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    DEPUTATO TEDESCO DI "DIE LINKE" (SINISTRA) ACCUSATO DI TRATTA DEI MIGRANTI - A FINE AGOSTO HA TRASPORTATO NEL BAGAGLIAIO DELL'AUTO UN IMMIGRATO! L'AVEVA CARICATO SUL LAGO MAGGIORE - SI E' AUTODENUNCIATO SU FACEBOOK - HA ATTRAVERSATO SENZA CONTROLLI TRE FRONTIERE


     
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    Martina Di Marco per "Eunews.it"

     

    Diether Dehm Diether Dehm

    Diether Dehm, parlamentare nel Bundestag del partito di sinistra Die Linke, alla fine di agosto ha aiutato un giovane rifugiato africano a fuggire dall’Italia in Germania trasportandolo di nascosto nel bagagliaio della sua auto. E’ quanto dichiarato dal parlamentare stesso, che si è rifiutato di fornire ulteriori dettagli per proteggere il migrante.

     

    Dopo aver trascorso un paio di giorni presso la propria abitazione sul Lago Maggiore, Dehm ha nascosto il ragazzo africano nella propria auto e, dopo averlo trasportato in Germania attraverso la Svizzera senza che venisse registrato dagli ufficiali di frontiera, l’ha consegnato a un addetto all’assistenza dei rifugiati.

     

    Il giovane, dopo la morte della madre, aveva tentato di raggiungere il padre, già residente in Germania, ma rimase bloccato in Italia.

    Diether Dehm Diether Dehm

     

    Nonostante l’azione di Dehm sia illegale, il politico si è dichiarato in pace con sé stesso, tant’è che sul suo profilo Facebook erano comparsi una foto del ragazzo all’interno del bagagliaio di un’auto (nel frattempo il post è stato cancellato) e, sulla Bacheca, il ringraziamento di una volontaria: “L’ha caricato senza indugi sulla propria auto e l’ha trasportato attraverso tre confini in Germania, dove vive la sua famiglia.”

     

    Dehm ha pubblicato successivamente una foto di un ragazzo in un bagagliaio con annesse le domande rivoltegli da un giornalista della Weltnetz TV e dal parlamentare stesso definite “inquisitorie”.

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    Diether Dehm è ora indagato per traffico di migranti e il giovane rifugiato rischia l’espulsione. Il politico difende il suo atto: “Mi aspetto da tutti la disobbedienza civile – ha detto in un’intervista -, piuttosto che sottoporre essere umani alla morte per soffocamento o a una lunga marcia”, per realizzare il tanto agognato sogno del ricongiungimento familiare.

     

     

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