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Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
«Tornavo a casa dal lavoro, camminavo per strada, ho incrociato un uomo che si è permesso di fare dei rumori disgustosi con la lingua, e dei fischi. Non era il primo, né del mese, né della settimana, né della giornata.
Mi ha dato sui nervi, nella mia testa avevo tutto l' odio delle donne molestate per strada, gli ho detto "ma chiudi il becco". Lui ha preso il portacenere da un tavolino e me lo ha tirato, e meno male che mi ha solo sfiorato. Poi è tornato indietro verso di me, e a quel punto sapevo che mi avrebbe colpita. È stato piuttosto violento».
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Nel video si vede Marie Laguerre prendersi uno schiaffone che le fa quasi perdere l' equilibrio. Resta ferma e continua a guardare l' aggressore, che fa per andarsene e viene affrontato, con circospezione, da qualcuno dei circa 15 clienti del Café Cheri, a Belleville. L' uomo continua a gridare e minacciare, un cliente cerca di farlo ragionare tenendo peraltro in mano una sedia, non si sa mai, poi se ne va.
Il titolare del bar ha poi accompagnato Marie, studentessa 22enne, a presentare denuncia fornendole il filmato delle videocamere di sorveglianza. Lei ha postato il video sulla sua pagina Facebook, ed è stato visto oltre un milione di volte in quattro giorni.
«Qualcuno ha notato che i testimoni non hanno reagito in fretta come avrebbero potuto - dice Marie -, ma tutto è successo molto in fretta, non hanno avuto il tempo di comprendere la situazione. Quell' uomo era pericoloso. E quando è tutto finito, i clienti del bar sono stati di grande aiuto, mi sono stati vicino, non bisogna biasimarli».
La ragazza è stata ferita al sopracciglio e alla guancia, «ma non ho voluto abbassare gli occhi, sono rimasta in piedi e degna più che potevo». La vicenda di Marie Laguerre ha rilanciato in Francia il dibattito sulle molestie di strada ai danni delle donne, alla vigilia della votazione (domani all' Assemblea nazionale) del progetto di legge che punisce con una multa - da 90 a 750 euro - chi disturba con gesti o commenti a sfondo sessuale, segue o minaccia una persona per strada.
La norma sarà approvata entro la fine della settimana e le prime ammende partiranno nel corso dell' autunno. La reazione della studentessa è il simbolo della fine di un' era, quella in cui dire oscenità a una donna per strada era considerato lecito e le donne erano chiamate a sopportarlo.
La legge attuale evidentemente già punisce - con il carcere - chi picchia qualcuno, ed è questo il reato più grave che sarà contestato all' aggressore di Marie Laguerre, quando verrà identificato.
Ma anche i gesti precedenti sono inaccettabili, e la segretaria di Stato alla parità uomo-donna Marlène Schiappa lo ha ricordato esprimendo solidarietà alla ragazza. «Le donne devono essere libere di muoversi liberamente nello spazio pubblico, senza paura di essere infastidite - ha detto al Parisien -.
Mia figlia di 11 anni già mette a punto con le compagne tecniche per difendersi dalle molestie, è insopportabile. Abbiamo fatto di questo tema, a lungo lontano dai radar della politica, una preoccupazione importante. Bisogna punire subito i primi comportamenti degradanti, abbassare la soglia di tolleranza».
Non sarà facile applicare la legge, impossibile mettere un poliziotto a protezione di ogni donna. «Ma l' importante è stabilire un divieto sociale, fare passare il messaggio che questi atteggiamenti sono inammissibili e puniti dalla legge», dice Schiappa. Poi partirà un' opera di educazione dei cittadini, con una campagna da quattro milioni di euro.
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