valeria fonte

“È IL QUARTO GIORNO DI ODIO. LA GENTE HA LE SPALLE LARGHE, FINCHÉ NON DEVE REGGERCI SOPRA IL PESO DI UNA MACCHINA DIFFAMATORIA NAZIONALE” – VALERIA FONTE, CHE CON LE ALTRE FEMMINISTE BENEDETTA SABENE E CARLOTTA VAGNOLI RISCHIA IL PROCESSO PER STALKING PER AVER ORGANIZZATO “UNA GOGNA DIGITALE E UNA VESSAZIONE PUBBLICA”, FRIGNA E SI DUOLE PER “LA CRUDELTA’ GRATUITA”. FORSE CHE PERSEGUITARE UN POVERO CRISTO DI GIORNALISTA, SPINGENDOLO QUASI AL SUICIDIO, E’ MENO CRUDELE?

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Da una storia Instagram di Valeria Fonte

 

valeria fonte

 È il quarto giorno di diffamazione privata e pubblica.

Il quarto giorno di odio.

 

Il quarto giorno in cui mi vengono messe in bocca frasi mai dette. Il quarto giorno in cui contatto i giornalisti e le giornaliste per chiedere di tirare fuori gli screen di ciò che avrei detto. E non possono farlo, perché non esistono.

 

Il quarto giorno in cui si è entrati nella mia intimità così tanto da ricevere chiamate da chiunque a tutte le ore, non sapendo come si abbia accesso ai miei dati sensibili come il numero.

Non credo in questi metodi.

 

Non credo in questa crudeltà gratuita.

Oggi disattivo il profilo.

Mettetevi una mano sulla coscienza.

 

La gente ha le spalle larghe, finché non deve reggerci sopra il peso di una macchina diffamatoria nazionale.

Le persone crollano per molto meno di questo.

Molto meno.

 

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