pompe funebri
A processo per aver comprato 31 bare con un assegno scoperto. Nei guai un 33enne di Maglione e un 29enne di Caluso che (forse) avrebbero dovuto avviare un'attività di pompe funebri a Chivasso. Ora sono a processo per truffa anche se il 29enne di Caluso risulta irreperibile.
La truffa risale al marzo 2019 ed è stata architettata nei confronti di un rappresentante di vendita all'ingrosso di articoli funebri. All'uomo, residente a Borgaro, si erano rivolti per l'acquisto delle bare i due soci dato che uno dei due è risultato essere amministratore di un'azienda di onoranze funebri con sede a Chivasso. Investimento per l'operazione circa 11 mila euro per l'acquisto delle casse.
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Solo che una volta consegnato un assegno di 3000 euro come acconto, il fornitore delle bare si è accorto che non sarebbe stato possibile incassare il dovuto in quanto il conto d'appoggio risultava privo di fondi. Le bare, tempo dopo, sono state poi recuperate in un magazzino di Chivasso ma quanto non ha evitato ai due soci di finire a processo al tribunale di Ivrea.