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    TIM, LA BATTAGLIA CONTINUA - DOPO L’APPROVAZIONE DEI CONTI, IL PRIMO AZIONISTA VIVENDI (23,9%) SPARA A ZERO SULL'AD GENISH E SUL GRUPPO DI CUI HA PERSO IL CONTROLLO PER OPERA DEL FONDO ELLIOTT E DI CDP: “IL NUOVO CDA E’ UN CAOS. SIAMO DELUSI DAI CONTI. GLI IMPEGNI ASSUNTI PRIMA DELL'ASSEMBLEA NON SONO STATI RISPETTATI”


     
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    Francesco Spini per “la Stampa”

     

    AMOS GENISH AMOS GENISH

    Tornano a rombare i cannoni in Telecom Italia. Il giorno dopo l' approvazione dei conti dei primi sei mesi, Vivendi, primo azionista di Tim col 23,9% spara alzo zero sulla sua partecipata di cui il 4 maggio scorso ha perso il controllo per opera del fondo Elliott e della Cdp. Secondo gli uomini di Vincent Bolloré il risultato del nuovo corso è deludente. Di più: il nuovo cda è «un caos», sintetizza Simon Gillham, a capo della comunicazione del gruppo transalpino.

     

    Il gruppo francese resta «vigile» sulla situazione e sta considerando la convocazione di un' assemblea straordinaria per ribaltare l' esito dell' assemblea di maggio. Una decisione definitiva, a quanto risulta, non è ancora stata presa: possibile che la riunione più opportuna sia quella che, in autunno, dovrà essere convocata per scegliere la nuova società di revisione. Ma lo scontro potrebbe anche essere anticipato.

    bollore de puyfontaine bollore de puyfontaine

     

    Comunque sia, i francesi hanno finito di starsene in silenzio. Si dicono «preoccupati» e «molto sorpresi» della fuga di notizie di quanto accade nel cda. Lamentano, in questa fase, il silenzio di Elliott, quando da Parigi definiscono «deludenti» l' andamento del titolo, i conti del secondo trimestre e quindi dei primi sei mesi. Conti presentati da Amos Genish, un manager voluto da Bolloré e a cui Vivendi conferma la fiducia. A Parigi però si fa notare che gli impegni assunti prima dell' assemblea non sono stati rispettati. Chi ne sia il garante, se non Genish, non è ben chiaro. Ciò che è palese è che la macchina di Bolloré si è rimessa in movimento in direzione di Corso d' Italia.

     

    Il presidente di Tim, Fulvio Conti, «sorpreso e dispiaciuto», bolla le parole di Gillham affidate alle agenzie internazionali Bloomberg e Reuters come «commenti inappropriati». E ricorda che «il consiglio in un clima coeso e costruttivo e nell' interesse di tutti gli azionisti è allineato con l' amministratore delegato, il management e tutta l' azienda per il conseguimento degli obiettivi del piano strategico» dell' ex monopolista.

     

    singer fondatore fondo elliott singer fondatore fondo elliott

    Una coesione condita di molta «dialettica», quella del cda, che anche martedì ha discusso a lungo con l' ad i numeri di bilancio (in linea con le attese del mercato) che non hanno però convinto gli astanti fino in fondo. In Borsa, invece, il titolo ha potuto tirare il fiato, guadagnando l' 1,48% a 0,61 euro.

     

    Per risollevare il titolo il cda ha deciso di valutare la valorizzazione degli asset. Tutti quelli «non core verranno messi in vendita» ma tra questi, chiarisce l' ad, «per il momento c' è solo Persidera». La società (di cui Gedi ha il 30%) era finita in vendita già sotto la gestione francese, per motivi Antitrust, ma con scarsi risultati in termini di valorizzazione. Il Brasile, ha ribadito Genish, «per noi è un asset importantissimo». Su Sparkle, la società dei cavi internazionali, sono in corso ragionamenti ma, per ora, nulla più.

     

    tim cambia logo tim cambia logo

    Genish, che ha deciso di trasferire la sua famiglia a Roma, si sente saldo alla guida di Telecom. «Ribadisco il mio impegno a lungo termine», scandisce agli analisti. Il manager sostiene che «l' obiettivo ebitda (il margine operativo lordo, ndr) al 2020 sembra raggiungibile.

    Ci vorrà forse un po' di tempo per dimostrare che la nostra strategia è saggia». Per il momento però i conti lo soddisfano, «possiamo definire stabile il secondo trimestre, nonostante i problemi di mercato e regolatori».

     

    A proposito di problemi regolatori, Vodafone nel suo primo trimestre dell' esercizio 2018-2019 in Italia sconta «la piena ottemperanza al provvedimento cautelare adottato dall' Antitrust», avendo fermato per intero gli aumenti legati al ritorno alla fatturazione mensile. I ricavi da servizi scendono del 6,5% a 1,231 miliardi di euro. A livello di gruppo i ricavi si sono attestati a 9,85 miliardi, in crescita dello 0,3%, o dell' 1,1% se si applicano i nuovi principi contabili.

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