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    “DONNARUMMA, ‘NDO STAI? CHE PARATE…” DRAGHI MEJO DI ALBERTO SORDI: VIDEO! LA COPPA RAFFORZA ANCHE IL PREMIER CHE SOTTOLINEA IL VALORE POLITICO DEL TRIONFO DEGLI AZZURRI: “CI AVETE MESSO AL CENTRO DELL’EUROPA” – NELLA SFIDA VINTA CONTRO GLI INGLESI GLI AZZURRI RAPPRESENTAVANO L’INTERA UNIONE - LA BATTAGLIA DI WEMBLEY PORTA DIVIDENDI A PALAZZO CHIGI. IL COMMENTO DI SALVINI: “SERVE UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO FORTUNATO OLTRE CHE BRAVO” – VIDEO


     
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    Francesco Verderami per il "Corriere della Sera"

     

    draghi donnarumma draghi donnarumma

    La vittoria all'Europeo è una dose supplementare di vaccino contro la pandemia, perché ha un effetto di massa che genera ottimismo, ha un valore economico e sociale. Perciò poche ore prima della finale, in una telefonata di lavoro con Salvini, Draghi faceva gli scongiuri: «Speriamo che... Meglio non dirlo. Ma farebbe gran bene all'Italia». «Serve un presidente del Consiglio fortunato oltre che bravo», commentava ieri il leader della Lega.

     

    Per certi versi di questa fortuna Draghi non avrebbe politicamente bisogno, dato che non deve candidarsi alle elezioni. Non è come Berlusconi, che ai Mondiali del '94 vide gli azzurri perdere ai rigori dai brasiliani a un passo dalla Coppa. Non è come Prodi, che ai Mondiali del 2006 festeggiò il successo ai rigori della Nazionale contro i francesi. Il calcio è un fenomeno da stadio capace di impattare sul Pil e sulle urne, se è vero che nell'82 persino Spadolini arrivò ad affacciarsi da un balcone di Palazzo Chigi per inneggiare ai ragazzi di Bearzot. L'attuale premier invece non ha motivi di preoccupazione nella gestione del governo e ha un forte rapporto con il Paese, che da tempo gli accredita stabilmente il 60% di gradimento.

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    Ma la partita di Wembley ha un valore politico più importante, che Draghi ha voluto sottolineare incontrando la squadra di Mancini: «Ci avete messo al centro dell'Europa». È soprattutto oltre confine che può essere sfruttata questa vittoria. Nella sfida agli inglesi, infatti, gli azzurri rappresentavano l'intera Unione: così era stata presentata mediaticamente dai vertici dell'Ue. E allora non è un caso se Mattarella - ricevendo la Nazionale al Quirinale - ha detto alla squadra che «avete fatto felici milioni di persone. E non solo in Italia».

     

    mario draghi con la nazionale 3 mario draghi con la nazionale 3

    Lo sport è un vettore formidabile per l'immagine di un Paese. Ecco perché, oltre a festeggiare i calciatori, il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio hanno voluto valorizzare anche il primo posto nel medagliere degli azzurri under 23 agli Europei di atletica, e la finale a Wimbledon di Berrettini, punta di lancia di un movimento che vanta dieci tennisti nei primi cento posti del ranking mondiale. Ecco perché nei giorni scorsi, in un colloquio riservato, il presidente del Coni Malagò aveva ribadito al premier quanto fosse «preziosa e da salvaguardare l'autonomia del Comitato olimpico». Ed ecco perché Draghi ieri ha tenuto a ricordare come il governo stia investendo molte risorse sullo sport, «che è un grande ascensore sociale, un argine al razzismo e uno strumento di coesione».

     

    mario draghi con la nazionale 1 mario draghi con la nazionale 1

    A livello nazionale l'impatto politico dell'Europeo non avrà riflessi sui partiti, che peraltro stanno (quasi) tutti in maggioranza. Semmai l'esecutivo spera che la vittoria nel calcio contribuisca alla vittoria della campagna vaccinale. Ieri infatti il Commissario all'emergenza Figliuolo ha usato gli azzurri in visita all'ospedale militare del Celio come testimonial: «Vaccinati e vincenti». Insomma la battaglia di Wembley porta dividendi a Palazzo Chigi, ed è chiaro perché Renzi abbia attaccato quanti «meschinamente avevano tifato contro la Nazionale, perché altrimenti avrebbe vinto l'Italia di Draghi». Ma tutte queste considerazioni non erano le priorità del premier a poche ore dall'inizio della partita.

     

    mario draghi mario draghi

    Lui, che avrebbe voluto andare a Wembley, ricevendo la telefonata di Salvini, ha esordito: «Se mi avesse chiamato più tardi non le avrei risposto». Come milioni di italiani stava per entrare in trance agonistica. La stessa che si è colta negli occhi di Mattarella, quando Bonucci ha segnato. Quel lampo nello sguardo del capo dello Stato vale un trattato di psicologia che fa giustizia del politically correct : è sentimento tribale, è tifo. Ed è da tifoso che Draghi si è interrotto mentre leggeva il suo discorso sulle gesta degli azzurri: «... I vostri scatti, i vostri gol, le vostre parate...». Una pausa, lo sguardo a cercare Donnarumma, un'espressione romanesca: « 'Ndo stai ? E che parate...».

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