• Dagospia

    DUE PESI E DUE IPOCRISIE - SE LA RUSSIA VIETA IN PATRIA LA DISTRIBUZIONE DEL FILM “MORTO STALIN SE NE FA UN ALTRO” TUTTI A URLARE ALLA CENSURA - SE LA FRANCIA RIFIUTA LA SCULTURA DI JEFF KOONS ALLORA SI CHIAMA “ECCEZIONE CULTURALE” - IL COMMENTO DI BUTTAFUOCO


     
    Guarda la fotogallery

    BUTTAFUOCO BUTTAFUOCO

    Pietrangelo Buttafuoco per “il Sole 24 Ore – Domenica”

     

    Niente film, niente scultura. Ma l'eccezione culturale ha le sua eccezioni. La Russia non sa che farsene di Morto Stalin, se ne fa un altro, la commedia di Armando Iannucci sulla lotta di potere al Cremlino iniziata dopo la morte del «padre dei popoli» e la Francia rifiuta il Bouquet of Tulip, la scultura alta dodici metri che Jeef Koons pensa di installare davanti al colonnato del Palais de Tokio.

     

    Bouquet of Tulips - JEFF KOONS Bouquet of Tulips - JEFF KOONS

    Il governo di Russia, tramite il ministro della cultura, ritira il permesso di diffusione nel suolo patrio del film. Tra i firmatari di una lettera inviata al Cremlino c'è anche il premio Oscar Nikita Mikhalkov, noto patriota oltre che artista sommo, disgustato nel vedere «ridicolizzata la storia e la memoria».

     

    In Francia, sulle pagine di Libération, e dunque con più peso di qualunque iniziativa di governo, un nutrito gruppo di autorevoli personalità della cultura e dell'arte, intima l'altolà a Koons. Neppure la motivazione del dono li commuove. Nientemeno che un monumento in memoria delle vittime degli attentati: una mano che tiene tulipani di diversi colori. In un posto che non c'entra nulla col Bataclan.

     

    Timeo Danaos et dona ferentis (e usiamo la forma arcaica), potrebbe dirsi. Robert M. Rubin, ex presidente del Centre Pompidou, dice: «Koons ci offre dei fiori, ma siamo noi a dover pagare il vaso». Il regaluccio di Koons, nella produzione, costa tre milioni di euro e nessuno ha ancora saldato la fattura per questo «simbolo di arte industriale, spettacolare e speculativa».

    morto stalin se ne fa un altro morto stalin se ne fa un altro

     

    Manco a dirlo, la decisione di Russia è già marchiata dai ciripiripì del salotto globale con l'inchiostro empio della censura, ma è quella che - invertendo l'ordine dei fattori, il risultato non cambia - a Parigi si chiama «exception culturelle». Ma l'eccezione culturale ha le sua eccezioni: la guerra alla prosecuzione dell' imperialismo con altre armi, tulips. Ed è grazie dei fiori grazie, bis!

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport