• Dagospia

    “DE LAURENTIIS OGGI METTE LE MANI NEL WATER E PESCA LE ARAGOSTE” – MASSIMILIANO GALLO (IL NAPOLISTA) SI CHIEDE QUANTO DURERA’ LA LUNA DI MIELE TRA AURELIONE E NAPOLI - "È FINITA L’ERA DEL “VI HO PRESO DALLE FOGNE, IL NAPOLI ERA UN PEZZO DI CARTA”. È FINITA, O FORSE È SOSPESA, L’ERA DELLE CONTESTAZIONE DEGLI ULTRÀ AL GRIDO DI PAPPONE. IL PRESIDENTE DEL NAPOLI GODE DI UN CREDITO INFINITO. DALLE ISTITUZIONI AI TIFOSI, NESSUNO OSA CONTRADDIRLO. ANCHE SE IN REALTÀ NESSUNO HA REALMENTE CAMBIATO IDEA SU DI LUI…"


     
    Guarda la fotogallery

    Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

     

    rudi garcia aurelio de laurentiis rudi garcia aurelio de laurentiis

    Il primo coro partito ieri a Capodimonte non è stato per Rudi Garcia: “Un presidente, c’è solo un presidente”, hanno gridato i tifosi organizzati. Quante cose sono cambiate negli ultimi mesi in città. Il rapporto tra De Laurentiis e Napoli è stato stravolto. C’era una volta il pappone contestato ovunque, che fossero bar o cene private. Ieri i capolavori artistici sono passati in secondo piano rispetto agli ultras che aspettavano per conoscere il nuovo allenatore e omaggiare il presidente del Napoli.

     

    Da loro si sono immediatamente diretti Adl e Garcia. Prima il saluto alla tifoseria organizzata, poi il resto. Andiamo a memoria, è la prima volta che l’estate napoletana non è caratterizzata da tensioni e contestazioni. Potenza dello scudetto, si dirà. Vero. Ma contestazioni ci furono anche dopo la promozione in Serie A con i tifosi organizzati che accolsero Hamsik e Lavezzi al grido di “meritiamo di più”.

     

     

     

    de laurentiis garcia de laurentiis garcia

    Ormai da mesi è in atto quella che possiamo definire la svolta neomelodica di De Laurentiis. Che ha sempre fatto dell’estraneità a Napoli e alle sue logiche un tratto distintivo della propria presidenza. Il che lo ha sempre reso indigeribile agli occhi dei tifosi. Ma che, aggiungiamo noi, ha fatto sì che costruisse un Napoli vincente. Non a caso lo spogliatoio dello scudetto parla inglese, non conosce l’italiano figurarsi il napoletano.

     

     

     

     

    Da qualche mese, però, Adl ha varato una nuova fase. Che è stata ben visibile anche nella seconda festa organizzata al Maradona (come scritto qui). Si è adeguato agli usi e costumi locali. Ed è molto più radicato nel tessuto cittadino. Ieri alla presentazione del nuovo allenatore del Napoli c’erano il prefetto Palomba, il rettore Lorito. Da settimane circola l’indiscrezione che vorrebbe presto De Laurentiis insignito di onorificenze accademiche. Anche col sindaco Manfredi i rapporti sono buoni. È finita l’era del “vi ho preso dalle fogne, il Napoli era un pezzo di carta”. È finita, o forse è sospesa, l’era del Marchese del Grillo.

    de laurentiis rudi garcia de laurentiis rudi garcia

     

    Adesso il presidente del Napoli gode di un credito infinito. Anche perché in tanti hanno imparato la lezione dello scorso anno. La città reclamava a gran voce il suo addio, lo voleva spedire a Bari, lo accusava di alto tradimento per le cessioni di Ciro Mertens, Insigne e Koulibaly. E poi è andata com’è andata: invece di smantellare, stavano costruendo il Napoli più forte della storia.

     

    Oggi nessuno fiata, anche perché nessuno fa realmente autocritica e nessuno ammette che il Napoli dello scudetto è nato da scelte sacrosante e tardive più che coraggiose. De Laurentiis è arrivato con due anni di ritardo a far pulizia nello spogliatoio, come gli aveva suggerito un certo Carlo Ancelotti. Li ha poi chiamati “mele marce”. Per gran parte della città, il successo di De Laurentiis è dovuto unicamente alla fortuna. Viene descritto come una sorta di Re Mida. La frase più gettonata è: “mette le mani nel water e pesca le aragoste”. Quindi è un’obbedienza opportunistica più che una tardiva consapevolezza delle doti dell’uomo.

     

     

    de laurentiis rudi garcia de laurentiis rudi garcia

    In questo clima suona eretico anche far notare che Rudi Garcia è reduce da un anno fermo e da un esonero in Arabia Saudita. Non proprio il massimo. Ma, soprattutto, è stato del tutto eluso il dibattito sulla scarsa attrattività del Napoli all’indomani di una stagione straordinaria che ha portato allo scudetto e a un certo punto a essere considerati tra i favoriti della Champions. In un diverso contesto il tema del dibattito sarebbe stato questo visto che Garcia non può essere considerato prima scelta nemmeno sotto anestesia. Anche la rottura con Giuntoli e l’ipotesi che non venga sostituito da un altro direttore sportivo, al momento viene assimilata come se fosse la cosa più normale del mondo. In fin dei conti neanche sull’addio di Kim – uno dei tre grandi protagonisti dello scudetto – c’è dibattito.

     

    de laurentiis rudi garcia de laurentiis rudi garcia

    Napoli è passata da un estremo all’altro. Dall’odio feroce per l’uomo che ha impartito lezioni di imprenditoria in un contesto di profonda avversione, all’ossequio più ostentato. Ovviamente questa metamorfosi è attesa alla prova dei fatti. Metamorfosi che giocoforza deve rimanere ibrida. Neomelodico nella forma, imprenditore nella sostanza. Altrimenti i conti non quadrano, lo ha detto chiaro e tondo anche ieri a Capodimonte. E di fronte ai conti saltano anche i matrimoni di convenienza.

    aurelio de laurentiis aurelio de laurentiis

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport