODERNO COMPUTER – GLI SCRITTI, DENOMINATI “THE DELILAH PAPERS” SI TROVAVANO NELL’ATTICO DI UNA CASA NELLA CAPITALE INGLESE E STAVANO PER FINIRE NEL TRITACARNE: ADESSO VERRANNO MESSI ALL’ASTA A UN PREZZO STIMATI DI CIRCA 170MILA EURO – I DOCUMENTI INCLUDONO LA TESI DI DOTTORATO DI TURING, UNO STUDIO SUI “NUMERI COMPUTABILI”, CHE INTRODUSSE PER LA PRIMA VOLTA IL CONCETTO DI CERVELLO ELETTRONICO E…

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Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/cultura/2025/05/25/news/alan_turing_testamento_scritti_inediti_asta-424627031/

 

alan turing

Ritrovati in un attico, stavano per finire nel tritacarte, come vecchie scartoffie senza importanza. Verranno messi all’asta il mese prossimo in Inghilterra, a un prezzo stimato intorno a 150 mila sterline, circa 170 mila euro. Sono in un certo senso il testamento di Alan Turing, il matematico britannico che decrittò il Codice Enigma dei nazisti dando un contributo decisivo alla vittoria alleata nella Seconda guerra mondiale, considerato il padre del moderno computer.

 

 Denominati The Delilah Papers, i documenti che verranno battuti all’asta il 17 giugno da Rare Book Auctions includono la sua tesi di dottorato del 1936, uno studio sui “numeri computabili” che quello stesso anno introdusse per la prima volta il concetto di cervello elettronico e un testo di biologia matematica del 1952, La base chimica della morfogenesi, giudicato il suo capolavoro scientifico finale e un modello per la biologia teoretica.

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[…] È un caso che non siano andati distrutti. Dopo la morte dello scienziato nel 1954, la madre Ethel diede tutte le carte del suo archivio a un altro matematico, Norman Routledge, che le ficcò in cantina e non le guardò più.

 

Alla sua scomparsa nel 2013, la sorella prese l’incartamento e lo mise in soffitta, dove è rimasto fino a quando è stata ricoverata in un ospizio. Non riconoscendo il valore dei documenti, le figlie stavano per passarli in un tritacarte, quando nel novembre scorso, durante una riunione di famiglia, un parente ha suggerito di mostrarli a un esperto. Così li hanno chiusi in una borsa e li hanno portati a Jim Spencer, direttore di una casa d’aste specializzata in libri rari: «Niente poteva prepararmi per quello che ho scoperto», dice l’antiquario al Guardian.

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«Quando ho aperto la borsa ho pensato: dio mio, queste carte sono le fondamenta della scienza computeristica e della rivoluzione digitale. Sono come il linguaggio di un altro pianeta, composto da un superuomo per i posteri». […]

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