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"UNA PERSONA IMPORTANTE DISSE 'PAOLO ADINOLFI SI SA BENISSIMO DOV’È: È SOTTO LA CASA DI ENRICO NICOLETTI'" - GIOVANNA ADINOLFI, FIGLIA DEL GIUDICE SCOMPARSO NEL 1994, RIVELA LE VOCI CHE AVEVA SENTITO IN MERITO A SUO PAPA'. ORA GLI INQUIRENTI HANNO ORDINATO DI SCAVARE NEL GIARDINO DELLA CASA CHE FU DEL "CASSIERE" DELLA BANDA DELLA MAGLIANA - GIOVANNA ADINOLFI: "INTERROGARONO NICOLETTI E SCAVARONO ANCHE SOTTO CASA SUA. LUI STESSO DISSE AL GIUDICE 'IO SO CHE LEI VUOLE SAPERE DOVE È ADINOLFI, IO NON GLIELO DIRÒ'" - IL MISTERO SUL PERCHÉ SONO RIPARTITE ORA LE INDAGINI E IL CONSIGLIO ALLE FORZE DELL'ORDINE DI PADRE DOMENICO CELANO, CHE HA VISSUTO NELLA CASA DI NICOLETTI (TRA IL 1970 E IL '74, QUANDO ERA UN COLLEGIO): "FORSE IL CORPO È A RIDOSSO DELLA..." - VIDEO

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CERCO MIO PADRE OGNI GIORNO DAL 1994 ORA VOGLIO LA VERITÀ»

Estratto dell'articolo di Roberto Saviano per il “Corriere della Sera”

 

GIOVANNA ADINOLFI - 1

Immaginate di avere 21 anni, un fratello di 16 che sta studiando all’estero e di essere a pranzo un sabato d’estate con vostra madre. Immaginate di aspettare vostro padre per iniziare a mangiare la pasta e fagioli appena cucinata. Immaginate che non arrivi, che il tempo passi, che si faccia sempre più tardi. Nessuno mangia. La preoccupazione cresce. Non ci sono i telefoni cellulari. Ogni chiamata in ufficio squilla a vuoto, gli amici non sanno nulla, dagli ospedali arriva sempre la stessa risposta: nessuna traccia.

 

E immaginate che da quel momento, da quel giorno sospeso, non arrivi più alcuna notizia di vostro padre. Ecco: questo è accaduto a Giovanna Adinolfi, figlia del giudice Paolo Adinolfi. Lui era un giudice civile: non trattava di narcotraffico, di racket, di omicidi o di associazioni mafiose. Non era scortato. Ma è senza alcun dubbio il primo giudice martire del riciclaggio, (prima di lui era stato ammazzato l’avvocato Giorgio Ambrosoli) uomini che cadono perché decidono di permettere alla luce di entrare nel tunnel oscuro del denaro.

paolo adinolfi 3

 

Troppo silenzio si è posato su questa storia, un giudice probabilmente fatto scomparire perché aveva aperto fascicoli su aziende che non dovevano essere sfiorate da indagini, le aziende di camorra e banda della Magliana da sempre saldate da antico sodalizio. [...]

 

Sapeva che ci sarebbero stati gli scavi sotto la Casa del Jazz per trovare i resti di suo padre?

«No, l’abbiamo saputo dai giornali anzi da amici che hanno visto i giornali prima di noi. Nessuno ci ha avvertito».

 

Ma come mai solo ora dopo trent’anni? Ci sono nuovi indizi?

«Non ne abbiamo assolutamente idea».

 

Come avete vissuto queste ore?

«È stato terribile, non ce l’aspettavamo, è molto difficile accettare l’idea che si riapra un capitolo di ricerche che non avevamo idea sarebbe stato riaperto. Sono ore di strazio anche se capiamo che se ci sono dei dubbi è giusto andare a vedere cosa c’è». [...]

GIOVANNA ADINOLFI - 3

 

In breve che rapporto c’è tra il cassiere della Banda della Magliana, Nicoletti, e suo padre?

«Ci raccontarono che a una cena una persona importante disse “Paolo si sa benissimo dov’è”, è sotto la casa di Enrico Nicoletti che ora è la Casa del Jazz. Ci arrivò come un pettegolezzo ma mia madre fece un esposto. Mia madre ha sempre denunciato ogni informazione che ci arrivava».

 

Ebbe seguito la denuncia di sua madre?

«Interrogarono Nicoletti e scavarono anche sotto casa sua ma le macchine all’epoca si fermarono perché il terreno era molto poroso. Nicoletti stesso ci raccontarono disse al giudice “Io so che lei vuole sapere dove è Adinolfi, io non glielo dirò”».

 

paolo adinolfi 2

Sapeva quindi?

«Non lo sapremo mai se fu provocazione perché gli avevano scavato sotto casa, o davvero sapeva e non disse niente».

 

Lei crede che la sua scomparsa sia legata alla sua esperienza di giudice fallimentare?

«Mio padre a casa diceva sempre a Roma c’è la camorra e nessuno se ne accorge, a volte ho la sensazione che non avesse ben chiaro il rischio che stesse correndo. O forse ci ha solo protetto non dicendoci nulla».

 

Suo padre ha anticipato di decenni la presenza delle mafie su Roma e attraverso il denaro e non gli omicidi.

scavi alla casa del jazz a roma collegati alla scomparsa di paolo adinolfi 1

«Il suo obiettivo era “svuotare gli armadi” cioè studiare tutti i casi fermi di cui nessuno si occupava. Studiò la vicenda del fallimento di una società chiamata Fiscom (1992), che secondo gli inquirenti aveva legami con ambienti della criminalità organizzata e con la Banda della Magliana, ma non era l’unico caso. Mio padre non lo ricordo mai in ferie».

 

Quando suo padre scomparve vi attivaste subito?

«Cercammo ovunque, cercammo nei parcheggi convinti che fosse svenuto in auto, andammo dalle poche persone che lo conoscevano bene, in questura ci dissero “sarà scappato con qualche ballerina brasiliana vedrete che torna presto”».

 

Sperate che sia lì dove stanno scavando?

enrico nicoletti storico cassiere della banda della magliana 3

«Non so cosa sperare, una parte di me da sempre spera ancor di incontrarlo per strada se devo essere sincera. Ovviamente se si trovassero i suoi resti fermerò ciò che non ho mai fermato».

 

Cosa?

«Cercarlo».

 

Pensa ogni giorno a suo padre?

«Ogni giorno, ogni giorno mi domando dove abbiamo sbagliato, cosa non abbiamo ancora fatto per arrivare a una verità. Non ho pace. Per anni guardavo i clochard per strada sperando di trovarlo magari vittima di una amnesia. Ingenuità, ma non c’è stato un solo giorno in cui non mi sia mancato profondamente. Uno solo».

GIOVANNA ADINOLFI - 2

 

Cosa è successo a suo padre, oggi si è fatta almeno una sua ipotesi in cui credere?

«Io non lo so cosa sia successo a mio padre, non ne ho proprio idea, sono decenni che ci pensiamo. Nel mio cuore sono convita che c’entri la rettitudine e l’estrema serietà con le quali interpretava il suo lavoro. Mi sveglio ogni giorno con questa domanda: papà a cosa stavi lavorando per cui ti hanno fatto sparire?». [...]

 

CASA DEL JAZZ, L'INDIZIO DI UN PRETE "IL PUNTO DELLO SCAVO È SBAGLIATO"

Estratto dell'articolo di Marco Carta per www.repubblica.it

 

«Non devono scavare nel giardino. Io quel tunnel lo conosco, perché ho vissuto qui. L'ingresso era dentro la casa: una porticina con la scala. Bisogna bucare sotto la vecchia costruzione. Posso indicare il punto esatto». La possibile svolta nelle ricerche del corpo del magistrato Paolo Adinolfi, scomparso nel 1994, è arrivata ieri pomeriggio, intorno alle 14.

enrico nicoletti storico cassiere della banda della magliana 2

 

Mentre i tecnici con i georadar stanno lasciando la Casa del Jazz, compare un anziano sacerdote con un plico stretto tra le mani. «Ho informazioni importanti. Voglio consegnare questi documenti al figlio di Adinolfi». A parlare è padre Domenico Celano, economo dell'ordine degli Oblati della Madonna-Opera San Francesco Saverio Oddasso, la congregazione da cui nel 1983 la Cofim di Enrico Nicoletti — il cassiere della Banda della Magliana — acquistò l'immobile per poco più di un miliardo di lire.

 

«Ho vissuto qui dal '70 al '74, quando era un collegio. Quel tunnel lo conosco bene. Da ragazzi ci andavamo a giocare a nascondino. Dentro la casa c'era una scala, era grande. Io ci sono sceso due o tre volte, ma avevo paura. Era un bunker. Per questo mi chiedo come mai Nicoletti lo abbia tombato. Potrebbe averci messo di tutto».

paolo adinolfi 4

 

Padre Celano si era già presentato nei giorni scorsi sul punto degli scavi. Ma venerdì ha avuto un'intuizione decisiva. «Ho sovrapposto le immagini di Google Maps con le vecchie foto aeree che si trovano sul sito del Touring Club, dove si vede bene la costruzione originaria, stravolta da Nicoletti. Credo di aver individuato il punto da cui bisogna scavare. Forse è a ridosso della sala d'incisione fatta costruire da Veltroni. Poi, se vogliono perdere tempo continuando nel giardino, facciano pure».

 

scavi alla casa del jazz a roma collegati alla scomparsa di paolo adinolfi 3

Le carte consegnate dal sacerdote ai poliziotti e ai carabinieri di guardia saranno esaminate già da lunedì, alla ripresa degli scavi nella villa confiscata all'ex cassiere della Banda. Gli accertamenti sono iniziati giovedì su impulso dell'ex magistrato Guglielmo Muntoni, oggi presidente dell'Osservatorio per il contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio di Roma. Lorenzo Adinolfi, figlio di Paolo, anche ieri ha assistito ai rilievi. [...]

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