Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”
luca casarini
I giudizi sui compagni di viaggio non erano dei migliori, ma Luca Casarini, Giuseppe Caccia e i loro compagni dell’associazione Mediterranea, potevano contare, oltre che su una lunga lista di politici italiani, a partire dai cosiddetti garanti, anche su una rete internazionale utilizzata per fare pressing sulle politiche degli Stati e dell’Unione europea.
Una squadra che andava dai socialisti statunitensi di Bernie Sanders all’ex ministro greco Yanis Varoufakis sino all’attuale presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola. Ma a colpire nelle chat agli atti dell’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina della Procura di Ragusa è in particolare il rapporto con Aboubakar Soumahoro, in quel momento lanciatissimo sulla scena politica.
ROBERTA METSOLA
I Casarini boys e il deputato con gli stivali si spalleggiano. I primi aprono al secondo le porte del Vaticano e l’ex sindacalista, quando Mediterranea è insidiata dai concorrenti di ResQ, fa una scelta di campo e si iscrive all’associazione.
Uno dei primi passi insieme di questa cordata coincide con l’organizzazione dell’incontro dei movimenti sociali del Mediterraneo. L’appuntamento è affidato al cardinale Michael Czerny, attuale prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, e don Mattia, il cappellano di bordo dell’associazione, fa sapere che «la segreteria organizzativa sarà composta innanzitutto da noi». […]
GIUSEPPE CACCIA
Czerny lavora per far entrare Mediterranea nel segretariato della rete ufficiale dei movimenti popolari, l’Emmp (Encuentro mundial de movimientos populares), che è apparentata con il suo dicastero. Un circuito in grado di garantire potere, visibilità e risorse economiche. Sarà per questo che il 5 maggio del 2020 don Mattia informa i suoi compagni di aver ricevuto un messaggio da Soumahoro: «Mi ha chiesto di girare al cardinale Czerny il video in cui si rivolge al Papa» spiega il parroco.
PAPA FRANCESCO - LILIANE MUREKATETE - ABOUBAKAR SOUMAHORO
E aggiunge: «Stasera Czerny mi ha scritto dicendo di guardare l’udienza domani. Quindi penso che il Papa citerà le lotte di Abou». Quest’ultimo, nel 2019, era riuscito a farsi un selfie con il Pontefice, insieme con la compagna Liliane (arrestata a ottobre con l’accusa di bancarotta delle cooperative guidate dalla sua famiglia) e il 6 maggio del 2020, all’udienza generale del mercoledì, Francesco annuncia: «In occasione del 1° maggio, ho ricevuto diversi messaggi riferiti al mondo del lavoro e ai suoi problemi. In particolare, mi ha colpito quello dei braccianti agricoli, tra cui molti immigrati, che lavorano nelle campagne italiane […]. Perciò accolgo l’appello di questi lavoratori e di tutti i lavoratori sfruttati e invito a fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e la dignità del lavoro».
L’asse Mediterranea-Soumahoro ha prodotto un primo importante risultato. Tanto che l’allora sindacalista viene «taggato da Vatican news». Don Mattia precisa: «È Czerny che ha gestito tutta la partita di Abou. Se non fosse stato per lui al Papa non sarebbe arrivato neanche il video».
BEPPE CACCIA LUCA CASARINI
Il 2 agosto il cappellano avverte gli amici di essere stato nuovamente contattato da Soumahoro: «Domani vede Czerny e mi ha detto di accompagnarlo». Casarini esulta: «Anche Abou varrebbe la pena adesso che si è liberato di Usb». Don Mattia, il giorno dopo, spiega che l’incontro è «andato molto bene» e che Soumahoro «è felicissimo di collaborare» con Mediterranea.
La vispa star dei salotti giusti, attraverso una sua collaboratrice, organizza una sua visita alla Mare Jonio e invita, a sua volta, i pescatori di migranti a «visitare le baraccopoli». Nei mesi successivi Abou si iscrive a Mediterranea e fa un video messaggio di sostegno. Anche grazie ai buoni uffici dei Casarini boys finisce nel giro dei movimenti popolari e viene invitato come relatore a uno dei loro incontri, organizzati con il patrocinio della Chiesa.
GIORGIA MELONI ROBERTA METSOLA
A ottobre la sinergia si concentra sui decreti Sicurezza, che il governo Conte 2 è chiamato a sconfessare. Ma, secondo i nostri eroi, con scarsa determinazione. Don Mattia si fa latore di una notizia «riservatissima»: «Mi ha chiamato Abou. Sta organizzando, nel caso in cui le modifiche ai decreti fossero insufficienti, come sembra, una manifestazione sotto Palazzo Chigi dei costruttori di umanità e dei dannati dei decreti sicurezza. Ovviamente ci chiede di essere protagonisti di questa cosa».
Ma la Chiesa non ha solo favorito la consacrazione della stella di Soumahoro. Per esempio, ha spinto anche le relazioni internazionali di Mediterranea nel mondo delle diocesi. A partire dall’arcipelago maltese, dove Casarini & C., sono entrati in confidenza con due prelati di peso, Charles Scicluna, arcivescovo a La Valletta, e il cardinale Mario Grech, già vescovo di Gozo.
ABOUBAKAR SOUMAHORO
Il primo è descritto da don Mattia come «braccio destro del Papa nella lotta agli abusi», nonché «segretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede», il secondo è, invece, «pro-segretario generale del Sinodo dei vescovi». In particolare Scicluna ha un fitto rapporto epistolare con la banda e, per esempio, invia in anteprima una lettera «segreta» con cui «la Chiesa maltese chiede ufficialmente l’intervento del Vaticano per aiutare» la nave di una Ong spagnola e di «far riaprire i porti di Malta».
In un altro scrive una dettagliata relazione di un incontro avuto con il ministro degli Esteri Evarist Bartolo sulla questione degli sbarchi e informa i Casarini boys anche dei suoi scambi di messaggi con il ministro dell’Interno Byron Camilleri. La ciurma della Mare Jonio è entusiasta: «Le nostre fonti di Malta (Jrs, ovvero il Jesuit refugee service, ndr) confermano che Scicluna sta forzando il governo maltese a non ordinare il push-back (operazioni di respingimento, ndr)». Ma anche che, grazie lui, lo stesso governo è stato costretto «a far intervenire un mercantile» per soccorrere dei migranti.
luca casarini
[…] Il cappellano racconta anche che attraverso l’alto prelato si può arrivare nel cuore di Bruxelles: «Mi scrive Silvia direttrice umanitaria di Caritas Europa che la nuova presidente del Parlamento europeo, Metsola, è maltese ed è in contatto stretto sia con Scicluna sia con loro.
Secondo Silvia possiamo coinvolgerla nel sistema di pressing, con loro ha sempre lavorato bene». Ma la banda si muove pure su altri tavoli. Il 5 novembre 2020 don Mattia annuncia: «Ragazzi mi ha contattato David Atler della rete Progressive international di Sanders e Varoufakis. Stanno preparando una grande battaglia contro Frontex (l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ndr). Con molti movimenti di tutto il mondo.
Sanders, Corbin e altri sarebbero direttamente coinvolti in questa lotta». Casarini smorza l’entusiasmo del giovane prete: «Dividi sempre per cinque quello che dicono David e soprattutto VarouVogueFakis. Sono sempre fanfaroni. La sparano grossa e poi non hanno nulla dietro. Comunque è importante. Fatti mandare materiali e dettagli e poi guardiamo».
bernie sanders
Il cappellano commenta che gli attivisti bolognesi di Mediterranea «hanno perso la testa per Varou». Caccia e Casarini, nelle chat, mostrano di avere anche rapporti intensi pure con i laburisti di Jeremy Corbyn e gli spagnoli di Podemos e in particolare con uno dei loro leader Pablo Bustinduy, ma, almeno in questo, caso Mediterranea non c’entra molto.
luca casarini yannis varoufakis panorama - i finanziamenti dei vescovi a luca casarini