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    LA CORTE SUPREMA BRITANNICA RESPINGE LA RICHIESTA DI UNA 68ENNE CHE VOLEVA IL DIVORZIO DAL MARITO 80ENNE PERCHE’ “INFELICE” - PER LA LEGGE DEL REGNO UNITO LA FINE DI UN MATRIMONIO, A MENO CHE NON SIA CONSENSUALE, AVVIENE SOLO IN PRESENZA DI COLPA DI UNA DELLE DUE PARTI: TRADIMENTO, VIOLENZE O ALTRI GRAVI MOTIVI - LE PROTESTE DEGLI AVVOCATI DIVORZISTI


     
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    Enrico Franceschini per “la Repubblica”

     

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    «Tutte le famiglie felici si somigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo». Il celebre incipit di Anna Karenina trova conferma nell'infelicità tutta particolare della signora Tini Owens, un'inglese 68enne che si è vista negare dalla Corte Suprema britannica il diritto di divorziare dal marito Hugh, 80 anni. I giudici hanno ritenuto che la ragione citata dalla donna per il divorzio, «un matrimonio infelice», non sia sufficiente di fronte al rifiuto di separarsi del coniuge.

     

    Per la legge del Regno Unito, infatti, il divorzio - a meno che non sia consensuale - si può concedere soltanto in presenza di colpa di una delle due parti: il tradimento, un comportamento violento o un altro grave motivo. Chiederlo perché la coppia, perlomeno secondo uno dei due, è «infelice», non basta.

     

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    La sentenza ha provocato proteste da parte dell' associazione avvocati divorzisti, secondo cui mette in evidenza una grottesca lacuna nell' ordinamento giudiziario di questo Paese. Con la conseguenza che, per ottenere il divorzio, talvolta un coniuge deve attribuire all' altro colpe inesistenti. Mr e Mrs Owens erano già separati legalmente dal 2015. Ma devono trascorrere cinque anni dalla separazione affinché si possa chiedere il divorzio senza motivo. Solo nel 2020, dunque, Tini potrà finalmente divorziare da Hugh.

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