Massimo Finzi per Dagospia
Massimo Finzi
Il punto sulla medicina omeopatica.
Il doloroso caso del bambino deceduto per un ascesso cerebrale a seguito di una otite media curata con la medicina omeopatica riapre il dibattito sulla validità di tale pratica.
Non credo che i pazienti sarebbero tranquilli se sapessero che il loro medico utilizza un trattato di medicina e di terapia risalente ai primi anni del 1800, eppure questo è esattamente ciò che accade per la medicina omeopatica. Ripercorriamone brevemente la storia.
Il Dr. Samuel Hahnemann nel 1810 pubblica il testo sul quale si baserà tutta la medicina omeopatica individuando due principi:
1) “similibus curantur”
2) l’utilizzo di dosi infinitesimali di farmaco. In pratica per curare una malattia si deve utilizzare una sostanza, a dosaggio infinitesimale, che sia in grado di produrre gli identici sintomi della malattia stessa.
OMEOPATIA
In realtà Jenner già nel 1801 aveva osservato che le mungitrici che si erano infettate con piccole dosi di vaiolo bovino diventavano immuni dal vaiolo: si erano già gettate le basi per la vaccinazione che in fin dei conti è un metodo che sfrutta il principio “similibus curantur”.
Le sostanze utilizzate nell’omeopatia vengono sottoposte ad una particolare diluizione chiamata potenza identificata con la sigla C o CH per le potenze centesimali, D o DH per quelle decimali. Quindi un rimedio omeopatico 5 CH vuol dire che la sostanza base ha subito 5 diluizioni ciascuna delle quali 1 a 100. A partire dalla 12^ diluizione neppure gli esami più sofisticati riescono a dimostrare la presenza di una sola molecola nel “farmaco” omeopatico.
L’efficacia della medicina omeopatica non è stata mai dimostrata anzi tutti gli studi condotti con rigore scientifico ne hanno dimostrato la assoluta inefficacia.
OMEOPATIA
L’Organizzazione Mondiale della Sanità non la considera una pratica valida e il Prof. Garattini, direttore del prestigioso Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, la definisce acqua fresca.
Ma allora perché ancora tanti pazienti si rivolgono a tale medicina alternativa? Io credo di aver individuato due valide motivazioni:
1) le super specializzazioni, riducendo sempre più il loro campo ( oggi abbiamo lo specialista della mano, delle vene ecc) finiscono con il perdere di vista il paziente nella sua interezza fisica e psichica. Il mio saggio primario, che era un grande clinico, amava ripetere: “Il super-specialista è colui che a forza di sapere sempre di più su sempre di meno finisce con il sapere tutto di niente.”
2) Il paziente durante la visita è poco ascoltato: le domande sono secondo protocollo, così la visita e il controllo degli accertamenti. Il medico omeopata invece ascolta a lungo il suo paziente e si interessa anche di aspetti apparentemente lontani dalla medicina ( lo stato psichico peggiora con il caldo secco o con il vento? ecc) e questo comportamento instaura un rapporto di fiducia con il paziente.
Ascolto e visione di insieme sono i lati positivi della medicina omeopatica invece sull’efficacia delle cure sottoscrivo il parere negativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Prof. Garattini.
omeopatia