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    ANCHE I TEDESCHI NEL LORO PICCOLO SONO ITALIANI - L’AEROPORTO DI BERLINO NON APRE MAI: DOPO UN ANNO E MEZZO DALLA PREVISTA INAUGURAZIONE, REGNA ANCORA IL CAOS


     
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    Paolo Lepri per il "Corriere della Sera"

    LAEROPORTO WILLY BRANDT DI BERLINOLAEROPORTO WILLY BRANDT DI BERLINO

    La storia del nuovo aeroporto di Berlino che non si inaugura mai ha il volto degli addetti assunti in extremis, nel giugno 2012, per spalancare manualmente le porte automatiche di sicurezza che non si volevano aprire nelle emergenze. Bisognava capire subito, già a quell'epoca, come sarebbe andata a finire. Invece tutti hanno creduto alle promesse, perché il dogma dell'efficienza tedesca resiste a ogni disavventura.

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    Erano già partiti gli inviti per la cerimonia di inaugurazione con la cancelliera. Erano stati già programmati tre giorni, chiamati con umorismo involontario delle «porte aperte», in cui la cittadinanza avrebbe potuto visitare il nuovo scalo internazionale, intitolato ad un incolpevole Willy Brandt, e ammirare le soluzione innovative, compresa una scultura che dominava, sospesa nel vuoto, lo spazio della sala partenze.

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    Dopo un anno e mezzo, regna ancora il caos. Il varo è stato rinviato in varie occasioni, dopo quella prima volta, e adesso non c'è più nemmeno una data presunta, nemmeno per un via libera parziale. «Di fatto, non sarà più possibile aprire nel 2014», ha dichiarato il sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, per qualcuno vittima per altri responsabile di questo scandalo senza precedenti. Che cosa è accaduto precisamente? Tutto.

    Calcoli sbagliati, errori tecnici, sottovalutazione di problemi, disguidi burocratici, contrasti tra l'ala politica e quella manageriale. I costi iniziali del progetto, che erano di 1,2 miliardi di euro, sono saliti a circa 6 miliardi. Solo per tenere accese le luci, mentre squadre di esperti cercano di risolvere tutto quello che non va, viene spesa ogni mese una somma impensabile.

    Intanto il piccolo Tegel, aperto al traffico civile nei primi anni sessanta, ad Ovest, viene tenuto insieme quasi per miracolo. E Schönefeld, ad Est, resiste a mala pena all'assalto delle compagnie low cost. Ma a Kassel, in Assia, c'è un aeroporto regionale perfettamente funzionante, con centoquaranta persone al lavoro, dal quale però non partono voli. Per quale ragione è stato costruito? Non si sa. Anche i tedeschi non sono perfetti.

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