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IL DIVANO DEI GIUSTI – SU APPLETV+ C’È IL BELLISSIMO “BLITZ” DI STEVE MCQUEEN, UNA SPECIE DI “OLIVER TWIST” SOTTO I BOMBARDAMENTI TEDESCHI DI LONDRA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE: LO CONSIGLIO A TUTTI QUELLI CHE RIMPIANGONO I VECCHI FILM AMERICANI E INGLESI DEGLI ANNI' 40 E '50  - SU CIELO AVETE LA COMMEDIA EROTICA ITALO-SPAGNOLA “MALIZIA EROTICA” O “EL PERISCOPIO”, CON LAURA GEMSER E  BÁRBARA REY, OGGI DIVENTA SUPER-HOT PER LA SUA STORIA SCANDALOSA CON IL RE JUAN CARLOS – VIDEO

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

blitz

Che vediamo stasera? Ieri mi sono rivisto su Apple tv+ “Blitz” di Steve McQueen con Saorsie Ronan, una specie di “Oliver Twist” sotto i bombardamenti tedeschi di Londra durante la Seconda Guerra Mondiale e l’ho trovato anche più bello della prima volta. Un grande film d’amore tra un bambino e sua mamma al di là di tutto. Non capisco perché non abbiano voluto passarlo al cinema in Italia prima dello streaming. Per tutti quelli che ancora piangono i vecchi film americani e inglesi degli anni' 40 e '50 lo consiglio caldamente.

 

Il commissario Pepe

In chiaro, invece, cosa abbiamo? Rai Storia alle 21, 10 passa uno dei primi film diretti da Ettore Scola, “Il commissario pepe” con Ugo Tognazzi, Silvia Dionisio, Tano Cimarosa, Elsa Vazzoler, Giuseppe Maffioli. Più una commedia di provincia alla “Signori e signore” che non un giallo. Lo scrissero assieme Scola e Ruggero Maccari dal romanzo di Ugo Facca de Lagarda, scrittore, partigiano e direttore di banca. Ottima l’ambientazione in una provincia veneta nebbiosa e piccolo borghese dove i peccati vanno nascosti. Siamo nel 1969.

 

blitz

Ricordo uno strepitoso Tano Cimarosa come agente assistente del commissario Pepe di Tognazzi, ma è ottimo anche il grosso Giuseppe Maffioli in un ruolo alla Pennacchi, un invalido che gira in moto-carrozzella e racconta tutto di tutti. Gran personaggio. Notevoli le ragazze del film, dalla Dionisio, la più scostumata, alle sofisticata Marianne Comtell alla più hard Veronique Vandell, presa di mira da Tognazzi, a Rita Calderoni. Era un film che mi colpì per i nudi. Ma lo trovai un po’ moscio e con una fotografia un po’ scialba. Vedo che in un ruolo minore appare lo scrittore Umberto Simonetta, che scriverà per Tognazzi “I viaggiatori della sera”.

 

 

lino banfi edwige fenech zucchero, miele e peperoncino

Cine 34 alle 21, 05 ripropone “Zucchero, miele e peperoncino” di Sergio Martino con Renato Pozzetto, Lino Banfi, Pippo Franco, Edwige Fenech. Troppo visto. Su Tv2000 alle 21, 10 passa l’avventuroso per ragazzi, tratto dal romanzo di Wendy Orr e Kerry Millard, “Alla ricerca dell’isola di Nim” diretto da Mark Levin, Jennifer Flackett con Jodie Foster, Abigail Breslin, Gerard Butler, Christopher Baker, Peter Callan.

 

Rai Movie alle 21, 10 passa la commedia con Enrico Brignano “Tutta un’altra vita” diretta da Alessandro Pondi con Ilaria Spada, Paola Minaccioni, Giorgio Colangeli, Maurizio Lombardi, dove un tassinaro romano, con moglie e figli, si ritrova le chiavi di una villa di lusso di un signore che sta partendo per le Maldive e decide di prendersi anche lui una vacanza cercando di fare una vita diversa dalla sua. Una vita da ricco.

 

Non male “Ransom” di Ron Howard con Mel Gibson, Rene Russo, Gary Sinise, Brawley Nolte, Delroy Lindo, dove il protagonista esce di testa quando una banda di criminale gli rapisce il figlio. E non sanno cosa hanno scatenato.

shark 3d

 

Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 troviamo la cazzatona australiana con squali “Shark 3D” di Kimble Rendall con Phoebe Tonkin, Sharni Vinson, Julian McMahon, Xavier Samuel, Cariba Heine. Non mi ricordo perché finì a Venezia, ma intervistai il regista, che era più sorpreso di me. Ecco. Leggo che quell’anno Medusa, dilaniata tra lotte interne e film sbagliati, non aveva nessun film a Venezia, ma distribuiva questo, che finì a Venezia e andò benissimo al botteghino. Meglio dei film d’autore di allora.

 

jonathan majors creed iii

Rai4 alle 21, 20 passa invece “Creed III” di e con Michael B. Jordan con Tessa Thompson, Jonathan Majors, Selenis Leyva, Phylicia Rashad. Vediamo cosa ne scrissi. “Creed III”, magari è un po’ sempliciotto come storia, che poi è sempre la stessa, magari ha un subplot piagnucoloso con la figlia di Adonis sordomuta che sogna di fare la boxe e la nonna mezzo infartata, ma il film è una bomba.

 

Arriva dritto dove vuole arrivare. Il pubblico capisce subito tutto e aspetta solo lo scontro finale tra l’Adonis Creed di Michael B. Jordan, arrivato ora anche alla regia, e la new entry Dame Anderson di Jonathan Majors, finito poi nei guai per molestie alle donne. E anche se per la prima volta in 50 anni della saga di Rocky e poi di Creed non c’è Stallone, e ci puoi stare, perché la saga andava rinnovata, Jonathan Majors, che abbiamo appena visto come Kang the Conqueror in “Ant-Man3” ma che era pure protagonista di “Da 5 Bloods” di Spike Lee, ha un volto e una presenza incredibili, riesce a passare da toni sofisticati a toni coatti con uno sguardo, nuove il corpo come fosse cresciuto davvero in strada.

 

 

CREED III

E solo un’attrice di grande talento come Tessa Thompson riesce a stargli dietro. Anche se l’eroe è Adonis Creed, che ha fatto i soldi, vive in una casa da nababbi un filo cafona a Los Angeles, ha appeso i guantoni al chiodo da tre anni e si limita a gestire il campione messicano Felix Chavez e a crescere la ragazzina che parla col linguaggio dei segni, Mila Davis-Kent, il film non esisterebbe senza la presenza massiccia del Dame di Jonathan Majors.

 

CREED III

E’ il fratello di strada di Adonis che si è fatto 18 anni in prigione per tutti e due senza che lui lo andasse mai a trovare (anfame…). E in questi 18 anni ha covato vendetta e si è preparato a stendere prima il pupazzo Felix Chavez poi lo stesso Adonis Creed, ammesso che riprenda i guantoni e sfidi il vecchio amico. Sì, la storia non è il massimo, le gare di boxe che Michael B. Jordan dice di aver strutturato come quelli delle anime giapponesi, sono quello che ci vuole per farci saltare sulla sedia.

 

malizia erotica

Cielo alle 21, 20 passa la commedia erotica italo-spagnola “Malizia erotica” o “El Periscopio”, diretta da José Ramón Larraz con Laura Gemser e  Bárbara Rey, oggi diventa super-hot per la sua storia scandalosa con il Re Juan Carlos, Mila Stanic, Daniele Vargas, José Sazatornil.

 

La storia vede Alfonsino, un ragazzino affascinato dal sesso, che scopre che proprio sopra il suo appartamento vivono due belle infermiere, lesbiche, Laura e Veronica, cioè Laura Gemser e Barbara Rey. Così si costruisce un periscopio per poterle spiare nude e vede che fanno sesso fra di loro. Lo scoprono e lo invitano a casa.

 

 

malizia erotica

Come spiega il titolo italiano è una sorta di Malizia coprodotto da Italia e Spagna diretto da Larraz, allora molto attivo anche nell’horror e scritto da Sergio Garrone. Da parte nostra ci sono Laura Gemser e Daniele Vargas. Per Pilar Almansa Martínez, nel suo saggio Enfermeria y cine postfranquista. Una vision frivola (2004), il film «tratta l’omosessualità femminile da una prospettiva molto superficiale. Il tema del film non è la rivendicazione dell’omosessualità femminile come un diritto per la donna di scelta, ma la presentazione di donne in atti erotici osservati da un adolescente. Una volta di più l’obiettivo che ci si prefigge è la presentazione di una fantasia erotica». Ma pensa…

 

il ggg – il grande gigante gentile

Italia 1 alle 21, 20 presenta “Il GGG – Il Grande Gigante Gentile”, versione di Steven Spielberg del celebre romanzo per l’infanzia di Roald Dahl, intepretato da Mark Rylance, Rebecca Hall, Bill Hader, Jemaine Clement, Penelope Wilton, Adam Godley. Fu una grande delusione per tutti i fan del romanzo. E anche per i fan di Spielberg. Qualcosa non funzionava.

 

Su Canale 27 alle 21, 20 passa la commedia “Moglie a sorpresa!” di Frank Oz con Steve Martin, Goldie Hawn, Dana Delany, Julie Harris. So che gradirete su Rete 4 alle 21, 25 “… continuavano a chiamarlo Trinità”, sequel di Trinità, ancora diretto da E. B. Clucher, cioè Enzo Barboni, con Terence Hill, Bud Spencer, Yanti Somer, Jessica Dublin, Enzo Fiermonte, Enzo Tarascio.

 

continuavano a chiamarlo trinita 1

Funzionò anche meglio del primo Trinità al botteghino. Sei miliardi di incasso totale (nelle capozona quattro miliardi e 700). Trionfo delle musiche dei fratelli De Angelis che non lasceranno più il duo. Compongono per l’occasione “Trinity Stand Tall” e “Remember” eseguite da Gene Roman con i 4 più 4 di Nora Orlandi. Il genere si sviluppa e conquista tutti i ragazzetti degli anni ’70 che vedono i film del due al cinema e quelli degli anni ’80 che lo vedono in tv o in videocassetta. Trionfo di rutti nella scena con Harry Carey Jr (doppiato da Ferruccio Amendola), e trionfo di giochi di carte eseguite da Tony Binarelli che “doppia” le mani di Terence Hill.

 

 

continuavano a chiamarlo trinita 3

Grande scena di schiaffoni rapidi a Tony Norton che non riesce mai a tirar fuori la sua pistola. Non male i due eroi eleganti con la bombetta che fanno numeri da coatti al ristorante chic o vestiti da frati che menano tutti in compagnia del priore Pupo De Luca. Ottimo ruolo di Benito Stefanelli, grande caratterista leoniano come Stingary Smith.

 

tutto tutto niente niente 3

“Il regista di Trinità lo conoscevo dai tempi in cui era operatore di Corbucci. Eravamo amici. Lui disse: Guarda che il personaggio è bello, dai, se femo due risate. Facciamolo, perché no. Non mi importava che il maestro d’armi fosse un altro, anzi era meglio, così mi riposavo: “ (Eroi a Cinecittà”). Grande ruolo di un altro maestro d’armi presente sul set, Gilberto Galimberti, che interpreta l’uomo con la benda sull’occhio nella partita a poker.

 

Passiamo alla seconda serata con “Il caso Braibanti”, serio documentario su un caso che divise l’Italia bigotta degli anni ’60 diretto da Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, Rai Storia alle 22, 55.

 

tutto tutto niente niente 2

Rai Movie alla stessa ora, 22, 55, propone “Tutto tutto niente niente” di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese, Davide Giordano, Lunetta Savino. Non funzionò bene come il primo episodio. Almeno per me. Che scrissi: Presto! Ridatece i cinepanettoni! Boldi e De Sica! Il Cipolla che scoreggia! Salvateci! Insomma… quasi tutto tutto sbagliato, niente niente riuscito questo sequel del già non perfetto, ma divertente “Qualunquemente”, prima avventura dell’onorevole calabrese Cetto Laqualunque, lo scatenato personaggio inventato da Antonio Albanese e Piero Guerrera per il programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa”, trionfo del politicamente scorretto e della politica senza regole del popolo delle libertà di farsi solo i cazzi propri.

 

tutto tutto niente niente 4

Forte di in un incasso di 18 milioni di euro del primo film, miracolo ottenuto sia per la freschezza del personaggio e dei suoi tormentoni (“‘ntu culo!”, “Più pilu per tutti!”) sia per l’incredibile adesione alla realtà, visto che uscì nel pieno degli scandali delle escort e del caso Ruby, Fandango e Rai Cinema, giustamente misero in piedi in gran fretta il sequel “Tutto tutto niente niente” con lo stesso team creativo. Stesso gusto del grottesco, stesso tipo di satira politica eccessiva, stessi costumi e stesse scenografie sgargianti. Giusto. Solo che, forse pensando di non  avere abbastanza materiale per un sequel (ma perché?), ci ficcarono dentro, quasi a forza, altri due personaggi del vecchio repertorio di Albanese, il pur grande Frengo, edonista strafatto delle Puglie, e il leghista padroncino del nordest Olfo, che prepara la secessione allenando alla lotta svogliate truppe di extracomunitari.

 

tutto tutto niente niente 1

L’idea è che il governo, presieduto da un Paolo Villaggio muto e completamente assente che si limita alla vecchia gag della polpetta mangiata di straforo, ma in realtà controllato da un non meglio specificato Sottosegretario, interpretato con gran divertimento da Fabrizio Bentivoglio, deceduti per un regolamento di conti tre onorevoli, decide di riesumare dal mucchio dei non eletti tre impresentabili personaggi, Cetto, Frengo e Olfo, finiti in galera per motivi diversi.

 

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Questa è l’idea: tre diverse avventure, più o meno legate alla politica dei tre diversi personaggi che si ritrovano da galeotti a onorevoli, a contatto col mondo impazzito dell’Italia di oggi, tra escort, prelati, madri ultracattoliche, onorevoli ladroni. Su questa scelta di frammentarietà alla “Bianco, rosso, Verdone”, che ripescando due personaggi storici di Albanese invecchia anche la situazione, poggiano i maggiori difetti del film. E’ un peccato, perché il puro sequel di Cetto Laqualunque è quello che volevamo tutti.

 

un vizio di famiglia locandina

Cine 34 alle 23, 15 rispolvera un classico di Renzo Montagnani, “Il vizio di famiglia”, diretto da Mariano Laurenti con Edwige Fenech, Gigi Ballista. Mariano Laurenti ricordava che «Nel Vizio di famiglia ci inventammo quello che spiava la Fenech e la fotografava mentre lei prendeva il sole; era una cosa vecchia, ma girata in maniera particolare: bisognava sempre coinvolgere il pubblico. Erano anche stratagemmi per mostrare ma senza incappare nella censura».

 

Superpochade, con molti nudi, allora poco chiara; molto simile, come impianto, al successivo Dove vai se il vizietto non ce l’hai?. Montagnani, che la stessa Fenech nel film apostrofa come “il Maiorca della scopata”, visto che riesce a farlo anche sotto la doccia, deve fingersi gay, ma in realtà è sempre pronto: «Sono un pederasta lesbico, una nuova categoria».

 

È incredibile la scena in piscina con l’attore che si ferma a rimirare il nudo di Edwige commentando con una marea di «Ohiohiohi». Sua una delle battute migliori: «Ti metto una mano in bocca, l’altra in culo e ti adopero come manicotto per l’inverno». Orchidea De Santis ricorda, su Amarcord, che il film fu una «bella situazione corale… E poi c’era Renzo Montagnani che in quel periodo era nel pieno della sua vitalità…”.

 

un vizio di famiglia di sebastian marnier

Occhio all’action diretto da Ringo Lam “Maximum Risk” con Jean-Claude Van Damme, Natasha Henstridge, Jean-Hugues Anglade, Stéphane Audran, Rai4 alle 23, 20. Cast strepitoso. Italia 1 alle 23, 45 passa il film più sperimentale di Steven Spielberg, “Ready Player One”, quasi un videogioco con Tye Sheridan, Mark Rylance, Olivia Cooke, Ben Mendelsohn, Simon Pegg, Lena Waithe. Non ci capii niente.

 

Su Rai Movie alle 0, 30 arriva “Soldado” diretto da Stefano Sollima ancora fresco di “Gomorra – La serie”, sequel senza regole del già bellissimo Sicario diretto da Denis Villeneuve, ancora scritto da Taylor Sheridan e interpretato alla grande da Josh Brolin e Benicio Del Toro, che riprendono i loro personaggi dell’agente di confine Matt Graver (“Faccio come cazzo mi pare”) e del sicario Alejandro (“Adios!”).

 

SOLDADO DI SOLLIMA

E’ un film di pura azione, ma anche pieno di riferimenti al mondo violento dei film di Sollima e al mondo western di suo padre Sergio. Anche se non tutti i critici americani lo hanno capito a fondo e lo hanno trattato con sufficienza o peggio, quando questo Soldado di Sollima evita, come dice lui stesso, giustificazione morali di ogni tipo, sia nella storia, sia nella costruzione delle geometrie dei personaggi. Ovvio che il film funzioni meglio quando l’intreccio si fa più semplice e Sollima ritorna a una narrazione basica costruita sul funzionamento diretto dei suoi protagonisti.

 

al pacino city hall

Rete 4 all’1, 05 se la cava con il legal thriller “City Hall” di Harold Becker con Al Pacino, Bridget Fonda, John Cusack, Danny Aiello, Martin Landau. Rai Tre all’1, 25 passa invece “Onoda – 10.000 notti nella giungla” storia vera di un soldato giapponese rimasto per anni a difendere la sua postazione dal 1944, diretto da Arthur Harari con Yûya Endô, Yûya Matsuura, Shinsuke Kato, Kanji Tsuda, Tetsuya Chiba, Kai Inowaki. Terribile e volgarissimo “Elena sì… ma di Troia” di Alfonso Brescia con Christa Linder, Don Backy, Petere Landers, Howard Ross, Pupo De Luca, Cine 34 alle 2, 45.

 

amiche di sangue

Magari vi interessa il thriller psicologico “Amiche di sangue”, scritto e diretto da Cory Finley con Olivia Cooke, Anya Taylor-Joy, Anton Yelchin, Paul Sparks, Kaili Vernoff, Italia 1 alle 3, dove due ragazze della periferia del Connecticut si ritrovano e pensano che un delitto possa saldare ancor di più la loro amicizia. Finisce su Iris alle 3, 55 “Le leggi del desiderio”, che penso sia l’ultimo film diretto e interpretato da Silvio Muccino, scritto assieme alla sua musa letteraria, Carla Vangelista, che non è Marguerite Duras. Magari neanche Silvio Muccino è Russell Crowe, ma è stato di certo uno dei giovani attori e sceneggiatori più interessanti e pieni di vita degli anni 2000.

 

le leggi del desiderio

 Questo potrebbe anche essere il migliore dei suoi tre film da regista, almeno è quello che si vede con più piacere, malgrado alterni momenti supertrash a altri più interessanti e sentiti. Offre anche ai suoi attori principali, come Carla Signoris e Maurizio Mattioli, buoni personaggi. Diciamo anzi che è rarissimo trovare in un regista così giovane , 35 anni, una tale attenzione per i problemi delle signore cinquantenni che vogliono esprimersi nella letteratura erotica e per i problemi dei mariti sessantenni un po’ sfigati che non sanno più cosa fare della loro vita.

 

le leggi del desiderio 3

Proprio questo minestrone di romanticismo giovanile e di attenzione ai problemi delle signore non più giovanissime con voglie letterarie, unito al desiderio di mettere in scena una sorta di Magnolia alla P.T.Anderson a Piazza Vittoria, lo rende un film imperdibile e stracultissimo.

 

Con trovate come vedere Muccino stesso come “life coach” o “motivatore di vita” o la siciliana Nicole Grimaudo nei panni di una simil Anne Hathaway che da schiava di un editore zozzone, Luca Ward, diventa la sua “dominatrice” alla 50 sfumature di grigio.

 

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Attenzione, però. Per gran parte del film, è un trash volontario, Muccino sa benissimo che rideremo. Almeno credo… In altre parti, ecco, si fa prendere un po’ la mano. Così Carla Signoris che da segretaria devota di un vescovo e moglie fedelissima, con ben due figli, di un marito antipatico, Gianni Ferrari, si trasforma nella scrittrice erotica “Lady Stella” con parrucca e occhialini neri alla Elisabetta Sgarbi, fa un po’ Franca Valeri diretta da Sergio Corbucci. Per non parlare della trasformazione di Nicole Grimaudo in dominatrice del suo editore che si lancia pure nel fastidioso gioco del “tacco sul pacco”.

 

ursula andress le avventure e gli amori di scaramouche

Ahi! Rete 4 alle 4 propone un raro tardo film televisivo di Luigi Magni, “Amori” con Virna Lisi, Lando Buzzanca, Sandra Collodel, Ramón Pons, Luis Maluenda, tutto ambientato l’ultimo giorno di lavorazione di un film su Goya girato in Spagna. Curioso. Mai visto. Rai Tre alle 4, 10 passa invece un capolavoro come “Il gusto del sakè” di Yasujiro Ozu con Chishu Ryu, Shima Iwashita, Keiji Sata, Mariko Okada, Nakaburo Nobuo. Stride un po’ metterlo assieme al trashissimo “Da Scaramouche, or se vuoi l’assoluzione baciare devi sto… cordone” di Gianfranco Baldanello con Stelvio Rosi, Mario Brega, Dada Gallotti, Franca Gonella, Rolando De Santis detto Er chiodo, Cine 34 alle 4, 10. Chiudo questa incredibile nottata di cinema con “Non avere paura della zia Marta”, horror di Mario Bianchi con Adriana Russo, Gabriele Tinti, Maurice Poli, Jessica Moore, Iris alle 5, 40.

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