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IL DIVANO DEI GIUSTI/1 – IERI MI SONO A AZZARDATO A VEDERE IL FILM DI NATALE ITALIANO DI PARAMOUNT+, “INCANTO”. NON È NEANCHE DAVVERO TRASH. E NON CAPISCO CHI SE LO POSSA VEDERE. IO SONO ANDATO AVANTI UN PO’, MA DOPO L’APPARIZIONE FANTASY DEL CLOWN PANARIELLO, HO STACCATO - EPPURE IN STREAMING CI SONO TANTI BUONI FILM CHE NON VEDO DA ANNI, COME “BOB&TED&CAROL&ALICE”, FILM SCANDALO SULLA LIBERTÀ SESSUALE IN AMERICA CON TANTO DI SCAMBIO DI COPPIE, E “MIO COGNATO”, UNA SORTA DI PADRINO IN SALSA PUGLIESE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Ieri sera mi sono azzardato a vedere il film di Natale italiano di Paramount+, “Incanto”, diretto da Pier Paolo Paganelli, scritto addirittura in tre, Jacopo Del Giudice, Davide Rossetti e il regista, con un cast che vede protagonisti Vittoria Puccini come cattiva matrigna ex cameriera, Mia McGovern Zaini come orfanella massacrato nella villa che un tempo fu di suo padre defunto, Greg come giardiniere e tuttofare cattivo, Andrea Bosca come uomo forzuto del circo e Giorgio Panariello come il clown bianco Charlie.
Volevo capire cosa fosse. Qualcuno avrà pensato questa storia, scritto le battute, diretto gli attori. I produttori, Marina Marzotto e Mattia Oddone, vedo, sono quelli che avevano prodotto l’interessante “5 è il numero perfetto” il noir-fumetto diretto da Igort, che forse ricorderete. Il coproduttore l’olandese Peter De Maegd.
Non è neanche davvero trash. E non capisco chi se lo possa vedere. Io sono andato avanti un po’, anche perché Vittoria Puccini sembra crederci a fare la cattiva da fiaba. E Greg cercava di inventarsi il personaggio, senza riuscirci però. Ma dopo l’apparizione fantasy del clown Panariello, che cerca di non cadere nella macchietta come avremmo sperato (rifacci il dj del Chiticaca di Orbetello, Giorgio…), ho staccato. Eppure in streaming ci sono tanti buoni film che non vedo da anni.
Penso a “Bob&Ted&Carol&Alice” girato in pieno 68 da Paul Mazursky, film scandalo sulla libertà sessuale in America con tanto di scambio di coppie di un cast che vedeva assieme delle star Dyan Cannon, Natalie Wood, Robert Culp, Elliott Gould. Vennero candidati all’Oscar sia Dyan Cannon che Elliott Gould. Natalie Wood non girò nulla per cinque anni dopo questo film. Aveva solo 30 anni. Ricordo che non riuscii a vederlo perché era vietato. Lo trovate su Amazon.
Come trovate il bellissimo “Mio cognato” di Alessandro Piva con Sergio Rubini meraviglioso e Luigi Lo Cascio. E’ una sorta di Padrino in salsa pugliese, dominato da attori pazzeschi. Non era riuscito come il capolavoro di Piva, “Lacapagira”, che vorrei proprio rivedere, ma credo che sia ancora una bomba e non capisco come Piva poi non sia riuscito a andare avanti con noir di questo livello.
Se fossi un produttore ne farei subito un remake. Sempre a Bari. Fino a Lacapagira e a Mio cognato il barese era considerato un dialetto da ridere. Qui diventa una lingua violenta, da duri, estremamente realistica. Onore a Piva e a suo fratello col quale scrisse il film. Ricordo che la Rai volle tagliare le cose più violente di “Mio cognato”. Sempre su Amazon trovate “Intrigo a Hollywood” di Blake Edwards con Bruce Willis come Tom Mic e James Garner come Wyatt Earp che risolvono un caso misterioso a Los Angeles. Ci sono anche Malcolm McDowell, Joe Dallesandro e Mariel Hemingway.
Occhio che passa pure “Hawaii”, diretto da George Roy Hill, tratto dal polpettone di James A. Michener, con Julie Andrews, Max Von Sydow, Gene Hackman e Richard Harris, che in Italia uscì nella versione corta da 161 minuti e non da 189. In un primo tempo doveva dirigerlo Fred Zinnemann con Audrey Hepburn e Alec Guinnes protagonisti e Daniel Taradash sceneggiatore.
MA Taradash perse tempo, non riusciva a chiudere il copione, il romanzo era lunghissimo, così Walter Mirisch lo sostituì con Dalton Trumbo e Zinnemann lasciò la produzione. Richard Harris odiava profondamente Julie Andrews (“Quando ho lavorato con Julie Andrews, credo di aver provato l'odio più grande che abbia mai provato per un essere umano”), e ne era ricambiato. Al punto che quando offriranno all’attrice il personaggio di Ginevra in “Camelot” con Richard Harris come Re Artù, rifiutò il ruolo. Parte del film è girato da Arthur Hiller. Fu un grande successo in America, mentre fu un megaflop il suo sequel, “Il re delle isole”.
Trovate anche “Piranha” di Joe Dante, scritto da John Sayles, prodotto da Roger Corman, clamoroso horror con Bradford Dillman, Heather Menzies, Kevin McCarthy, Keenan Wynn e la mitica Barbara Steele. In un primo tempo la Universal voleva fare causa a un film che sembrava una copia di “Lo squalo”, era identico anche il manifesto, ma Spielberg vide il film, lo amò, e non fece causa.
Molte scene un po’ spinte su sangue mozzichi vennero tolte per la visione con la censura e reinserite dopo. Un metodo quasi italiano… Bradford Dillman protestò che il suo personaggio era scritto male, non aveva carattere, battute, corpo. Dante gli disse che di solito i protagonisti del film di Corman non erano buoni attori. Per questo non avevano carattere. Questo caso poteva essere diverso.
Corman chiese a Joe Dante di togliere le scene con le ragazze nude sotto l’acqua attaccate dai piranhas. E Dante non voleva crederci. Andava contro le regole dei B-movies. Leggo che è stata ritrovata una copia in 35 mm di "Myra Breckinridge", follia su Hollywood, la confusione dei generi, diretta da Michael Sarne nel 1970 tratto dallo storico romanzo di Gore Vidal con Raquel Welch meravigliosa, John Huston e Mae West. ALl'epoca lessi il libro e vidi il film. Un disastro, ma di stra-straculto. La copia in 35 mm verrà fatta vedere in non so quale parte del mondo.



hawaii 2
piranha di joe dante 2
mio cognato 2
incanto 2
mio cognato 3
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