VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
Estratto dell'articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Un lungo taglio sul lato destro della gola, un cadavere disteso nel sangue sul marciapiede di una via non lontana dalla Stazione Centrale di Milano sotto un ponteggio per lavori edili: l’avevano trovato così, alle 18.05 del 19 dicembre 2021, Stefano Ansaldi, stimato ginecologo napoletano, visto da due testimoni barcollare prima di accasciarsi con una mascherina sul volto e guanti in lattice bianco ben infilati sulle mani, a fianco un grosso coltello da cucina. Ma anche un Rolex, una valigetta 24ore con due caricabatterie del telefono ma non il cellulare, carta di identità sì ma portafoglio no, solo 20 euro nella tasca dei pantaloni, insieme al biglietto del treno Milano-Napoli, ma alcuni estratti conto bancari per somme superiori a 100 mila euro.
[…] su quel coltello, infatti, non è stata trovata neanche una sua impronta, il che — come ora osserva la gip Ileana Ramundo nel respingere la richiesta di archiviazione avversata dai famigliari del medico e dare altri quattro mesi di indagini alla Procura — non è del tutto compatibile con la facile spiegazione dei guanti di lattice, visto che bene o male quel coltello Ansaldi l’avrà pure dovuto comprare, trasportare e maneggiare prima di usarlo eventualmente per tagliarsi la gola.
[…] nessuno dei suoi familiari, amici o conoscenti sapeva la ragione vera del suo viaggio a Milano, visto che a ciascuno aveva raccontato un motivo diverso, evidentemente non volendo dire quello effettivo.
Così come […] pochi sapevano della sua situazione debitoria attorno ai 500.000 euro nel quadro di una multiforme attività economica, non limitata né al settore sanitario né al contesto italiano: lo studio medico, collaborazioni private con una clinica, la società di beni e servizi «S.S.S.B. srl», in Svizzera, a Lugano, la società «IM-TT International Medi-Tech Trade SA», una caffetteria presa in gestione ad Afragola, due negozi di abbigliamento a Napoli, un bar in città, un hotel chiuso e da ristrutturare vicino Arzano.
[…] l’esame dei tabulati dimostra che fino a 48 minuti prima della morte il suo telefono è rimasto acceso, prima di essere spento. «Ne deriva — scrive la gip — che il mancato rinvenimento può avere due letture, entrambe astrattamente possibili: Ansaldi se ne è disfatto o l’autore dell’omicidio se ne è impossessato per impedire il rinvenimento di conversazioni intercorse su canali non registrate dai tabulati, quali quelle WhatsApp».
Per togliersi qualunque ulteriore dubbio la gip, ritenendo non esaustive le conclusioni dei consulenti della Procura, chiede alla subentrata pm Cecilia Vassena di disporre una nuova perizia medico-legale che si confronti con i dubbi esposti invece dai consulenti di parte Fernando Panarese e Pietrantonio Ricci. E che cioè si esprima sulla compatibilità o meno, in un destrimano come Ansaldi, della linea di taglio alla giugulare che non ha determinato alcuna lesione sul lato sinistro ma esclusivamente su quello destro della gola.
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