TANA PER MONZINO! DIETRO AL RICATTO CHE HA TRAVOLTO RAOUL BOVA SPUNTA IL NOME DEL PR FEDERICO MONZINO, INDAGATO DALLA PROCURA DI ROMA PER TENTATA ESTORSIONE – SECONDO I PM, SAREBBE STATO LUI AD AVER INVIATO CON UNA SIM SPAGNOLA I MESSAGGI ANONIMI CHE MINACCIAVANO DI DISTRUGGERE LA VITA PRIVATA E LA CARRIERA DELL’ATTORE. L’INCHIESTA NASCE DA UNO SCAMBIO VIA CHAT TRA BOVA E LA MODELLA MARTINA CERETTI, POI FINITO NELLE MANI DI FABRIZIO CORONA - L’ANONIMO, CHE GLI INQUIRENTI IPOTIZZANO SIA MONZINO, CHIEDEVA UN “REGALO” PER NON DIFFONDERE CHAT E AUDIO INTIMI. BOVA DECISE DI NON CEDERE E…

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(ANSA) - Nell'ambito dell'indagine su audio rubati all'attore Raoul Bova, la Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il pr Federico Monzino. Nel procedimento si ipotizza il reato di tentata estorsione. Proprio oggi Bova è stato sentito a piazzale Clodio dai pm come parte offesa sul caso.

Gli audio, diffusi senza consenso, riguardano una conversazione privata via chat tra l'attore e una modella. Il contenuto è stato successivamente rilanciato sui social.

La vicenda era iniziata quando sul telefono dell'attore era arrivato un messaggio da un numero sconosciuto in cui un mittente ignoto lo aveva avvisato che gli audio potevano essere diffuse per danneggiarlo. Su mandato dei pm nelle scorse settimane il cellulare di Monzino era stato sequestrato dagli investigatori.

AUDIO RUBATI A RAOUL BOVA, L’IMPRENDITORE FEDERICO MONZINO INDAGATO PER TENTATA ESTORSIONE

Giuseppe Scarpa per repubblica.it - Estratti

raoul bova

Dietro al ricatto che ha travolto Raoul Bova spunta un nome, quello l’imprenditore Federico Monzino, ora indagato dalla procura di Roma. Secondo i pm, sarebbe lui ad aver inviato con una sim spagnola i messaggi anonimi che minacciavano di distruggere la vita privata e la carriera dell’attore. L’inchiesta nasce da uno scambio privato con la modella Martina Ceretti, poi finito nelle mani dell’ex fotografo Fabrizio Corona.

Il primo messaggio risale all’11 luglio: "Ho preso tutto dal suo cellulare mentre stava male». L’anonimo, che gli inquirenti ipotizzano sia Monzino, chiedeva un “regalo” per non diffondere chat e audio intimi. Bova decideva di non cedere e dieci giorni dopo il materiale veniva pubblicato sul canale YouTube Falsissimo gestito dall’ex fotografo.

Corona ha dichiarato di aver ricevuto i file da Monzino e Ceretti, ma l’imprenditore ha negato qualsiasi ruolo nel ricatto. 

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martina ceretti

Intanto la vicenda ha avuto effetti anche sul piano privato: è finita la relazione tra Bova e Rocío Muñoz Morales, mentre gli avvocati cercano una tutela per le figlie.

L’attore ha denunciato al Garante della privacy la diffusione «illecita e virale» degli audio, chiamando in causa colossi come Meta, Google, TikTok, X e YouTube. Per difendersi dall’ondata social ha persino registrato come marchio la frase “occhi spaccanti”. L’indagine è alle battute finali: presto si saprà chi, oltre a Monzino, avrebbe orchestrato il ricatto.

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