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    DRAGHI: NON CI SARA' NESSUNO SCOSSONE SUI MERCATI DAL REFERENDUM (L’ESPERIENZA DI BREXIT E TRUMP) - “EUROPA E’ UNA CASA COSTRUITA A METÀ. NON È STABILE, MA FRAGILE. SERVONO PROGRESSI" - IL PRESIDENTE BCE AUSPICA UNA MAGGIORE UNIONE POLITICA (MA OCCHIO: I TRATTATI UE SARANNO COMPETENZA DEL NUOVO SENATO DI DOPOLAVORISTI)


     
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    Da Adnkronos

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    "Un'importante lezione" che abbiamo imparato "dalla crisi è che una casa costruita a metà non è stabile, ma fragile. Quindi servono progressi" in tutti i campi "identificati dal Rapporto dei Cinque Presidenti" per superare le vulnerabilità dell'Unione Economica e Monetaria "derivanti dalla sua incompletezza". Lo sottolinea il presidente della Bce Mario Draghi, in audizione davanti alla Commissione Econ del Parlamento Europeo, a Bruxelles.

     

    "E' molto difficile valutare esattamente l'impatto" di avvenimenti che riguardano la sfera politica o geopolitica "nel medio termine", dice Draghi rispondendo alla domanda di un eurodeputato sulle possibili conseguenze del risultato del referendum sulla riforma costituzionale in Italia sui mercati e sulle banche italiane.

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    "Guardando agli eventi recenti - osserva Draghi - è abbastanza chiaro che l'incertezza geopolitica diventa una grande fonte di incertezza" per i mercati, ma "la tendenza" che abbiamo visto negli ultimi tempi è "una reazione" dei mercati molto finanziari nel breve termine, mentre "in seguito la reazione dei mercati ha avuto una tendenza a placarsi", cosa che porta a concludere che "i mercati sono stati più resilienti".

     

    "Ma questo - ammette Draghi - non significa che sappiamo che cosa avverrà nel medio termine", poiché avvenimenti "piuttosto profondi" influenzeranno "la realtà" delle cose in un modo che è arduo prevedere.

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