FLASH! – MARIA ROSARIA BOCCIA CONTRO TUTTI: L’EX AMANTE DI GENNY-DELON QUERELA SANGIULIANO (GIÀ…
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? In chiaro la proposta più allettante, ma è anche un film forte e importante, è su Cielo alle 21,20 “Much Loved”, il film sulle prostitute marocchine a Marrakesh alle prese con i ricchi clienti sauditi e con una vita impossibile, diretto nel 2015 da Nabil Ayouch con Loubna Abidar, Asmaa Lazrak, Halima Karaouane, Sara Elmhamdi Elalaoui, Abdellah Didane.
“Chiedo a Dio che mi mandi un saudita bello, gentile, col cazzo piccolo e con un sacco di grana”, dice una delle ragazze. Il regista le segue quasi da documentarista nei loro incontri e nelle loro serate. Il tono è asciutto e i dialoghi credibili, scrivevo quando uscì. Raro trovare un film così preciso su un argomento così forte. Ovvio che l’abbiano vietato in patria. Magari lo avessimo fatto noi un film così sul caso delle olgettine...
“Gli uomini? Sono come le marche delle auto. Lussuose, medie e figlie di puttane. Non c’è differenza fra loro, ciò che conta è solo il denaro”. sembrava un film ideale per il poro Silvio e per i gloriosi tempi del Bunga Bunga. Non una Ruby, ma una serie di bellissime Ruby marocchine sono infatti le protagoniste del film, interamente girato nelle notti di Marrakech, presentato con successo alla Quinzaine des Realisateurs a Cannes.
Noah è la maestra indiscussa di un gruppetto di escort professioniste. C’è Randa (“Randa, sai fare l’8 col sedere?”), interpretata da Asmaa Lazrak, poi Soukaina, cioè Halima Karaovane e poi Hlima, cioè Sara El Mhamdi Elaaloui. Devono fare vedere il culo in mezzo a un centinaio di escort scatenate tutte a caccia di ricchi signori che hanno tempo e denaro da sperperare.
Se gli europei sono sempre una sola, come spiega un barista dallo sguardo lungo, tirchi, gente che “non paga” e compra “mezze banane”, i sauditi sono tutti gonfi di soldi, spendaccioni, arrapati, delusi da mogli non abili nel sesso e quindi facili prese delle ragazze marocchine.
Un saudita, certo Ahmed, interpretato da Danny Boushebel, si innamora di Randa, ma la prima notte la passa a dir poesie, poi si capisce che non riesce a avere un’erezione, e alla fine la ragazza scopre che ha una galleria di foto di maschi nudi nel computer. Mortacci… Per giunta mena pure.
Nel resto della serata si passa dal molto visto, “Ti presento i miei” di Jay Roach con Robert De Niro, Ben Stiller, Teri Polo, Blythe Danner, Nicole DeHuff, Italia 1 alle 21,20, al già parecchio visto, “Kate&Leopold” di James Mangold con Meg Ryan, Hugh Jackman, Natasha Lyonne, Liev Schreiber, La7D alle 21,15.
Ai fan dell’horror piacerà parecchio però “La madre”, opera prima dell'argentino Andrés o Andy Muschietti, che lo ha scritto insieme alla sorella Barbara e a Neil Cross, nato sotto l'ala produttiva del grande Guillermo Del Toro ("Il labirinto del fauno", "Hellboy"). E’ un ottimo film di fantasmi che lanciò Muschietti a Hollywood. Quasi tutto al femminile, dominato da una Jessica Chastain per una volta mora, rockettara e tatuata.
Guillermo Del Toro era rimasto affascinato da un piccolo cortometraggio, "Mama" appunto, girato da Muschietti nel 2008, dove due bambine, Victoria e Lily, in un solo piano sequenza, si muovono in una casa infestata da una presenza materna fantasma. E' lei la Mama in questione. Partendo da questo cortometraggio, Del Toro ha deciso di far sviluppare a Muschietti, che aveva al suo attivo un paio di corti e una carriera di assistente regista in Argentina, un'intera storia che confluisse in un film vero e proprio.
Le due bambine, che si chiamano ancora Victoria e Lily, vengono trascinate fuori dalla loro casa dal padre, Jeffrey, l'ottimo attore danese Nicolaj Coster-Waldau ("Games of Thrones"), che si presume abbia ucciso la mamma, che non vedremo mai. Jeffrey, totalmente alterato, finisce fuori strada in un bosco innevato e porta le bambine in una casa misteriosa dove da subito ci par di capire che viva un fantasma. Quando il padre cercherà di uccidere Victoria, il fantasma glielo impedirà.
Cinque anni dopo, il fratello gemello di Jeffrey, Lucas, non si è ancora dato pace della scomparsa delle ragazzine e del loro padre. Quando viene avvisato che sono vive, anche se in uno stato selvaggio, farà di tutto per crescerle a casa sua. E qui parte il film vero e proprio, perché le due ragazzine, interpretate dalle fantastiche Megan Charpentier (già una veterana del cinema, "Resident Evil", "Cappuccetto rosso sangue") e Isabelle Nélisse, un misto di dolcezza e violenza, si porteranno dietro, nella casa dello zio, il fantasma che le ha cresciute come una vera madre.
ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande
Su Rai4 alle 21,20 è una novità il thriller “La baia del silenzio” di Paula van der Oest con Claes Bang, Olga Kurylenko, Brian Cox, Assaad Bouab, Alice Krige, Litiana Biutanaseva. Alternative? La commedia al femminile “The Meddler” di Lorene Scafaria con Susan Sarandon come madre e Rose Byrne come figlia, J.K. Simmons, Jerrod Carmichael, Cecily Strong, Lucy Punch, Tv2000 alle 20,55.
pippo franco ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande
O il superclassico “Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande” di Sergio Martino con Pippo Franco, Lino Banfi, Renato Pozzetto, Edwige Fenech, Janet Agren, Daniele Formica. Dei tre episodi il più celebre è quello di Pippo Franco, l’imbranato che va con la moglie e la famigliola al mare cantando sulla 128 Fiat «Tutti ar mare, tutti ar mare… a mostrà le chiappe chiare!», e si ritrova in mezzo ai nudisti capitanati dal celebre signor Batacchio. Nome dato non a caso, che rivela una sua certa particolarità anatomica. La moglie ci rimane di stucco non avendo mai visto una tale abbondanza di virilità, soprattutto se confrontata con quella del marito.
renato pozzetto ricchi, ricchissimi anzi in mutande
L’episodio di Banfi è un po’ risaputo, mentre quello della Fenech si fa notare perché per la prima volta c’è un uomo, l’emiro di George Hilton, suo vecchio partner nei thriller anni '70, che la rifiuta preferendole il marito Pozzetto, aggiungendolo al suo harem di travestiti.
Canale 20 alle 21, 05 propone l’action “The Hunter's Prayer” di Jonathan Mostow con Sam Worthington, Odeya Rush, Allen Leech, Amy Landecker, Verónica Echegui. Su Iris alle 21,10 avete invece “Big Eyes” di Tim Burton con Amy Adams, Christoph Waltz, Krysten Ritter, Danny Huston, Terence Stamp. Non c’è nessuno dei suoi attori feticcio, nessuna moglie, ma tutta la sua squadra di collaboratori più fidati, più Amy Adams e Christoph Waltz ‘imposti’ da Harvey Weinstein per rendere il film ‘oscarizzabile’.
lino banfi janet agren ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande
Un film sull’arte? Soprattutto un film sulle origini dell’arte americana e del pop surrealism californiano. Qualcosa che ha influenzato, col suo gusto del cattivo gusto, col suo kitsch-camp da fine anni ’50, il mondo del cartoon, dei giocattoli, dei toys d’artista, del cinema. Ma anche lo stesso Andy Warhol e lo stesso Tim Burton, che a Keane, cioè a Margaret Keane e alla sua stravagante storia ha dedicato questo avvolgente, sofisticato, profondo Big Eyes, molto più che un film biografico sulla regina del kitsch americano. Al punto che lo possiamo anche leggere come un serio ritorno a casa del regista al suo mondo californiano e alle sue matrici culturali.
Non a caso il film è scritto da Scott Alexander e Larry Karaszewski, la stessa coppia di sceneggiatori che scrissero uno dei capolavori di Tim Burton, ‘’Ed Wood’’, altro viaggio alle origini del kitsch e della cultura pop americana. In un primo tempo, anzi, il film doveva essere diretto dagli stessi sceneggiatori con Kate Hudson nei panni della pittrice e Thomas Haden Church in quelli del marito Walter Keane. Poi entrò nel progetto Tim Burton e si pensò a Reese Witherspoon e a Ryan Reynolds.
Rai Movie alle 21,10 se la cava con il kolossal pacifista “Sette anni in Tibet” di Jean-Jacques Annaud con Brad Pitt, David Thewlis, Dorjee Tsering, Jamyang Jamtsho Wangchuk. Tv8 alle 21,30 ripropone i celebri primi episodi di “I delitti del BarLume”, qui nella versione diretta da Roan Johnson con Filippo Timi, Alessandro Benvenuti, Lucia Mascino, Enrica Guidi, Massimo Paganelli. Il primo episodio della serata è “La tombola dei troiai”.
Passiamo alla seconda serata con la riproposta di “Prey” di Dan Trachtenberg con Amber Midthunder, Dane DiLiegro, Stefany Mathias, Benito Hofmann, Stormee Kipp, Rai4 alle 22,55. Su La5 alle 23,15 la bella commedia franco-belga “Emotivi anonimi” di Jean-Pierre Améris con Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré, Lorella Cravotta, Lise Lamétrie, Swann Arlaud, storia d’amore tra il direttore di una fabbrica di cicocolato belga e una sua dipendente. Entrambi timidissimi. Lo ricordo molto, molto carino.
Cine 34 alle 23,25 ripropone un classico di Nando Cicero, “La dottoressa del distretto militare” con Edwige Fenech, Alvaro Vitali, Alfredo Pea, Carlo Delle Piane, Gianfranco D'Angelo. Su Rai Movie alle 23,30 passa lo scatenatissimo “Desperado” di Robert Rodriguez con Antonio Banderas, Salma Hayek, Quentin Tarantino, Joaquim de Almeida, Steve Buscemi, Danny Trejo. Grande ritmo, grande musica, grande divertimento. Il film che lanciò Rodriguez e rilanciò Banderas in America.
big eyes tim burton opere di keane
Su Tv8 all’1,05 si dovrebbe ridere con la commedia giovanile “American Pie. Band Camp” diretta da Steve Rash con il comico canadese Eugene Levy, Tad Hilgenbrink, Arielle Kebbel, Jason Earles. Tutto ambientato all’interno delle produzioni di hard. Ma in chiave comica. Puzza di hard anche con la commedia erotica di Joe D’Amato “Dirty Love” con la mitica Valentine Demy, Cully Holland, Lisa Lowenstein, Jeff Stryker, Jannet Lori, Reggie Crump.
Rai Movie all’1,25 propone un film di donne astronaute con figli, “Proxima” diretto da Alice Winocour con Eva Green, Zelie Boulant, Matt Dillon, Lars Eidinger, Sandra Hüller. Su Iris all’1,55 un drammone ambientato nei quartieri ricchi di Boston del 1935, “La proposta” di Lesli Linka Glatter con Kenneth Branagh, Madeleine Stowe, William Hurt, Blythe Danner, Robert Loggia. Una coppia non può avere figli perché il marito è sterile. Si chiede quindi il piacere a un giovane studente. Che si innamorerà puntualmente della moglie della coppia. Critiche terribili.
l inquilina del piano di sopra
Su Cine 34 alle 2,45 avete una commedia all’italiana ispirata a un classico dei Telefoni Bianchi, “L’inquilina del piano di sopra” diretto da Ferdinando Baldi con Lino Toffolo, Silvia Dionisio, Pippo Franco, Enzo Cannavale, Liana Trouché. Su Rete 4 alle 2,55 passa un rarissimo western di Guido Zurli, “O tutto o niente” con Giorgio Ardisson, Akim Tamiroff, Isarco Ravaioli, Lorenza Guerrieri. Zurli ricordava orgogliosamente che fu l’ultimo ad essere girato negli eroici stabilimenti Cosmopolitan della Tirrenia, ex-Pisorno, chiamati così dal loro ideatore Gioacchino Forzano perché erano equidistanti dalle due città, Pisa e Livorno, e, nel dopoguerra, ripresi da Carlo Ponti.
l inquilina del piano di sopra 2
“Purtroppo”, dice Zurli, “erano ormai in via di smantellamento e ogni tanto venivano degli operai che portavano via un pezzo delle costruzioni facendomi fare i salti mortali per la continuità dell’ambientazione”. Continuità che latita davvero. Protagonista è Giorgio Ardisson, gran giocatore di biliardo e amico di Zurli, che proprio lui aveva presentato a Giacomo Gentilomo per il suo primo film, “L’ultimo dei vichinghi”. Qui diventa Amen un pistolero che prima di mandare al creatore i suoi nemici vede bene di farli fare il segno della croce come in una storia di Cocco Bill di Jacovitti.
l inquilina del piano di sopra
I cattivi sono Paolo Carlini, col folle nome di Buseba, sempre sopra le righe, allora molto attivo negli sceneggiati televisivi, anche se non aveva mai fatto western, poi Isarco Ravaioli, celebre per le sue feste ai Parioli, e Piero Del Papa, allora campione dei pesi massimi. La bella di turno è Lorenza Guerrieri, “giovane e bellissima” dice Zurli, al suo primo film. Ma c’è anche il grande Akim Tamiroff, amico di Orson Welles, nel ruolo di Puzza, ubriacone del west e pure nella vita, come ricorda Ardisson.
Non male neanche l’altro russo del cast, Fred Coplan, più noto nell’ambiente come Popoff, che prende il ruolo che Zurli aveva pensato per Mario Brega. Il film ebbe una lavorazione travagliatissima, ricorda vaZurli, col povero Aldo Ricci, il produttore che doveva fare i salti mortali.
“Forse anche per questo il film risulta discontinuo, perché la mia intenzione era di farne una storia girata sul filo dell’ironia ma le preoccupazioni e le difficoltà erano talmente tante che l’importante fu di arrivare alla fine delle riprese”. L’ironia esiste ancora, anche se si fonde spesso con la povertà del tutto. Pensiamo a un grande dialogo tra Carlini e Ravaioli.
“C’è uno schifoso che parla con un altro schifoso e uccide i miei uomini”. “Allora è un dialogo tra schifosi”, chiude Ravaioli. Si alternano come direttori della fotografia i due fratelli Mancori, “Io volevo Sandro, ma era occupato con Parolini. Allora, per la prima settimana, ebbi Memmo, poi lo fece Sandro”. Il film aveva un altro titolo, Fatti il segno della Croce e Amen, ma si scopre, durante le riprese che Fidani aveva fatto un film dal titolo analogo. Così furono costretti a cambiarlo con questo assurdo O tutto o niente. Giorgio Ardisson ricordava di averci guadagnato un assegno ballerino che non incassò mai. Paolo Carlini scherzava sulle voci sulla sua relazioni col Papa, Paolo VI, confessando “Se sono la moglie del Papa, allora sono la Madonna!”.
Rai Tre alle 3,10 presenta “Jeanette – L’infanzia di Giovanna D’Arco”, versione musical-autoriale di Bruno Dumont della storia della Pulzella d’Orleans con Lise Leplat Prudhomme, Jeanne Voisin, Lucile Gauthier, Victoria Lefebvre. Stracultissimo. La chiuderei qui ma vedo che arrivano film assurdi come “Le sette vipere” di Renato Polselli con Vincenzo Cascino, Lisa Gastoni, Umberto D'Orsi, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Cine 34 alle 4,30.
Film folle, semi-autobiografico, di Vincenzo Cascino, produttore, sceneggiatore e interprete, italiano vissuto quindici anni in Argentina, tornato poi a Roma coi figli, proprio come il protagonista del film, che pensò proprio di vendicarsi della moglie portardo sullo schermo la sua vicenda personale. Come attore, anzi come attore protagonista era quasi impossibile e tutti i suoi film sono assolutamente ridicoli.
Franco e Ciccio non c’entrano nulla. Fanno un’apparizione da guest star come avvocati alla fine del film, chiamati da Polselli che con loro aveva girato il film a episodi, sgangherato ma più divertente, Avventura al Motel. Lo spiega lo stesso Polselli: “Erano disponibili un giorno solo, la domenica, perché tutto il resto della settimana erano impegnati su altri set, e io, malgrado il tempo a disposizione non fosse molto, tentai di allungare le battute e di rimontare il film in modo tale che ogni dieci minuti fosse previsto un loro intervento comico. Ma il produttore Vincenzo Cascino, che era anche il protagonista del film, per paura che il suo personaggio passasse in secondo piano, si oppose alla mia idea”.
la trappola mortale di belfagor
Ci sarebbe anche, Iris alle 5,20, “La mortale trappola di Belfagor” diretto nel 1967 da Georges Combret e Jean Maley con Paul Guers, Raymond Souplex, Dominique Boschero, Raymond Bussières, Achille Zavatta, dove una giornalista indaga sulle morti misteriose degli attori di una compagnia teatrale. L’assassino sarebbe il fantasma di Belfagor…
ricchi, ricchissimi, praticamente in mutandericchi, ricchissimi praticamente in mutande
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