Stefano Cantalupi per gazzetta.it
CONTE 8
"Preferirà vincere la Premer qui a Londra, vedrete", dicevano tanti tifosi Blues nelle ore prima di West Bromwich-Chelsea. Sì, come no. Eppure Antonio Conte dovrebbero conoscerlo, ormai: non rimanda mai a domani quello che può conquistare oggi. Antonio salta, pazzo di gioia, al The Hawthorns. Da stasera è l'eroe dei due mondi: dopo la Serie A italiana con la Juve, ecco la Premier League col Chelsea. Al primo tentativo, come Mourinho e Ancelotti. E con tre turni d'anticipo, così, per gradire. Sesto sigillo per i Blues nel campionato inglese, dopo un'annata in cui avevano chiuso al 10° posto. Un piccolo miracolo sportivo.
Partita dura a Birmingham, come previsto. Kanté recupera solo per la panchina, dove siede anche John Terry, monumento che non ha trovato spazio nella sua ultima stagione in blu. La difesa a tre Azpilicueta-Luiz-Cahill, d'altronde, ha dato ampie garanzie durante tutta la prima annata londinese di Conte. Il WBA è la solita squadra di Pulis: compatta come un mattone, 99% solidità e 1% fantasia. I Baggies, comunque, hanno disputato un gran campionato, appena al di sotto di chi sogna l'Europa: l'avversario più ostico per i Blues, che si presentano al primo match-point forti di un calendario rassicurante, con Watford e Sunderland futuri ospiti a Fulham Road.
Il primo tempo è piuttosto bloccato: i tifosi in trasferta al The Hawthorns e quelli assiepati nei vari pub intorno a Stamford Bridge aspettano la zampata di Diego Costa, ma lo spagnolo nel primo tempo ci prova una sola volta, con la stessa sorte di Hazard, Cahill, Pedro e Fabregas: pallone fuori. Il tentativo più pericoloso è quello di Cesc, un diagonale che mette i brividi a Foster. Il West Bromwich si fa vivo solo con un colpo di testa di Rondon, ma Courtois c'è. Poca roba.
CONTE CHELSEA 1
Si riparte ed è la volta di Moses, altro giocatore rivitalizzato da Conte: tracciante su cui Foster mostra il suo talento. Blues trasformati nell'intervallo: subito doppio tentativo spagnolo, con mezza rovesciata di Diego Costa e altra gran botta di Fabregas, poi ancor Hazard e Moses. Panico tra quelli in maglia a strisce, ma nulla di fatto. Dall'altra parte, è sempre Rondon contro il mondo, nei pochi alleggerimenti che gli uomini di Pulis riescono a concedersi. Il match corre, quando si scollina l'80' sembra che i Blues possano accontentarsi.
Ma se così fosse, non staremmo guardando una squadra di Conte. Che nel frattempo ha estratto dalla panchina il jolly: Batshuayi, il meno reclamizzato degli attaccanti. Minuto 82: disimpegno impreciso dei Baggies, Azpilicueta ci crede e si avventa su un pallone vagante, lo mette in mezzo e proprio Batshuayi fa centro. Puro Conte-style.
Conte perde la testa per l'entusiasmo, l'abbraccio con lo staff e il resto della squadra crea una palla da bowling impazzita che rotola sulla linea laterale, in direzione del settore occupato dai tifosi Blues. La reazione del WBA è poca cosa: non ci sono le motivazioni, né il tasso tecnico necessario per cercare il pari. Al fischio finale, Antonio abbraccia tutti, corre sotto la tribuna londinese e dà il via alla festa, a braccia alzate. Sarà una lunga notte, da West Brom fino a Stamford Bridge. Per pensare al double con la FA Cup ci sarà tempo.
CONTE 5
ITALIANS DO IT BETTER: DOPO ANCELOTTI, MANCINI E RANIERI ANCHE CONTE CONQUISTA LA PREMIER - DA CARRERA A ZIDANE FINO ALL'EX CT: IL TRIONFO DEI "FIGLI DI LIPPI"
Francesco Persili per Dagospia
Italians do it better. Dopo Ancelotti, Mancini e Ranieri anche Conte conquista la Premier League. A otto minuti dalla fine il gol dell’eroe per caso Batshuayi (che quando il tecnico gli ha detto di entrare non ci credeva) decide la sfida col WBA e regala al Chelsea il secondo titolo in tre anni.
L’ex ct azzurro è al settimo cielo ai microfoni di Sky: “Sono contento di non aver sbagliato sostituzione”, scherza. “Vincere il campionato più difficile del mondo del mondo è una grande soddisfazione, specialmente se parti da underdog, senza i favori del pronostico”, prosegue il tecnico salentino. “Non è stata un’annata semplice. Voglio ringraziare uno ad uno i miei calciatori: dopo un decimo posto non era facile ritrovare la voglia di essere competitivi”.
Come ai tempi della Juventus e della Nazionale, Conte ha costruito la sua fortuna sulla solidità difensiva. Ma non è stato semplice trovare l’equilibrio di squadra. La sconfitta con l’Arsenal nella partita d’andata ha rappresentato la svolta della stagione. “In quel match non avevo visto nulla dei principi del mio calcio – spiega Conte - Sono stato bravo e fortunato a capire il momento e a cambiare…”.
CONTE 9
Difesa a tre (con l’accantonamento di Ivanovic e il cambio di ruolo di Azpilicueta), rilancio di Moses e agonismo ad alto voltaggio: il Chelsea è diventata una squadra a immagine e somiglianza del suo tecnico e ha lasciato le briciole agli avversari. Una striscia di 13 vittorie consecutive che ha trasformato il campionato dei Blues in una cavalcata trionfale. “Conte è stato veramente bravo”, certifica Ancelotti. Ha avuto il coraggio di cambiare il sistema di gioco e ha trovato la chiave della stagione. Kantè, al suo secondo titolo consecutivo dopo quello conquistato col Leicester, si è rivelato “l’acquisto fondamentale della stagione”.
MARCELLO LIPPI
Nessun accenno al futuro e all’offerta dell’Inter, Conte dedica la vittoria alla famiglia e si gode il momento: “Spero di vivere tante altre situazioni come questa”. Ora l’obiettivo è battere l’Arsenal nella finale di FA Cup a Wembley per centrare il 'double': “Non ci dobbiamo fermare”. Vincere come missione e come ossessione. Un imprinting molto juventino. Nell’Europa del calcio non c’è solo l’ex ct azzurro che festeggia il titolo in Inghilterra ma anche il suo ex vice Massimo Carrera che si è laureato campione di Russia con lo Spartak e Zidane a caccia col Real della Liga e del bis in Champions. Cosa unisce Conte, Carrera e Zidane? Sono tutti figli di Lippi, l’ultimo ct che ha regalato un titolo mondiale a quell’Italia che oggi insegna calcio nel mondo.
CHELSEA PEDRO 5 CONTE CHELSEA 2 MARCELLO LIPPI MARCELLO LIPPI JUVENTUS BATSHUAYI