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    DAI 'FERRAGNEZ' A ICARDI E WANDA: LA LISTA NERA DEI VIP CHE NON DANNO MANCE AI RIDER - IL SINDACATO AUTONOMO DEGLI ADDETTI ALLA CONSEGNA DEL CIBO A DOMICILIO SPUTTANA I CLIENTI FAMOSI CHE NON LASCIANO NEANCHE UN EXTRA - NEL LISTONE CI SONO I RAPPER CLEMENTINO E ROCCO HUNT, POI I CALCIATORI BONUCCI E GONZALO HIGUAIN, IL DEEJAY ALBERTINO, VOLTI TELEVISIVI E ALCUNI VERTICI DELLE STESSE SOCIETÀ DEL FOOD DELIVERY...


     
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    Roberto Rotunno per “il Fatto quotidiano”

    fedez fedez

     

    Ci sono i "Ferragnez", Fabio Rovazzi e pure la coppia Wanda Nara e Mauro Icardi.

    Questi, più una ventina di altri calciatori, artisti e influencer, sono finiti nella lista nera stilata dai rider che consegnano il cibo a domicilio e che è in costante aggiornamento. "Sono i vip che ordinano spesso il pranzo o la cena attraverso l' app, ma non lasciano mai la mancia al fattorino, anche se questo ha pedalato sotto la pioggia", spiega l' associazione Deliverance Milano.

     

    La pubblicazione della black-list di vip è l' ultima iniziativa dei sindacati autonomi degli addetti alle consegne. Da tempo denunciano un sistema che si basa su pagamenti a cottimo e sull' assenza di diritti, ma di fatto ancora non è cambiato nulla. Nemmeno dopo giugno 2018, quando il ministro del Lavoro appena insediato, Luigi Di Maio, ha promesso di affrontare di petto la loro situazione.

     

    chiara ferragni fedez chiara ferragni fedez

    Così, hanno deciso di alzare l' asticella e di scegliere una mossa di grande impatto che stavano studiando da settimane: ieri mattina hanno pubblicato su Facebook l' elenco dei personaggi noti che in questi mesi, stando alla loro stessa esperienza, avrebbero servito senza ricevere alcuna mancia. Ci sono i rapper più famosi, come Fedez, Clementino e Rocco Hunt. Poi i calciatori che militano, o hanno militato fino a pochi mesi fa, nelle squadre milanesi. C' è l' attaccante dell' Inter Icardi con la moglie-procuratrice, Gonzalo Higuain e Leonardo Bonucci. E ancora voci radiofoniche come Albertino e volti televisivi come Teo Mammucari.

    bonucci bonucci

     

    chiara ferragni chiara ferragni

    I rider si sono anche tolti un sassolino dalla scarpa, inserendo nella lista alcuni vertici delle stesse società del food delivery come Matteo Sarzana, general manager di Deliveroo Italia, Matteo Pichi, country manager di Glovo e Gianluca Cocco, ex amministratore delegato di Foodora (società che a novembre ha lasciato il nostro Paese).

    wanda nara wanda nara

    "Inutile dire che questi personaggi famosi vivono in quartieri residenziali extralusso - aggiungono da Deliverance Milano - o nel centro delle città e che è significativo riscontrare come sia più facile ricevere la mancia se si consegna in zone popolari o in quartieri periferici, piuttosto che in distretti o in civici fighetti e più pettinati".

     

    ALBERTINO ALBERTINO

    La scelta di rendere nota la black-list ha suscitato reazioni differenti. Qualcuno l' ha condivisa, incoraggiando l' associazione dei fattorini ad andare avanti. Secondo altri, invece, dare la mancia non è un obbligo, nemmeno per il cliente benestante che non deve sostituirsi all' azienda che paga poco il suo lavoratore. Ed è questo il punto. La lotta per i diritti dei rider, infatti, a partire almeno dal 2016 ha avuto un' eco mediatica molto forte ed è difficile che qualcuno non conosca le loro condizioni.

     

    rider rider

    Non c' è un salario orario, la paga è di circa 4 euro a consegna (che in genere è ottenuta da una somma di voci tra cui una tariffa parametrata sui chilometri percorsi) e secondo uno studio Acli i rider - che spesso non hanno altri lavori - guadagnano poco più di 800 euro al mese.

     

    teo mammucari teo mammucari

    Inoltre, le app possono applicare prezzi di consegna vantaggiosi per i consumatori proprio facendo leva anche su un costo del lavoro basso. Per questo le mance - che tra l' altra se inserite all' atto dell' ordinazione sono anche tassate - spesso costituiscono un aiuto.

    L' iniziativa ha poi un altro obiettivo, è una provocazione: far notare alle piattaforme del food delivery che anche i fattorini hanno carte da giocarsi per aumentare il proprio potere negoziale. Una di queste è la conoscenza delle abitudini dei loro clienti, a partire dai vip, e la possibilità di renderle pubbliche.

     

    rider deliveroo rider deliveroo

    Deliverance Milano si augura infatti che la questione rider possa tornare nell' agenda politica. A gennaio la Corte d' Appello di Torino ha stabilito che, pur non avendo diritto a essere riconosciuti come dipendenti, ai fattorini vanno assicurate le stesse tutele del lavoro subordinato, come la retribuzione che non può essere a cottimo ma agganciata al contratto collettivo di settore.

     

    Subito dopo, il governo aveva promesso di recepire la sentenza introducendo lo stipendio fisso all' ora con un emendamento al decretone sul reddito di cittadinanza.

    rider deliveroo rider deliveroo

    Poi però ha fatto marcia indietro tradendo ancora una volta i rider. Le app hanno quindi continuato ad applicare i pagamenti a consegna, in alcuni casi legandoli addirittura alle votazioni lasciate dai clienti, sperando che la Cassazione ribalti quanto deciso dai magistrati di secondo grado.

     

    sarzana sarzana

    Intanto, pur avendo ancora bilanci in perdita, continuano a espandersi e ad aumentare i servizi. C' è chi si sta attrezzando per il pagamento alla consegna. I rider non ci stanno: pretendono un' indennità di cassa, perché se dovessero andare in giro con tanti contanti rischierebbero di diventare prede di rapine e aggressioni.

     

    2 - CAMPIONI DAL BRACCINO CORTO: LA LISTA NERA DEI RIDER

    Filippo Conticello per “la Gazzetta dello sport”

     

    Lasciare la mancia non è mai un obbligo, nemmeno se si è un calciatore famoso (e danaroso). Ma in certe occasioni, quando picchia forte la pioggia, forse si potrebbe allungare qualche euro al rider che consegna a casa la cena: pare che Mauro Icardi, Gonzalo Higuain, Leo Bonucci (e tanti altri) di solito scelgano di non farlo.

    PAOLO CANNAVARO PAOLO CANNAVARO

     

    E per questo sono stati pubblicamente messi alla berlina da Deliverance Milano, collettivo di fattorini precari nel delivery food. Ieri il gruppo ha pubblicato una propria «black list», un elenco di star e vip che regolarmente ordinerebbero da mangiare via app e non lascerebbero la mancia a nessun fattorino. «Nemmeno in caso di pioggia!», aggiunge il comunicato decisamente minaccioso.

     

    Nella lista ci sono cantanti, influencer, personaggi tv, più un lungo elenco di calciatori di oggi e di ieri: in porta Cristian Abbiati, difesa a quattro con Danilo D' Ambrosio, Philippe Mexes e Paolo Cannavaro assieme a Bonucci. C' è poi Wanda Nara assieme al marito Mauro, che ha il Pipita come compagno d' attacco argentino, Nel resto della compagnia spiccano i Ferragnez , la coppia Fedez-Chiara Ferragni, e i rapper Marracash Clementino e Rocco Hunt.

     

    ROCCO HUNT ROCCO HUNT

    la protesta Il sindacato, autonomo e autorganizzato, ha scelto una azione Social plateale e assai invasiva: l' obiettivo è far montare le polemiche con le multinazionali del settore come Glovo o Deliveroo. La scelta della pubblicazione nel giorno della Liberazione non è, infatti, casuale: «Se l' informazione è potere, noi rider liberiamo i dati!», si legge sulla pagina Facebook del collettivo. Tengono a far sapere di conoscere gli indirizzi dei clienti e, come dimostra la provocazione di ieri, anche la loro generosità in tema mance: «Che cos' è la privacy nel 2019?», si chiedono quindi. Ed ecco la risposta: «Per noi è un nuovo welfare, indotto dal denaro raccolto dalla monetizzazione dei nostri dati e la redistribuzione di tale ricchezza».

     

    il tema Il tema dei riders, tra diritti minati e paga da fame, è da mesi nell' agenda politica: sono circa 10 mila, soprattutto giovani o giovanissimi, e prendendo in media circa 12,5 euro lordi l' ora. Dopo scioperi e sentenze che hanno riconosciuto il diritto a ferie e malattia, ieri hanno però rotto un principio sacro nella cosiddetta «gigconomy»: la segretezza dei dati, base del rapporto di fiducia tra azienda e clienti. Da lì le parole aggressive: «Attente, piattaforme digitali: noi produciamo i dati, noi conosciamo i vostri punti deboli e non esiteremo ad usarli contro di voi». L' obiettivo? Togliere l' Iva sulle mance pagate via app. Insomma, i giocatori col braccino sono finiti in mezzo a una battaglia molto, molto più grande.

     

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