DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Bentornata, Cecilia! pic.twitter.com/mifGsR0Fqe
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) January 8, 2025
1. UNA SPONDA CON L’ITALIA E GLI EUROPEI: ECCO PERCHÉ TEHERAN HA ACCETTATO LA SVOLTA SUL CASO SALA
mahmoud pezeshkian foto lapresse
Estratto dell’articolo di Gabriella Colarusso per www.repubblica.it
Con il rischio di trovarsi al centro di una tempesta perfetta, tra la crisi del petrolio e le pressioni israeliane per un attacco contro i siti nucleari, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha provato a disinnescare almeno una delle mine piazzate sulla strada del suo governo, in carica da soli 5 mesi: l’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala, che aveva aperto un caso diplomatico con l’Italia.
cecilia sala con giorgia meloni dopo l atterraggio a ciampino
La portavoce dell’esecutivo, Fatemeh Mohajerani, ieri aveva detto che il fermo della reporter «non è stato una ritorsione» per l’arresto dell’ingegnere Abedini Najafabadi, concetto ribadito due giorni fa anche dal ministero degli Esteri guidato da Abbas Araghchi .
Mohajerani aveva fatto appello «alla saggezza della magistratura» iraniana affinché la «questione venisse risolta rapidamente», e aveva parlato del lavoro che «l’apparato diplomatico» stava portando avanti per chiudere in fretta il caso […].
A Teheran, gli osservatori più attenti delle dinamiche interne al sistema concordano nel sostenere che il governo non fosse stato avvertito dell’arresto di Sala, che il presidente Pezeshkian ha reagito con durezza alla notizia e che il caso dimostra che pezzi di apparato seguono agende diverse.
Pezeshkian […] ha due crisi simultanee da gestire. La prima è interna: il rial ha perso il 35% del suo valore in sei mesi. Nelle scorse settimane, il governo ha dovuto ordinare blackout di scuole, uffici e industrie per via della crisi energetica […] nel Paese terzo al mondo per riserve di petrolio e gas naturale. Presto l’esecutivo potrebbe essere anche costretto ad aumentare i prezzi dei carburanti, una mossa che in passato ha causato proteste diffuse.
L’altro fronte è quello esterno. Da quando si è insediato, a giugno, Pezeshkian si è trovato di fronte un mondo mutato. Il giorno del suo giuramento, gli israeliani hanno ammazzato il capo di Hamas Haniyeh in un edificio governativo a Teheran, sotto gli occhi dell’intelligence. Di lì, l’escalation è stata costante […]. Tra dodici giorni, alla Casa Bianca si insedierà Trump, che durante il suo primo mandato adottò una politica di massima pressione economica contro l’Iran e ordinò l’uccisione del suo stratega più arguto e influente, il generale Qassem Soleimani.
Israele preme per «neutralizzare» la minaccia del nucleare iraniano, Trump dovrà scegliere come, se «con i negoziati o ordinando uno strike militare», scrive […] Axios […]. «Diversi consiglieri di Trump ammettono in privato che il programma iraniano è ormai così avanzato che la strategia (della massima pressione, ndr) potrebbe non essere efficace. Ciò rende l’opzione militare una possibilità concreta».
khamenei, pezeshkian e i vertici dell iran pregano per nasrallah
[…] Lunedì prossimo gli iraniani incontreranno a Ginevra i rappresentanti dell’E3, Germania, Regno Unito e Francia, per discutere di nucleare. L’obiettivo è la ripresa dei negoziati con l’Ue e l’America, ma per portare il confronto sul piano della diplomazia Teheran ha bisogno di alleati in Europa, di Paesi storicamente non ostili come l’Italia.
2. ABEDINI MAI NEGLI USA E LA SCADENZA DEL 20 GENNAIO: COSA C'È DIETRO LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA
Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per www.corriere.it
CECILIA SALA ABBRACCIA Daniele Raineri A CIAMPINO
L’accelerazione che ha portato alla liberazione di Cecilia Sala prima di quanto tutti (o quasi) avevano preventivato, non cancella la materia e la moneta dello scambio: la giornalista italiana è stata rilasciata dal carcere di Evin, a Teheran, dov’è rimasta chiusa 21 giorni, in cambio della garanzia che il trentottenne ingegnere iraniano Mohammad Abedini-Najafabani, arrestato a Malpensa il 16 dicembre e tuttora detenuto in attesa di estradizione negli Stati Uniti, non sarà consegnato agli americani.
Nonostante tutte le smentite iraniane (e quelle collegate delle autorità italiane), il collegamento tra le due vicende è rimasto fino alla conclusione del caso; definitiva per quanto riguarda la reporter che sta tornando a casa, non ancora per Abedini.
Mohammad Javad Zarif - Masoud Pezeshkian
Il destino del cosiddetto «uomo dei droni», accusato dagli Usa di associazione per delinquere e terrorismo, resta ancora formalmente appeso alla decisione dei giudici della corte d’appello di Milano, che il prossimo 15 gennaio si riuniranno per decidere se concedergli o meno gli arresti domiciliari, in attesa che da oltreoceano arrivi tutta la documentazione necessaria a provvedere sull’estradizione. E a meno di colpi di scena (sempre possibili in questa storia, come s’è visto nelle ultime ore), solo dopo quella data si capirà l’epilogo sul lato delle richieste iraniane.
cecilia sala a ciampino con antonio tajani e giorgia meloni e roberto gualtieri
Se i giudici gli daranno la possibilità di trascorrere la custodia cautelare nell’appartamento milanese trovato dal suo avvocato, allora si potrà anche attendere la successiva decisione sulla consegna agli Usa; se invece dovesse arrivare il «no» sollecitato dalla Procura generale, allora potrebbe intervenire subito il ministro della Giustizia, con il suo potere di revocare l’arresto e liberare immediatamente il detenuto. Facendo decadere il resto del procedimento.
In ogni caso tutto dovrebbe avvenire […] entro il 20 gennaio. Una data cruciale, perché quel giorno è fissato il cambio della guardia alla guida degli Stati Uniti, dall’amministrazione di Joe Biden a quella di Donald Trump. […]
CECILIA SALA ABBRACCIA IL COMPAGNO DANIELE RAINERI APPENA ATTERRATA A CIAMPINO
L’alleato americano, per aver chiesto e ottenuto l’arresto di Abedini, è stato infatti prima la causa della cattura di Cecilia Sala e poi il terzo incomodo nella trattativa tra Roma e Teheran per liberarla. Con la doppia necessità, per il governo italiano, di chiudere il caso prima dell’insediamento di Trump e di mantenere buoni rapporti con Washington. Indipendentemente dal nome del presidente in carica.
CECILIA SALA ABBRACCIA IL COMPAGNO DANIELE RAINERI APPENA ATTERRATA A CIAMPINO CECILIA SALA ABBRACCIA IL COMPAGNO DANIELE RAINERI APPENA ATTERRATA A CIAMPINO LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA SUI GIORNALI INTERNAZIONALIMohammad Abedini najafabadiMohammad Abedini najafabadiCECILIA SALA ABBRACCIA DANIELE RAINERI APPENA ATTERRATA A CIAMPINOMassoud Pezeshkian 4
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