LA VITA SULLA TERRA? E’ NATA SOTTOTERRA! - LE PRIME FORME DI VITA DEL PIANETA NON SI SONO ORIGINATE IN SUPERFICIE MA A CHILOMETRI DI PROFONDITA’

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Un numero crescente di ricerche rivela che la vita potrebbe esser nata prima sotto le rocce che in superficie, facendo a meno della luce solare e prendendo energia da idrogeno e metano prodotti da certi frammenti rocciosi ad elevate temperature. Niente più brodo primordiale dunque.

Questi microbi sottoterra sfrutterebbero un processo geologico chiamato serpentinizzazione: idrogeno e metano vengono prodotti quando l'acqua filtrata dalle rocce entra in contatto con il commune minerale Olivina ad alte temperature e pressioni.

Lo studio è stato presentato questa settimana alla American Geophysical Union di San Francisco, ed ha comparato il DNA di microbi che si nutrono di idrogeno estratti da frammenti di roccia nelle profondità di Nord America, Europa Sudafrica e Giappone. Con grande sorpresa gli scienziati hanno scoperto che sono simili al 97% «Praticamente sono della stessa specie», ha dichiarato il dottor Schrenk:

«E' facile comprendere come uccelli e pesci possano essere simili anche a oceani di distanza, ma non si poteva immaginare che fossero quasi identici microbi a distanza di 16.000 chilometri e scovati ad alte temperature. Non sappiamo quali siano le maggiori profondità a cui questi organismi possono vivere. Forse a 10 chilometri nel ventre della Terra Potrebbe essere quindi che la vita si sia originata sotto la superficie».

La teoria classica di come la vita si sia originata da un brodo primordiale fu fornita nel 1953 da Harold Urey e Stanley Miller all'Università di Chicago e mostrava che è possible costruire il complesso sistema della vita da un brodo di semplici sostanze chimiche fuse grazie a scariche elettriche.

Altri ricercatori hanno però sollevato obiezioni su questo scenario perchè la superficie del pianeta, oltre tre miliardi di anni fa, era soggetta a potenti radiazioni ultraviolette, in grado di distruggere in poco tempo le molecole esposte alla luce, così come i bombardamenti degli asteroidi avrebbero sterminato la vita in superficie, prima ancora che avesse la possibilità di evolversi.

La conoscenza della profonda biosfera puo' aiutare gli astrobiologi che cercano la vita su Marte, dove è risaputo che la superficie sia ostile agli organismi viventi.

 

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