RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
DAGONOTA
giorgia meloni emmanuel macron joe biden - g7 borgo egnazia
Alla fine la Melona dovrà inghiottire il capitolo sull’aborto, che la “Sherpa” Elisabetta Belloni aveva fatto scomparire dalla bozza della dichiarazione finale del G7 siglata un anno fa a Hiroshima. La Ducetta si è nascosta dietro l’invito al Papa al summit internazionale. Ma in realtà la battaglia contro l’interruzione di gravidanza è un tema caro alla ministra pro-life Eugenia Roccella (e al sottosegretario ultra-cattolico Alfredo Mantovano, che non a caso ha detto: "Non ne sapevo nulla... Ovviamente applaudo!")
Ma né Emmanuel Macron, che ha messo nella costituzione l’aborto come diritto acquisito, né Joe Biden, che si gioca la rielezione e non può perdere il voto delle donne, intendono rinunciare: deve essere messo negli accordi del G7, come del resto era stato già stabilito un anno fa.
FONTI ITALIANE AL G7, 'SULL'ABORTO NON SI È TOLTO NULLA'
(ANSA) - "Nel testo che verrà pubblicato domani non si fa nessun passo indietro" rispetto al comunicato finale del G7 di Hiroshima sul tema dell'aborto "e non si è tolto nulla". Lo spiegano fonti italiane a margine del vertice di Borgo Egnazia. "Tanto è vero che c'è un esplicito riferimento agli impegni assunti a Hiroshima, che vengono tutti riconfermati", sottolineano. (ANSA).
giorgia meloni e joe biden al g7 di borgo egnazia
BIDEN, LA BATTAGLIA PER LA LIBERTÀ DELLE DONNE CONTINUA
(ANSA) - "La decisione di oggi non cambia il fatto che la battaglia per la libertà" di scelta delle donne "continua. E non cambia il fatto che la sentenza" che aveva legalizzato l'aborto negli Stati Uniti "è stata ribaltata dalla Corte Suprema due anni fa". Lo afferma Joe Biden commentando al decisione dei saggi di mantenere l'accesso alla pillola abortiva. "Ma voglio essere chiaro: gli attacchi dei repubblicani ai medicinali per l'aborto rientrano nella loro agenda estrema e pericolosa di vietare le interruzioni di gravidanza a livello nazionale", ha aggiunto Biden. (ANSA).
ABORTO, LE RAGIONI DI UNO SCONTRO: LE TRATTATIVE NELLA NOTTE, LA DISTANZA FRA PARIGI E ROMA (E IL SOSPETTO DI UN DISPETTO DI MACRON)
Estratto dell’articolo di Marco Galluzzo per www.corriere.it
MEME SU EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI AL G7 DI BORGO EGNAZIA, IN PUGLIA
Qualcuno ci vede uno scontro sui valori: la Francia di Macron, che ha appena messo il diritto all’aborto in Costituzione, contro l’Italia di Meloni, che insieme al diritto ha sempre messo l’accento sul dovere di prevenzione da parte dello Stato e sull’assistenza alle donne. Uno scontro fra due visioni del mondo.
Ma la vicenda si può leggere anche in modo politico: «È stato un dispetto costruito ad arte da Parigi per macchiare il G7 italiano», dicono fonti italiane, insomma l’ennesima puntata di un rapporto fra i due leader che non è mai veramente decollato, e che ora si colora di sfumature nuove, con Macron fortemente indebolito e Meloni fortemente rafforzata, dai risultati delle rispettive elezioni europee.
emmanuel macron giorgia meloni - g7 borgo egnazia
Le due versioni per forza di cose non collidono, si possono integrare. Di sicuro ci sono dai fatti, dei dati di cronaca, che è stato possibile ricostruire. Se non fosse stato per un briefing di ieri pomeriggio di Emanuel Bonne, sherpa francese, probabilmente del tema non si sarebbe nemmeno discusso. Se non fosse stato per una domanda capziosa oggi rivolta a Sullivan, in cui un cronista ha chiesto un’opinione di Biden, dando per scontato qualcosa che non è mai successo, ovvero la cancellazione del riferimento al diritto di interrompere la gravidanza, gli americani forse non sarebbero intervenuti.
emmanuel macron giorgia meloni g7 borgo egnazia
Di sicuro c’è che durante i negoziati di due giorni fa, alle due di notte, i sette sherpa hanno deciso di rimandare la definizione del testo finale, vista la mancanza di accordo su alcune parole. La Francia chiedeva l’elevazione dell’aborto a diritto fondamentale, un passo in più rispetto alle conclusioni del G7 di Hiroshima dell’anno scorso, l’Italia ha detto ok, però chiedendo una menzione altrettanto chiara sulle politiche di prevenzione e gli aiuti a non abortire. E la Francia ha detto no. E allora si è rinviato alla discussione di oggi e domani fra i leader.
Secondo fonti italiane si tratta di «polemiche stupide fomentate da chi vuole criticare e offuscare i risultati concreti di questo vertice». Secondo fonti francesi è invece uno scontro sui valori che non poteva essere taciuto. A ognuno la sua opinione.
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