DAGOREPORT
GIORGIA MELONI 2
Per Giorgia Meloni la batosta ricevuta dall’Italia nella corsa a Expo 2030 è un boccone amarissimo.
La Ducetta era convinta che la candidatura di Roma avrebbe strappato almeno il ballottaggio con la favoritissima Riad.
Ma dopo il suo tour nei paesi africani la Premier ha capito che Bin Salman aveva già esteso il suo “soft power” a suon di valigioni ricolmi di petroldollari.
la delegazione italiana a parigi per expo 2030
A quel punto, la sora Giorgia si è ritrovata davanti a un bivio: inchiodare e ritirare la candidatura, oppure andare dritto nonostante tutto.
Il carattere, in questo caso, ha prevalso: la Meloni non ammette mai le sconfitte, men che meno quelle preventive, e vuole giocare per vincere, anche se poi deve accontentarsi di un’onorevole sconfitta.
In questo caso, di onorevole c’è ben poco: per Roma e per l’Italia, la partita Expo è stata devastante. I 17 voti ricevuti dalla Capitale arrivano da qualche Paese africano, alcuni del Sud America (tra questi non c'è il Brasile di Lula, che ci aveva promesso sostegno ma ha disertato la votazione), e 5-6 Stati dei 27 dell’Ue. Un risultato modestissimo, che dimostra quanta poca considerazione ci sia del Governo Meloni tra le cancellerie europee.
roberto gualtieri - expo 2030 - vignetta by osho
A parte la solita Francia di Macron, che aveva già annunciato il suo voto all’amico MBS, manca l’appoggio del blocco europeo che ha perso l’ennesima occasione per dimostrare la propria unità di fronte al mondo.
A complicare la corsa di Roma, è stato l’esplicito sostegno di Israele. Quando Tel Aviv ha annunciato il voto per l’Italia, tutti i Paesi pro-Palestina, e che criticano il governo Netanyahu hanno subito capito dove posizionarsi.
giampiero massolo 2
Un orientamento anti-israeliano era già emerso al summit dell’Unione interparlamentare, che si è tenuta a Luanda, in Angola dal 23 al 27 ottobre scorso, dov’era presente per l’Italia Pierferdinando Casini: in quell’occasione più dell’85% delle delegazioni aveva espresso perplessità e critiche all’azione politica di “Bibi”.
A noi resta la batosta, che Corrado Augias su “Repubblica” ha definito “la più grave umiliazione che Roma, e l’Italia, abbiano avuto da molti anni a questa parte”. In casi come questo, dopo aver curato le ferite, servirà trovare un capro espiatorio. Al governo hanno già iniziato il tiro al piccione sul sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e sul capo del comitato promotore, Giampiero Massolo.
ROMA PERDE L EXPO 2030 - MEME BY OSHO
A tal proposito, basta leggere le pallottole meloniane caricate nel pezzo di Salvatore Merlo per “il Foglio”: “A Roma si consuma il falò del degrado politico e amministrativo. […] a Parigi […] c’era Roberto Gualtieri, tuttavia, lui che sarebbe il sindaco di Roma, il prodotto di una politica senza slancio, un sindaco venuto fuori per accordicchi al ribasso, perché nessuno si voleva caricare l’immobile disastro di Roma sulle spalle: il prescelto di un’elezione comunale depotenziata politicamente e umanamente. Di quali altri segnali abbiamo bisogno per comprendere finalmente che Roma è un’emergenza nazionale? Capitale putrida, patria fallita”.
I SAUDITI FESTEGGIANO L ASSEGNAZIONE A RIAD DI EXPO 2030
Si tratta di attacchi pretestuosi, visto che una partita così delicata e rilevante si gioca a un livello più alto, tra governi e diplomazie. Un sindaco, da solo, non sposta equilibri, ed è un vaso di burro in mezzo a vasi di metallo.
giovanbattista fazzolari giorgia meloni
L’ambasciatore Massolo, invece, si è speso moltissimo, fino alla fine, per sostenere la candidatura di Roma, invocando a più riprese un maggior coinvolgimento del governo.
È stato l’ambasciatore, infatti, a insistere per avere almeno il video promozionale di Giorgia Meloni, nonostante lo scetticismo di Fazzolari, per lo sprint finale della candidatura sul palco di Parigi, dove è salita la singolare delegazione composta da Bebe Vio, Sabrina Impacciatore e la britannica Trudie Styler, nota a pochi per essere moglie di Sting.
sergio mattarella giorgia meloni centenario aeronautica militare
Nella partita promozionale per Roma non ha mosso un dito, perché nessuno gli ha chiesto di farlo, il più alto rappresentante dell’Italia nel mondo: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Non che il Colle fremesse per dare una mano a un governo che non è nelle sue corde, un’antipatia cordialmente ricambiata.
Lo scarsissimo sostegno e la zoppicante considerazione mostrati dai Paesi Ue è un pessimo segnale per Giorgia Meloni in vista della partita europea del Patto di stabilità: l’8 dicembre si riunisce l’Ecofin, che dovrà trovare l’accordo finale sulle nuove regole di finanza pubblica per i Paesi membri.
giorgia meloni ursula von der leyen
Ps. Il Partito Popolare Europeo, che sente di avere già in tasca, grazie alla tradizionale alleanza con Socialisti e Liberali, i numeri per eleggere la futura Commissione, ha dato l’ultimatum alla Sora Giorgia: o ti allei ora con noi, e in cambio daremo all’Italia un commissario di peso, oppure resti fuori dai giochi. Tradotto: per voi resteranno le briciole, tipo il commissariato ai “valori e la trasparenza”.
BEBE VIO - TRUDIE STYLER - SABRINA IMPACCIATORE - GIUSEPPE SCOGNAMIGLIO EXPO 2030 ROMA
giorgia meloni e l euro vignetta by lele corvi per il giornalone la stampa
discorso di Giorgia Meloni per la candidatura di Roma a expo 2030
I SAUDITI FESTEGGIANO L ASSEGNAZIONE A RIAD DI EXPO 2030
giorgia meloni
sabrina impacciatore testimonial di roma expo 2030 assemblea generale dell ufficio internazionale delle esposizioni annuncio expo 2030 bebe vio testimonial di roma expo 2030
expo 2030 rappresentanti riad arabia saudita
discorso di Giorgia Meloni per la candidatura di Roma a expo 2030 I SAUDITI FESTEGGIANO L ASSEGNAZIONE A RIAD DI EXPO 2030 ROBERTO GUALTIERI E LA SCONFITTA DI ROMA A EXPO 2030
ROBERT D'ARABIA - MEME BY EMILIANO CARLI