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    DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - SI TORNA A FINGERE DI SVOLGERE UN’ATTIVITÀ SPORTIVA, MA NEL FRATTEMPO A FARE DEL VERO MOVIMENTO DAVANTI ALLA TV, NELLO SPASSOSO E SALUBRE "NINTENDO SWITCH SPORTS", VERSIONE AGGIORNATA DELL’INTRAMONTABILE E DIFFUSISSIMO CLASSICO PER WII DEL 2006. MIMARE I MOVIMENTI DEL TENNIS O DEL BOWLING, DEL CALCIO O DELLA PALLAVOLO ALIMENTA MOMENTI FESTOSI ED ESILARANTI, SOPRATTUTTO QUANDO CONDIVISI GIOCANDO IN COMPAGNIA…  - VIDEO

     


     
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    Federico Ercole per Dagospia

     

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    Quando uscì nel 2006, il fenomenale Wii Sports di Nintendo suggeriva implicazioni “eXistenZialiste”, oltre la sua categoria di intrattenimento ludico. La corrispondenza, o fanta-corrispondenza, tra Wii Sports e il film di David Cronenberg -che tratta di console biotecnologiche innestate nella colonna vertebrale del giocatore- sorge dall’utilizzo allora rivoluzionario dei controller con i loro sensori di movimento, una viva espansione del corpo, il prolungamento di un attività cinetica compiuta che si manifestava più o meno identica in un altrove virtuale; mai prima un meccanismo elettronico era stato così congiunto e connesso alla volontà d’azione in un ambito videoludico. C’era inoltre la possibilità di utilizzare il cosiddetto Mii, avatar personalizzabile per renderlo assai simile al giocatore, alimentando così l’illusione di partecipazione e inclusione in maniera drastica. 

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    A chi conosceva eXistenZ quel videogame sportivo, e altri per la stessa console ma in maniera meno radicale e potente, parve quindi il primo passo verso una trasformazione dell’hardware da gioco in un oggetto integrato al corpo del giocatore. Ma solo a chi vide eXistenZ fu possibile quest’analogia. O agli appassionati ed esegeti di letterature fantascientifiche.

     

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    Dubito che le zie, le nonne, gli amici di famiglia e tutta la pletora di milioni di non-videogiocatori che provò e condivise le emozioni pseudo atletiche di Wii Sports notò le cronenberghiane corrispondenze, inquietanti ed esaltanti insieme. Tanti insospettabili, persino chi prima vituperava e oggi continua a vituperare i videogame, giocarono a Wii Sports per caso o necessità festose, plaudendo per lo più l’esperienza.

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    Il tempo confutò in parte i fremiti alla Cronenberg, seguendo poi il videogioco “mainstream” sentieri ludici più convenzionali (escludendo rare opere per la VR o Pokémon Go), così l’effetto che fa il ritorno degli sport di Nintendo su Switch risulta meno clamoroso, sebbene proponga un’esperienza senza dubbio migliorata, più comoda e accessibile, a meno che non abbiate la Switch Lite, quindi la versione solo portatile della console, perché con quella non si può giocare.

     

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    Switch Sports non è quindi un fenomeno avveniristico come lo fu il suo predecessore, ma non ha perso la sua potenza ludica di spassoso divertimento, di occasione festosa e sportiva soprattutto quando condivisa. E da guardare, oltre che da giocare, è assai più gratificante.

     

    SPORT VECCHI E NUOVI

    Ci sono sei attività sportive nel pacchetto di Switch Sports, alcuni delle quali derivano dal passato, come il tennis, che risulta tuttavia ancora più godibile e divertente dell’esemplare del 2006, il gioco ideale da vivere assieme a qualcuno -e non importa che questo sia pratico di racchette o videogame- risultando immediatamente godibile, soprattuto se giocato in quattro, perché si tratta di partite in doppio. Nel caso foste solo in due si controllano entrambi i tennisti, sia quello sotto rete che l’altro in fondo al campo.

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    Con i controller si gestisce il movimento della racchetta con estrema precisione, anche se la direzione della palla è determinata dal momento in cui la si colpisce e non, come nella realtà, anche da quello del braccio che ha determinato l’impatto. Tuttavia risulta naturale muoversi come farebbe un “vero” tennista, mimarlo.

     

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    Torna anche il Bowling, altra perla ludica per famiglie o feste tra amici, che dimostra un realismo degno di nota nella fisica della palla e dei birilli; si tratta dell’esperienza più consigliabile per cominciare, la migliore di tutto Switch Sports inteso come esperienza che restituisce il realismo dell’attività agonistica.

     

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    Il Chambara giunge invece da Wii Sports Resort (2009) e si tratta di una sorta di gioco di spada: bisogna buttare giù da un ring il proprio avversario a furia di colpi, tentando nel frattempo di difendersi parando i suoi attacchi, una spassosa parodia della scherma che alimenta una competizione cavalleresca, quasi sfrenata.

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    Ecco infine le novità. La pallavolo di Nintendo consente di colpire la palla con il classico movimento ascendente, di fare i “bagher” e le schiacciate, un’attività che risulta la più sportiva (come allenamento del corpo)  e strategica senza rinunciare all’immediatezza, quindi lo può giocare anche l’anziano suocero che ancora gioca a bocce, cammina e va in bici,  ma attenti all’eccessivo trasporto e coinvolgimento nell’azione per evitare colpi della strega o peggio.  

     

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    Non troppo esaltante è invece il Badminton, ovvero il gioco del volano, assai meno appassionante, sebbene simile, del tennis; lento, quando avrebbe dovuto fondarsi sull’agilità, e poco spettacolare.

     

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    Conclude il calcio, o meglio variazione o parodia del calcio vero e proprio, quindi assai nuovo e divertente. Si fanno pallonetti, passaggi, colpi di testa ed eventualmente si i goal con un pallone enorme. Si tratta di un’esperienza meno immediata ma alla lunga gratificante, perché complessa e impegnativa. Volendo si può utilizzare lo “strap”, una fascetta di stoffa contenuta nel pacchetto, da legare alla gamba per contenervi un controller di Switch e giocare così una competizione ai rigori calciando davvero.

     

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    CHE COMODI I JOYCON!

    La differenza tra l’utilizzo degli ingombranti controller per Wii e i Joycon di Switch è abissale in termini di comodità, perché questi ultimi sono assai più leggeri e precisi, inoltre calibrarli è un’attività infrequente, ma velocissima. Se i controller di Wii mi erano “mancati” per la versione rimasterizzata di Legend of Zelda Skyward Sword, perché quelli di Switch non restituivano, con la loro leggerezza, la sensazione di fatica e difficoltà di impugnare una spada e uno scudo, non tornerei invece mai indietro per la nuova versione degli sport di Nintendo. Anzi sorge spontaneo sognare anche una ventura e nuova “balance-board” la favolosa piattaforma che consentiva di correre, sciare e fare ginnastica in Wii Fitness.

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    Trascinante soprattutto (o forse solo) se giocato in compagnia di altre persone sia online che in locale, Switch Sports è solo all’inizio, perché in futuro  saranno aggiunte altre attività sportive, prima tra tutte, quest’autunno, il golf.

     

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    Un videogame che sarebbe stato eccezionale durante il primo lockdown da Covid, quando c’era la fobia dei cosiddetti “runner” e fare sport in casa era noioso se non impossibile, ma che risulta esilarante anche durante la nuova libertà di una primavera trascorsa dall’incubo del virus a quello della guerra, anni brutti durante i quali anche solo il vago, sciocco sorriso condiviso provocato da un giochino è cosa bella, un cosa preziosa e alta.

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