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    DITE AL PD CHE AGLI ELETTORI INTERESSA PIÙ LA PRESSIONE FISCALE DEL RUSSIAGATE - E INFATTI LO SCANDALO NON INTACCA I CONSENSI DELLA LEGA - PIETRO VENTO, DIRETTORE DI DEMOPOLIS: “PER CHI VOTA PER IL CARROCCIO LE PRIORITÀ SONO ALTRE: IMMIGRAZIONE, SICUREZZA, TASSE. SALVINI È IMPERMEABILE” - ALESSANDRA GHISLERI: “SOLO UN EVENTUALE SVILUPPO DI MOSCOPOLI, CHE VEDESSE SALVINI COINVOLTO IN PRIMA PERSONA CAMBIEREBBE LE COSE…”


     
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    Emanuele Lauria per “la Repubblica”

     

    putin salvini putin salvini

    La riduzione della pressione fiscale pesa più del Russiagate. In un Paese dove «il cemento civico è diventato scarso» - per usare le parole del presidente di Ixé Roberto Weber - gli analisti non sono sorpresi dalla strana formula aritmetica del consenso salviniano: più aumentano gli scandali, più cresce il gradimento. L' ambiguo viaggio moscovita? Il sospetto di aver chiesto a Putin un finanziamento occulto per la Lega?

     

    «Questo è un caso che preoccupa di più gli elettori di altri partiti, dal Pd ai 5 Stelle. Per chi vota per il Carroccio le priorità sono altre: immigrazione, sicurezza, tasse. Salvini è impermeabile», dice Pietro Vento, direttore di Demopolis che ha appena stimato la Lega al 36 per cento, due punti in più del risultato fatto registrare alle Europee, quando l' esito delle urne non risentì di un' altra vicenda scottante, quella degli affari del sottosegretario Siri.

    ROBERTO WEBER ROBERTO WEBER

     

    Che succede? La questione morale non interessa più agli italiani? «Il nostro Paese non è privo di civismo - dice Weber - ma trova alcuni fatti meno coinvolgenti di altri. Salvini, si badi, si muove in un bacino elettorale che si è consolidato all' inizio degli anni '90. Rappresenta un popolo di centrodestra il cui profilo antropologico e culturale è diverso da quello del popolo di centrosinistra.

     

    Per il primo faccende come il Russiagate rispondono a un'idea normale di business. Insomma, roba che tutti i politici fanno. E si immagini quanto interessa, a questo elettorato, il fatto che Salvini non vada al Senato a riferire, visto il livello di consenso che ha oggi l' istituzione».

     

    alessandra ghisleri foto di bacco (1) alessandra ghisleri foto di bacco (1)

    Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia research, approfondisce il tema: «Oggi l'opinione pubblica si scandalizza per gli sprechi, per le vacanze o le case ristrutturate con i soldi del partito. In questo senso per gli elettori della vecchia Lega ha rappresentato un trauma la vicenda che ha invischiato i figli di Bossi. Ma se non si becca un riscontro diretto, il classico politico con le mani nella marmellata, non ci sono oscillazioni del consenso. Solo un eventuale sviluppo di Moscopoli, che vedesse Salvini coinvolto in prima persona - dice Ghisleri - cambierebbe le cose».

     

    «Questo - rammenta Fabrizio Masia di Emg Acqua - è un Paese tradizionalmente diviso che ama affidarsi "a prescindere" a una guida forte, al pifferaio di Hamelin: lo è stato anche Berlusconi, il cui gradimento a lungo non risentì di inchieste e scandali a sfondo sessuale. Teniamo conto che l' Italia, rispetto ad altre nazioni, ha un basso livello di scolarizzazione e meno voglia di approfondire i temi, qui si vive di titoli e slogan. E Salvini oggi dà semplicemente l' idea di sapere dove sta andando in un periodo di nebbia. Il suo consenso si nutre di capacità evocativa. Poi, anche lui dovrà misurarsi coi risultati: lavoro, soldi, tasse».

     

    FABRIZIO MASIA FABRIZIO MASIA

    È il motivo per cui, secondo Masia, «flat tax e non aumento dell' Iva sono i passaggi- chiave per Salvini: superati questi, potrà andare al voto con la prospettiva di un esito importante». Anche perché, conclude il sondaggista di Emg Acqua, «in questo momento storico l' elettorato non ha un' alternativa forte, visti i problemi di M5S, Forza Italia e del Pd. Insomma, il leader leghista è avvantaggiato pure dagli avversari».

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