“VENITE ALL’AQUILA, QUI È PIÙ FACILE OTTENERE PERMESSI” – IL CAPOLUOGO ABRUZZESE È DIVENTATO UNA NUOVA META PER I MIGRANTI GRAZIE A UN VIDEO PUBBLICATO SU TIKTOK DA UN INFLUENCER PAKISTANO, IN CUI INDICA LA CITTÀ COME POSTO IDEALE PER RICHIEDERE ASILO – NEL GIRO DI QUALCHE GIORNO, DECINE DI DISPERATI SONO ARRIVATI A L’AQUILA IN CERCA DI UN PERMESSO DI SOGGIORNO, MA IL SINDACO MELONIANO PIERLUIGI BIONDI, DI FRATELLI D'ITALIA, ACCUSA I “SOLITI SCIACALLI CHE MERCANTEGGIANO ESSERI UMANI COME FOSSERO OGGETTI”

Estratto dell'articolo di Alessandra Ziniti per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/cronaca/2025/11/07/news/l_aquila_migranti_tik_tok_influencer-424966507/

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Dal Pakistan, dall'Afghanistan, dalla Siria. A piedi, lungo la rotta balcanica. E poi, passata la frontiera italiana, da Trieste fino a L'Aquila. […] Un video di un influencer pakistano su TikTok, […]ha disegnato una rotta fin qui inedita nei flussi migratori. È così, aggrappandosi alla speranza propagata da questo strano passaparola che, nelle ultime settimane, decine di migranti si sono improvvisamente materializzati nel capoluogo abruzzese.

[…] Convinti che lì avrebbero trovato qualcuno disponibile a dare loro accoglienza, un alloggio, documenti. Speranza vana visto che il sindaco de l'Aquila, Pierluigi Biondi, di Fratelli d'Italia, non ha alcuna intenzione di trovare loro una sistemazione.

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E anzi paventa chissà quali oscuri interessi locali accusando i «soliti sciacalli che mercanteggiano esseri umani come fossero oggetti». Ma basta sentire loro, quelle decine di migranti, tutti uomini tra i 20 e i 40 anni, finiti a l'Aquila per capire che dietro questa inedita rotta da Trieste all'Abruzzo c'è un video diventato virale su TikTok nel quale un influencer probabilmente pakistano che parla in dialetto pashtu spiega a chi riesce ad arrivare in Italia dalla rotta balcanica come fare ad ottenere facilmente documenti e permesso di soggiorno.

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«Sono arrivato da qualche giorno. Ho 19 anni. Nessuno ci ha portato qui. Sono venuto da solo, con autobus e treni. Ci hanno consigliato di venire a L'Aquila perché qui è più facile ottenere i documenti», racconta Maghdi, uno studente afghano che ha sul telefono il video in cui l'influencer parla di documenti, permesso di soggiorno e opportunità in Italia. E cita espressamente L'Aquila. […]

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Un fenomeno che sta scatenando allarme in una città non abituata a ritrovarsi migranti accampati nei parchi cittadini, costretti a dormire in giacigli improvvisati davanti ai palazzi delle istituzioni. La scorsa settimana un primo gruppo di 45 persone è stato portato in Calabria dove i migranti sono stati suddivisi in alcuni centri di accoglienza.

Ma quando, mercoledì, ne sono arrivati altri venticinque, il sindaco Biondi (FdI) è esploso tornando a puntare l'indice contro «squallidi personaggi che lucrano sulla disperazione», lasciando intendere che dietro questi arrivi ci siano alcune associazioni. Le opposizioni insorgono: «Faccia nomi e cognomi, se no provoca solo allarme nella cittadinanza».

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