1. GRIDA, SI DISPERA: “NON HO UCCISO MIO FIGLIO, CERCATE IL VERO ASSASSINO. QUEI VIDEO NON DIMOSTRANO NULLA, MI STATE FACENDO VEDERE SOLO OMBRE. NON SONO STATA IO” 2. L’ORA DELLA MORTE COINCIDE CON I 36 MINUTI PASSATI IN CASA DI VERONICA CON IL FIGLIO 3. LA ‘’PROVA REGINA”: L’IMMAGINE, RIPRESA DA UNA TELECAMERA, DELLA POLO NERA DI VERONICA NEL VIOTTOLO CHE DALLA STRADA PROVINCIALE PORTA AL VECCHIO MULINO DOVE FU TROVATO CADAVERE LORIS. LEI NEGA: “ NON È LA MIA AUTO. MAI ANDATA AL VECCHIO MULINO” 4. IL MARITO, DISTRUTTO DAL DOLORE, L’HA GIÀ SCARICATA: “È STATA LEI. NON NE VOGLIO PIÙ SAPERE DI LEI. IO SONO IL PADRE, ORA RIVOGLIO SOLO IL MIO BAMBINO”. E FUORI DALLA QUESTURA INVEISCONO CONTRO DEI LEI DEFINENDOLA “ASSASSINA”. STESSA ACCOGLIENZA DA PARTE DEI DETENUTI QUANDO GIUNGE NEL CARCERE DI CATANIA (“DEVI MORIRE”, LE URLANO)

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1. “VERONICA CINICA E CRUDELE LA INCHIODANO I VIDEO”

Francesco Viviano per “la Repubblica

 

VERONICA PANARELLO STIVAL MADRE DI LORISVERONICA PANARELLO STIVAL MADRE DI LORIS

Vede come in una moviola il film con gli ultimi minuti di vita di suo figlio. I suoi spostamenti, l’auto che da sotto casa si dirige verso la scuola con i suoi due bambini, Loris e il fratellino di quattro anni, e col primo che ritornerebbe indietro. Poi la macchina che svolterebbe verso la stradina del Vecchio Mulino dove sabato 29 novembre è stato trovato il cadavere del bambino.

 

I pubblici ministeri che le mostrano quei frammenti di video prelevati dalle telecamere sparse in tutta Santa Croce Camerina la incalzano: «Quella è la sua automobile, quelli sono i suoi due bambini, Loris non è mai arrivato a scuola e lei poi è andata al Vecchio Mulino». Ma lei, Veronica Panarello, 25 anni, la mamma di Loris da un giorno agli arresti accusata dell’omicidio del suo bambino, nega.

 

 Grida, si dispera: «Non ho ucciso mio figlio, cercate il vero assassino. Quelle immagini non dimostrano nulla, mi state facendo vedere solo ombre. Io collaboro con voi, ve lo dico da giorni, ma nessuno mi crede: non sono stata io» ripete continuamente al capo della procura di Ragusa Carmelo Petralia e al sostituto Marco Rota, che ieri l’hanno nuovamente interrogata in questura, dove aveva trascorso la sua prima notte da detenuta.

LORIS  STIVAL VERONICA PANARELLO PRESEPE VIVENTELORIS STIVAL VERONICA PANARELLO PRESEPE VIVENTE

 

Al termine dell’interrogatorio, dopo essere stata sottoposta al prelievo di Dna attraverso un tampone salivare, Veronica scoppia a piangere. La accompagnano fuori dalla questura dove alcuni curiosi inveiscono contro dei lei definendola «assassina». Stessa accoglienza da parte dei detenuti quando giunge nel carcere di Catania («devi morire», le urlano) in attesa delle decisioni del gip, che dovrà confermare o meno il suo arresto sulla base delle contestazioni della pubblica accusa.

 

VERONICA PANARELLO STIVAL CON I CARABINIERIVERONICA PANARELLO STIVAL CON I CARABINIERI

I pm nel decreto di fermo fanno riferimento a «filmati, intercettazioni e testimonianze» che «hanno consentito di documentare oltre ogni ragionevole dubbio» che Loris non fu accompagnato a scuola, ma che sarebbe ritornato a casa subito dopo essere sceso in strada con la mamma ed il fratellino e che non sarebbe mai uscito dalla palazzina dove Veronica è poi rientrata rimanendovi per 36 minuti con lui. Minuti cruciali che, secondo l’accusa, coincidono con l’ora della morte accertata dall’autopsia.

 

A sostegno delle loro tesi i pm aggiungono che Veronica «si è resa responsabile dell’omicidio del proprio figlio con modalità di elevata efferatezza e sorprendente cinismo, provocando la morte di Loris aggredendolo mediante azione di strangolamento portata con l’uso di una fascetta stringi cavo in plastica». Di qui la contestazione dell’aggravante della crudeltà.

 

GENITORI DI LORIS stivalGENITORI DI LORIS stival

Quindi la sottolineatura della «prova regina»: l’immagine, ripresa da una telecamera, della Polo nera di Veronica Panarello nel viottolo che dalla strada provinciale porta al Vecchio Mulino dove fu trovato cadavere Loris. Ma Veronica nega anche questa circostanza: «Quella non è la mia automobile e io non sono mai andata al Vecchio Mulino».

 

La contraddirebbe però, secondo l’accusa, anche una intercettazione telefonica tra la madre, Carmela Anguzza, ed un’altra sorella di Veronica. In questa telefonata la sorella della donna fermata rivela alla madre che quando erano piccole andavano a prendere l’acqua vicino al Vecchio Mulino e ci passavano del tempo a giocare.

 

LA MADRE DI LORIS LA MADRE DI LORIS

Le dichiarazioni di Veronica, concludono i pm, «confliggono palesemente con le risultanze delle registrazioni degli impianti di video sorveglianza installati lungo l’effettivo percorso seguito dalla Panarello proprio quella mattina». Questo «pedinamento elettronico», cosi lo definiscono i magistrati, insieme ad altri riscontri confermerebbe che Veronica Panarello ha ucciso il figlio Loris. L’omicidio, però, almeno per ora, resta senza movente: in nessuna delle venticinque pagine del provvedimento di fermo si fa mai riferimento alla ragione per cui Veronica avrebbe ucciso suo figlio.

 

La mamma di Loris prelevata da polizia e carabinieri  La mamma di Loris prelevata da polizia e carabinieri

Secondo il difensore di Veronica, Francesco Villardita, l’indagine della procura di Ragusa è però «leggermente frettolosa. Dal filmato visionato con la mia assistita non si riconosce nessuno e abbiamo anche prove testimoniali che dimostrano che il bambino è stato accompagnato a scuola. Quelle immagini non individuano niente e nessuno e Loris non è mai riconoscibile, questa certezza non ce l’ha nessuno e non potranno mai averla perché è impossibile dire se quel bambino è Loris o un’altra persona. Sono comunque certo che alla fine si giungerà alla verità». E poi: «La mia cliente ha risposto punto su punto, rimanendo ferma sulle sue deposizioni, lei è innocente ».

 

2. E IL MARITO L’HA GIÀ SCARICATA: È STATA LEI, TENETEMELA LONTANO

A.Z. per “la Repubblica

 

Davide è sparito. Ma solo dopo aver detto: «È stata lei. Non ne voglio più sapere di lei. Io sono il padre, ora rivoglio solo il mio bambino». Vuole stare da solo, è annichilito, fanno sapere a casa Stival.

La mamma di Loris prelevata da polizia e carabinieri La mamma di Loris prelevata da polizia e carabinieri

 

Adesso anche a casa di Loris nessuno si sente più di difendere quella donna che fino a lunedì sera per suo marito era «una mamma meravigliosa» e che, poche ore dopo, ha collezionato da quella famiglia che l’aveva accolta a braccia aperte e difesa strenuamente una serie di «se è stata lei, deve solo spiegare perché e poi può morire », come si è sfogato Davide lunedì notte tornando a casa da solo dopo il fermo di Veronica.

 

Barricata nella sua casa di Comiso, dove ore vive con il nuovo compagno e dove un’ora prima del ritrovamento di Loris si è vista spuntare improvvisamente Veronica con i carabinieri che l’accusava di averle «preso il figlio», Carmela Anguzza vive da lontano il dramma di quella figlia che non vede da anni dopo averle rivelato di averla avuta da una gravidanza indesiderata da un uomo che non è il padre che le ha dato il suo cognome.

DAVIDE E VERONICA STIVAL GENITORI DEL PICCOLO ANDREA LORISDAVIDE E VERONICA STIVAL GENITORI DEL PICCOLO ANDREA LORIS

 

Ma quello che pensa di Veronica è tutto in una significativa conversazione con l’altra figlia, Lina, intercettata dagli inquirenti. «Noi non abbiamo colpa Linuzza se questa è un’alienata».

 

Così la mamma di Veronica risponde all’altra figlia che le esprime tutta la sua pena per la fine di Loris e che rivela come Veronica abbia mentito sostenendo di non conoscere la zona del canalone dove in realtà aveva abitato da piccola nella casa in cui aveva tentato il suicidio impiccandosi ad una trave con una sorta di fascetta. «La fontanella – dice la sorella Lina – lì è stato trovato il bambino, il luogo lei lo conosceva, no che dice di non sapere dove era il Mulino».

 

veronica panarello stival con uno dei figliveronica panarello stival con uno dei figli

Il ritratto di Veronica fatto da sua madre è quello di una bambina che «sin da piccola soffriva di manie di persecuzione, aggressiva e violenta, seguita sino all’età di sette anni da uno psicologo, poi si è rifiutata».

 

Sola e abbandonata da tutti Veronica. Chissà se nel carcere di piazza Lanza andrà a trovarla quel marito che lunedì notte, dopo aver visto per la prima volta le immagini delle telecamere di sorveglianza che inquadrano la Polo nera di sua moglie imboccare la strada del Vecchio mulino, improvvisamente ha cominciato a perdere tutte le sue certezze. «Dite sul serio? – ha detto in lacrime agli inquirenti – se è stata lei mi cade il mondo addosso. Voglio solo saper perché e poi può andare a morire».

 

veronica panarello mamma di loris stivalveronica panarello mamma di loris stival

Una classica espressione siciliana che ieri mattina, all’alba, al canalone dove sono andate a posare un fiore usano anche la mamma e la sorella di Davide. «Chiunque sia stato non lo perdono, soprattutto se è stata lei, impossibile perdonare una cosa del genere», dice nonna Pina che in questi giorni è sempre stata fisicamente a fianco di Veronica.

 

«Loris era il principino di casa. Chiunque sia stato deve morire, se è stata lei non ci sono parole», aggiunge la sorella di Davide, Jessica che si sta occupando del nipotino più piccolo.

santa croce di camerina loris stivalsanta croce di camerina loris stival