DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Gloria Bertasi per corrieredelveneto.corriere.it -Estratti
Ticket d’accesso, superati in otto giorni i 700 mila euro di incassi previsti
dall’amministrazione per tutta la durata della sperimentazione, tra il 25 aprile e il 14 luglio.
I numeri degli escursionisti erano stati evidentemente sottovalutati. «Abbiamo inserito a bilancio cifre prudenziali», spiega l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Sta di fatto che, da quando è entrato in vigore l’obbligo di prenotare (tra le 8.30 e le 16) la visita in giornata a Venezia, con il versamento di 5 euro per chi viene da fuori regione, hanno pagato 144.645 persone, pari a 723.225 euro entrati nelle casse pubbliche. Incassi che sono al lordo delle spese sostenute per totem informativi, portale per le registrazioni, campagna di comunicazione e controlli tanto che il sindaco Luigi Brugnaro ribadisce: «Quest’anno spenderemo più (3 milioni a bilancio, ndr) di quanto incasseremo».
Ieri, superati i ponti del 25 Aprile e del Primo maggio, i paganti sono scesi a 15.077 (il numero più basso finora). Restano alti i dati degli ospiti delle strutture ricettive (53.116, in linea con le giornate precedenti quando i soggiornanti sono sempre oscillati tra 50 mila e 58 mila).
Tra le esenzioni, 3.047 sono state rilasciate a veneti, 16.103 a studenti, 22.785 a lavoratori, 6.811 a proprietari di seconde case, 2.398 a parenti di residenti, 1.551 gli ospiti di veneziani e 972 i Qr code senza ticket per «altri motivi». Complessivamente, hanno prenotato la visita per almeno uno dei ventinove giorni di contributo, 700 mila persone, esenzioni comprese. Resta da studiare l’identikit dei «paganti»: molti potrebbero essere turisti che dormono fuori Comune e vengono a Venezia in giornata.
luigi brugnaro biennale di venezia 2024
«L’obiettivo del contributo è rendere la città vivibile per tutti», sottolinea Brugnaro. Una sperimentazione che divide Venezia e contro cui sono già partiti una segnalazione al garante della privacy e un esposto in procura. Autore, il consigliere della Municipalità di Mestre Michele Boato che ieri ha scritto all’Autorità chiedendo verifiche sul trattamento dei dati personali, in particolare sul fatto che il Comune informa che «i dati personali oggetto di trattamento possono essere comunicati a soggetti terzi, pubblici e privati». È, invece, del 30 aprile l’esposto, con al centro sempre il tema della privacy che per chi si oppone al ticket sarebbe violata.
La civica Terra e acqua, invece, ha depositato un’interrogazione in cui si chiede più trasparenza sui dati di prenotazioni e presenze in città. «Nei primi due giorni di ticket il Comune ha fornito numeri complessivi e disaggregati — scrive Marco Gasparinetti — ma dal 27 aprile si fornisce soltanto il dato su paganti e soggiornanti». Il tema, precisa il consigliere di minoranza, è che per «valutare l’impatto (del ticket, ndr) sui flussi è necessario conoscere i numeri complessivi».
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