Guido Santevecchi per il corriere.it
Post di Peng
Dal 2 novembre, della campionessa cinese di tennis Peng Shuai resta solo uno screenshot, inseguito e cancellato sul web dalla censura di Pechino, con la sua accusa di violenza sessuale al signor Zhang Gaoli, settantacinquenne ex vicepremier ed ex membro del Politburo del partito comunista.
Di fronte alla preoccupazione, alle richieste di notizie e di un’indagine trasparente avanzate dalla Wta (Women’s Tennis Association) e sostenute da molti colleghi stranieri e da chi le vuole bene, ieri il canale internazionale della tv cinese ha risposto con un altro screenshot.
Peng Shuai 4
La copia di una email che Peng avrebbe mandato al presidente della WTA per dire di stare bene, di non essere sottoposta a restrizioni, di avere solo bisogno di riposo e per smentirsi: non avrebbe subito aggressioni.
Il messaggio chiede all’Associazione delle tenniste di smettere di occuparsi della vicenda e afferma che «le notizie pubblicate, compresa quella sulla violenza sessuale, non sono vere».
La presunta lettera di Peng Shuai alla Wta
Il testo risulta poco credibile: se la stella che trionfò a Wimbledon e al Roland Garros fosse davvero libera, perché non compare in pubblico? Il destinatario dell’email, il presidente della Wta Steve Simon, dice che la dichiarazione pubblicata dalla tv cinese CGTN «accresce la mia preoccupazione sulla sua sicurezza, è difficile credere che Peng Shuali abbia davvero scritto l’email». Il dirigente internazionale conclude: «Peng deve poter parlare liberamente, dev’essere ascoltata, le sue accuse meritano un’inchiesta».
In Cina il nome di Peng è stato oscurato sui social network, le ricerche sono bloccate. Dal 2 novembre è fermo il suo profilo su Weibo, sul quale aveva postato il suo atto d’accusa drammatico contro il potente politico, ammettendo di non avere prove della relazione e della violenza ma di voler andare avanti con la denuncia «anche a costo di finire come un uovo che si scontra con una roccia». Su Twitter (censurato per i cinesi) circola l’hashtag #WhereIsPengShuai.
Zhang Gaoli 2
Alla campagna internazionale si sono unite ieri la stella giapponese Naomi Osaka e la mitica Billie Jean King; Novak Djokovic si è detto «scioccato» dalla vicenda e dal buio che la circonda.
L’email attribuita a Peng Shuai è stata tirata fuori dalla CGTN, l’emittente in lingua inglese della tv statale di Pechino. I cinesi comuni non la guardano e il resto della stampa di Pechino non ha dato alcuna notizia su questa storia. Tace ed è inavvicinabile anche l’ex potente politico accusato da Peng della violenza (è in pensione dal 2018).
I portavoce del ministero degli Esteri cinese, alle domande dei corrispondenti stranieri hanno risposto di «non essere informati del caso e che comunque non è una faccenda diplomatica». Il solito sistema del potere: il silenzio è la soluzione migliore per un problema imbarazzante. E se non basta, si può sempre aggiungere la disinformazione.
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