rachel williams

LA VENDETTA E’ UN PIATTO CHE VA SERVITO NETFLIX – RACHEL WILLIAMS FA CAUSA ALLA PIATTAFORMA DI STREAMING PER DIFFAMAZIONE E VIOLAZIONE DELLA PRIVACY – L’EX GIORNALISTA DI “VANITY FAIR” E’ TRA I PROTAGONISTI DELLA SERIE “INVENTING ANNA” NELLA QUALE E' RAPPRESENTATA COME “AVIDA, DISONESTA, SNOB, SLEALE, CODARDA, MANIPOLATRICE E OPPORTUNISTA” E CHI PIU’ NE HA PIU’ NE METTA – NON E' CHE NETFLIX SI E' VOLUTA VENDICARE DEL FATTO CHE... - VIDEO

 

Giovanni Berrutti per www.lastampa.it

 

julia garner in anna delvey e katie lowes in rachel williams

Netflix di nuovo sotto attacco. Stavolta con una causa di mezzo. A intentarla i legali di Rachel Williams, ex giornalista di Vanity Fair, tra i protagonisti della vera storia dietro la serie di successo creata da Shonda Rhimes, “Inventing Anna”. Il motivo? Diffamazione e violazione della privacy.

 

«La seguente azione legale dimostrerà che Netflix ha appositamente deciso di ritrarre all’interno della serie la Williams attraverso le sue azioni come una persona avida, disonesta, snob, sleale, codarda, manipolatrice e opportunista» - si legge nella denuncia depositata contro il colosso di Los Gatos lo scorso lunedì presso la Corte Federale del Delaware.

 

rachel deloache williams e anna sorokin

Un tasto dolente per la querelante, interpretata nei nove episodi da Katie Lowes. «Netflix ha usato di proposito il mio nome e aspetti reali della mia vita per offrire una rappresentazione totalmente falsa e diffamatoria – ha dichiarato a The Hollywood Reporter la Williams, che precedentemente aveva venduto i diritti del suo bestseller, “My Friend Anna: The True Story of a Fake Heiress”, a HBO per circa 340.000 dollari – La verità conta e ritrarre le persone realmente esistenti comporta una grande responsabilità».

 

Netflix non ha risposto alla richiesta di commento, ma per l’accusa il danno d’immagine è stato enorme: «la serie è stata vista da milioni di persone nel mondo e la falsa rappresentazione della Willams offerta da Netflix, che l’ha descritta come una persona spregevole, l’ha costretta a subire diversi insulti online che hanno provocato angoscia e umiliazione, oltre a danni al suo patrimonio e a potenziali guadagni» – si legge nel reclamo.

inventing anna

 

«Il motivo per cui abbiamo dovuto intentare questa causa è perché Netflix ha utilizzato il vero nome e i dettagli biografici di Rachel, rendendola una persona orribile», ha detto l'avvocato Alexander Rufus-Isaacs a Deadline.

 

«Il danno devastante alla sua reputazione avrebbe potuto essere evitato se Netflix avesse usato un nome fittizio e differenti dettagli biografici. Perché non l'ha fatto con lei, al contrario degli altri personaggi della serie? Forse il motivo è stata la sua scelta di lavorare con la concorrenza, ovvero la HBO».

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