FLASH! – MARIA ROSARIA BOCCIA CONTRO TUTTI: L’EX AMANTE DI GENNY-DELON QUERELA SANGIULIANO (GIÀ…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera se vi siete stancati di rivedere i grandi momenti delle Olimpiadi o non vi importa nulla di “Deadpool&Wolverine” o avete già visto, come è probabile, l’ultimo episodio di “House of the Dragon” su Sky? In chiaro vediamo cosa c’è.
Iris alle 21, 10 propone addirittura “2001: odissea nello spazio” di Stanley Kubrick con Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter, Leonard Rossiter. Ma si può vederlo in tv dopo averlo visto il giorno che uscì in sala in 70 mm e rimanemmo tutti a bocca aperta?
Rai Movie alle 21, 10 passa un capolavoro di Howard Hawks che Dago sicuramente non ha visto, “Il grande cielo”, scritto da Dudley Nichols, tratto dal romanzo di A.B. Guthrie Jr, un racconta di esplorazione in territorio indiano, sul fiume, con Kirk Douglas che ci rimetterà un dito e per questo motivo John Wayne rifutò quel ruolo, Dewey Martin, che prese il posto di Montgomery Clift, Elizabeth Threatt, Arthur Hunnicutt, che venne addirittura candidato all’Oscar (ma non lo vinse), Steven Geray, Hank Worden nel ruolo dell’indiano Pelleossa (doppiato).
La sua bellezza va trovata nel senso della grande avventura in un territorio vergine. A contatto con indiani che sono esseri umani. E nella costruzione da commedia. Al punto che quando John Wayne vide il film, che aveva rifiutato di fare, si pentì della decisione. E disse “La prossima volta che mi dici che filmi un funerale, ci vengo”.
febbre da cavallo. la mandrakata
Su Rai5 alle 21, 15 avete la commedia “Notti in bianco, baci a colazione” di Francesco Mandelli con Ilaria Spada, Alessio Vassallo, Giordano De Plano, Tess Masazza, Niccolò Senni. Boh? Su Rete San Marino alle 21 “Max e Hélène” di Giacomo Battiato con Carolina Crescentini, Alessandro Averone, Ennio Fantastichini, Ken Duken, Hanno Koffler, storia d’amore ai tempi del nazismo. Lui ebreo, lei no. Si amano e lei si fa passare per ebrea solo per stare vicino a lui. Tratto da un romanzo di Simon Wisenthal.
gigi proietti febbre da cavallo. la mandrakata
Su Cine 34 alle 21 passa “Febbre da cavallo. La Mandrakata”, diretto da Carlo Vanzina con Gigi Proietti, Nancy Brilli, Rodolfo Laganà, Carlo Buccirosso, Enrico Montesano, sequel piuttosto fedele e riuscito di “Febbre da cavallo” di papà Steno. Fra tanti sequel e reboot di film famosi non amati, va detto che La mandrakata ha ricevuto un trattamento di favore e di simpatia da parte del pubblico dei fan.
gigi proietti febbre da cavallo la mandrakata
Come è questo film aspettato 26 anni da tutti i madrakisti? Recupero cosa ne scrivevo su “Il manifesto”. Come hanno detto i loro autori, Enrico e Carlo Vanzina, semplice, popolare, comico e onesto. Aggiungiamo classico e commovente. Non volendo cadere nella trappola dei personaggi invecchiati, con gli acciacchi, i Vanzina hanno cercato di rielaborare il cinema di Steno e quello italiano degli anni `70 (che era già una citazione di quello degli anni `50), sì modernamente, con cellulari e battute attuali, con i cavalli che non si chiamano più Soldatino ma Pokemon, ma seguendo una scrittura e una messa in scena estremamente rigorosa, dove ogni personaggio ha modo di avere una sua connotazione, un suo sviluppo, dove le battute si aprono, si chiudono, si capiscono, dove i tempi comici all'interno di ogni singola scena sono perfetti. Sembrano banalità, ma nel cinema italiano attuale non solo queste piccole regole di buon cinema non vengono sempre rispettate, ma va sparendo perfino il film comico.
Almeno come lo si è sempre sempre considerato. Non sappiamo come intendesse fare questo sequel Franco Amurri, che firma qui solo il soggetto del film, ma che doveva girarlo qualche anno fa con Proietti e Laganà senza Montesano. E non sappiamo come siano riusciti i Vanzina a recuperare a pochi giorni dalle riprese Montesano-Er Pomata almeno per un lungo, ottimo cammeo. Anzi no, lo sappiamo, è stato un duro lavoro di Enrico Vanzina.
Certo, è un peccato che il mitico Manzotin, il macellaro sempre solato viene dato per morto, quando Ennio Antonelli era ancora vivo (ma i Vanzina e non solo loro pensavano fosse morto davvero...), ma il film, esattamente come il precedente, vive di questo impasto da tipica commedia italiana, tra grandi personaggi comici, Proietti-Montesano-Buccirosso al loro massimo, e piccoli caratteristi del tempo.
Così solo le apparizioni di Natale Tulli (ricordate il killer della gag delle olive ascolane in L'ultimo capodanno di Marco Risi?) come Frank Sinatra, capo comparse svociato costruito ad imitazione del mitico Zappi, il vero capocomparse storico di Cinecittà morto una decina d'anni fa, o di Pietro Fornaciari come il manager livornese del cavallo brocco Come va, rinnovano la ricchezza di volti e voci del Febbre di cavallo di Steno.
Per non parlare di personaggi del tutto inediti e di possibile nuovo culto, come il Cozzaro Nero, Stefano Ambrogi, una specie di bestia nerovestito che si divide tra la vendita di cozze tra Ostia e Fiumicino e la professione di «cravattaro» nel mondo dei cavalli, o il corrotto dottor Miccolis, untuoso tangentaro pugliese del ministero. Al solito i Vanzina sanno raccontare meglio di tutti l'Italia dei loro giorni, l'orrore quotidiano e i piccoli sogni del loro pubblico, con qualche punta di grazia, Buccirosso che sembra Peppino De Filippo o Rodolfo Laganà che sembra più Giacomo Furia che il Cipolla, che ci fa capire che l'omaggio a Steno e al mondo che ha rappresentato per tutti è realmente sentito.
Su Canale 20 alòe 21, 05 avete “Bus 657”, action-thriller di Scott Mann con Robert De Niro, Jeffrey Dean Morgan, Dave Bautista, Kate Bosworth, Gina Carano, una rapina andata a male, un autobus pieno di gente preso in ostaggio dai rapinatori, una bambina malata.Critiche pessime. “meglio che vi affittiate Speed”.
Piuttosto bello, invece, su La5 alle 21, 10, il melo western moderno “I segreti di Osage County” già produttore di “E.R.” e regista di “The Company Men”, ha tratto dalla celebre commedia premio Pulitzer di Tracy Letts, lo stesso autore del geniale “Killer Joe”. Film di attrici. I personaggi maschili, padri, zii, figli, amanti e fidanzati, sono nulli o quasi. Si limitano, quando e se possono, a scopare, ma solo nei flashback.
L’unico vero maschio della storia, il padre famiglia Beverly Weston, interpretato dal grande Sam Shepard, ha visto bene di togliersi la vita dopo neanche cinque minuti di film. Ha regalato una copia delle poesie di T.S.Eliot all’indiana, Mistu Upham, che ha assunto per curare la moglie Violet, una scatenata Meryl Streep da Oscar, malata di cancro alla bocca, ha dato qualche indicazione e si è tolto di mezzo con grazia.
Le tre figlie dei due accorrono e si vivranno il funerale e la simpatica cena di famiglia successiva dove vengono a galla le grandi verità mai dette. Il dramma, e ovviamente il film, è tutto al femminile. E vedrà protagonista Violet, forte, drogata, dilagante, insopportabile, sua sorella Mae, la notevole Margo Martindale, sposata col martire Charles, Chris Cooper, e madre del massacratissimo Little Carles, Benedict Cumberbacht, e poi le sue tre figlie, Barbara, Julia Roberts, la più simile a Violet, sposata ma separata con l’intellettuale Bill, Ewan McGregor, e madre della teenager Jean, Abigail Breslin, la svalvolata Karen, Juliette Lewis, che si presenta da Miami con un bel tomo in Ferrari, Steve, Dermot Mulroney, e la triste Ivy, Julianne Nicholson, che è rimasta a curare la mamma e sogna di scappare col cugino Little Charles.
Sceneggiato per lo schermo dallo stesso Tracy Letts, che aveva presentato con incredibile successo il dramma nel 2008 nel suo teatro di Chicago, lo Steppenwolf, il film non è molto di più che una buona versione cinematografica di una commedia che permette alle sue prime attrici di mettersi in gran luce e puntare all’Oscar. A cominciare da Meryl Streep e da Julia Roberts, uniche nominate. Ma non vinsero.
Cielo alle 21, 20 propone la commedia francese “20 anni di meno” diretta da David Moreau con Virginie Efira, Pierre Niney, Charles Berling, Diana Stewart, François Civil, Rai4 alle 21, 20 l’action franco-americano “Kiss of the Dragon” di Chris Nahon con Jet Li, Bridget Fonda, Tchéky Karyo, Ric Young, Burt Kwouk.
Rete 4 alle 21, 25 passa un sentimentalone che si dice bruttissimo “Come un uragano” di George C. Wolfe con Richard Gere, Diane Lane, Christopher Meloni, Viola Davis, Becky Ann Baker, Scott Glenn. Lei ha da poco scoperto il tradimento di quel pezzo di merda del marito e è andato a sbollire la rabbia in un alberghetto nel Nort Carolina, lui è un bel professore brizzolato. I due aspettano l’uragano. Noi di andare a dormire.
Su Warner Tv alle 21, 30 l’action canadese con Jason Momoa “Braven – Il coraggioso” di Lin Oeding con Jason Momoa, Jill Wagner, Zahn McClarnon, Stephen Lang, Garret Dillahunt, Sala Baker. Su Canale Nove alle 21, 40 andate sul siocuro con “The Karate Kid – Per vincere domani” di John G. Avildsen con Noriyuki Pat Morita, Ralph Macchio, Elizabeth Shue, Martin Kove. Spaccava di brutto. Passiamo alla seconda serata con il solidissimo, solo un filo lungo (138’) “Il negoziatore” di F. Gary Gray con Samuel L. Jackson che di mestiere negozia per la polizia la resa di un pazzo pericoloso o di un suicida, Kevin Spacey, David Morse, J.T. Walsh. Gran bel cast.
Su Cine 34 alle 23, 20 almeno ridete con “Arrangiatevi” di Mauro Bolognini con Totò, Peppino De Filippo, Franca Valeri, Laura Adani, Cristina Gaioni, Cathia Caro, Giorgio Ardisson, dove Peppino, callista dei cardinali, porta la famiglia a Roma e l’unica casa libera che trova è un ex-casino chiuso dopo la Legge Merlin. Ma il vecchio suocero, Totò, qualcosa ricorda del posto (“Eppure…”). Dividono la casa con una famiglia di sfollati istriani che Totò tratta malissimo e ritiene responsabili della morte di Nazario Sauro. Film favoloso.
Su Tv8 alle 23, 30 avete lo scatenato “Venom: La furia di Carnage”, sequel del primo Venom, diretto da Andy Serkis con Tom Hardy, Woody Harrelson, Naomie Harris, Michelle Williams, Stephen Graham, Reid Scott. Così così. Tom Hardy è troppo bravo per questi ruoli.
Ottimo il thriller-comedy “Out of Sight”, diretto magistralmente da Steven Soderbergh, tratta da un romanzo di Elmore Leonard con George Clooney e Jennifer Lopez al loro massimo, Ving Rhames, Don Cheadle, Luis Guzman, e Michael Keaton e Samuel L. Jackson che riprendono i loro ruoli di “Jackie Brown”.
Clooney, rapinatore gentiluomo, evade e si ritrova a dover rapire la bella sceriffa Jennifer Lopez. Lei si libererà e partirà non tanto una caccia gatto e topo, ma una caccia complicata da una folle storie d’amore tra i due, che sentono un’attrazione imcredibile l’uno per l’altra. In mezzo c’è l’evasione di lui, e un colpo da fare che potrebbe non andare bene. Clooney e Lopez fanno faville. L’ho rivisto da poco e sono rimasto incantato.
Su Canale Nove alle 23, 35 avete invcece “Rocky III” di Sylvester Stallone con Sylvester Stallone, Talia Shire, Burgess Meredith, Mr. T, Carl Weathers e Hulk Hogan come Thunderlips. Leggo che Mr T si presentò alla prima del film con la mamma che lo rimproverò vedendo il film per le scene dove diceva cose terribili a Talia Shire, “Non ti tirato su per dire cose di questo tipo a una signora!”. Doveva essere l’ultimo film della serie. Stallone pensava di farlo combattere al Colosseo a Roma, di fargli incontrare il Papa, Giovanni Paolo II, poi si decise di mandare avanti la saga.
Italia 1 alle 0, 45 passa il mai visto “The Bad Seed” di Rob Lowe con Rob Lowe, Mckenna Grace, Patty McCormack, Luke Roessler, Sarah Dugdale, John Emmet Tracy, dove un bravo padre di famiglia si ritrova una figlia che non è la bambina buona che sembrava. Mediaset Italia 2 all’1,15 propone l’horror “Dead Silence” dello specialista James Wan con Ryan Kwanten, Amber Valletta, Donnie Wahlberg, Michael Fairman, mentre Cine 34 all’1, 30 passa “C’era un cinese in coma” di Carlo Verdone con Carlo Verdone manager di piccoli artisti, Beppe Fiorello autista che diventa un comico di successo, Marit Nissen, Anna Safroncik, Nanni Tamma, Lucio Caizzi.
Non funzionò come altri film di Verdone, ma era un film molto avanti sui suoi tempi, che porponeva un tema interessante, come quello del successo nel mondo dello spettacolo minore che diventa un successo quasi da social. Rai Movie all’1, 30 ripresenta “Il portiere di notte”, il film più famoso di Liliana Cavani con una favolosa Charlotte Rampling in coppia con un maestro come Dirk Bogarde, Philippe Leroy, Gabriele Ferzetti.
Iris all’1, 45 passa il raro “La storia di una monaca” di Fred Zinnemann con Audrey Hepburn come la coraggiosa Suor Luke che attraversa mille avventure tra Congo e Seconda Guerra Mondiale, Peter Finch, Edith Evans, Colleen Dewhurst. Peggy Ashcroft. Doveva interpretarlo Ingrid Bergman, ma nel 1958, la Bergman si considerava troppo vecchia per il ruolo, che invece andava a pennello alla Hepburn.
sylvester stallone - rocky III
E’ uno dei suoi film preferiti e un grande successo. Tratto da un romanzo di successo di Kathryn Hulme narra la vita di Marie-Louise Habets. Compare pure Ave Ninchi. La chiudo qui.
rocky iii sylvester stallone - rocky IIIcharlotte rampling e philippe leroy in il portiere di notteil portiere di notte di liliana cavani la storia di una monaca2arrangiatevi
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