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    E ADESSO LE KOBE'S, LE SCARPE DI BRYANT CHI LE FARÀ? L'ACCORDO CON LA NIKE È SCADUTO E POTREBBERO SCOMPARIRE DAL MERCATO. SONO USATE DA MOLTI GIOCATORI NBA – I MOTIVI DELLA ROTTURA CON LA NIKE - VANESSA BRYANT, VEDOVA DI KOBE: “LA MIA SPERANZA SARÀ SEMPRE PERMETTERE AI TIFOSI DI KOBE D'INDOSSARE I PRODOTTI CON IL SUO MARCHIO. CONTINUERÒ A LOTTARE PERCHÉ CIÒ ACCADA”


     
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    Mattia Paini per "il Messaggero"

     

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    Scioccato all' idea che un domani non se ne trovino più, l' altro giorno un giocatore dei Los Angeles Lakers, Talen Horton-Tucker, guardia di vent' anni, ha lanciato l' appello: «Chiunque possa procurarmi un paio di Kobe' s». Negli Usa la chiamano «sneaker' s culture».

     

    Dimmi che scarpe indossi e ti dirò chi sei.

     

    Per intenderci: esistono gallerie online dedicate esclusivamente alla stagione 2002-03 di Kobe Bryant, quella in cui ad Adidas non era ancora subentrata Nike: libero dai lacci, il Mamba giocava con le scarpe che voleva. La notizia è che il contratto con Nike, scaduto otto giorni fa, 13 aprile, cinque anni esatti dall' ultima gara di Bryant nel basket Nba e quattordici mesi dalla morte del Mamba, non è stato rinnovato. Domanda: e adesso le scarpe di Bryant chi le farà?

     

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    L' ANNUNCIO È stata Vanessa Bryant, vedova di Kobe scomparso insieme alla figlia Gianna e altre sette persone nell' incidente d' elicottero del 26 gennaio 2020 a confermare tutto: «La mia speranza sarà sempre permettere ai tifosi di Kobe d' indossare i prodotti con il suo marchio. Continuerò a lottare perché ciò accada.

     

    Ogni nuova produzione che lo riguarda viene venduta completamente in pochi secondi, e questo dice tutto». Se guardiamo avanti, ora potrebbero partire trattative fra chi cura gli interessi della famiglia Bryant e altri marchi specializzati. Se guardiamo indietro, dagli Stati Uniti dicono che i motivi dell' esaurirsi del rapporto con Nike potrebbero essere due: un' offerta di rinnovo ritenuta non adeguata, oppure una presunta accessibilità limitata ai prodotti griffati Bryant negli ultimi anni.

     

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    Certezze: il Kobe di fine 2019 stava già lavorando con un team di creativi all' ipotesi di disegnare nuovi prodotti, il logo Mamba appartiene a Vanessa, i diritti sul simbolo The Shealth (la fodera da spada) sono invece divisi a metà fra lei e l' ex azienda partner.

     

    CULTURA Per danza sul parquet, Bryant è stato la cosa più vicina a Michael Jordan. Cioè l' uomo-Air, altra parola fattasi simbolo. Le Kobe-shoes, nell' immaginario americano e non, seguono quel binario lì. L' epilogo del matrimonio con Nike manda in bacheca quasi una dozzina di episodi che sono parte della citata «sneaker' s culture». La stessa Espn ricordava l' altro ieri l' impatto delle Kobe 4, quasi uno spartiacque: scarpa bassa, caviglia più scoperta, il definitivo balzo di uno stile che ribaltava il passato (la fu epoca delle Converse, roba da pionieri) e ch' è diventato oggi l' abitudine di mezza Nba. Stando ai rendiconti di Forbes il contratto fra Bryant e Nike partì da un quadriennale da 40 milioni di dollari con guadagni annuali poi crescenti.

     

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    Una fase dell' ulteriore cesello del mito, al tempo già una star da tre anelli sui cinque totali, sempre con i Lakers. Ogni anno, il 24 agosto è il Mamba Day: 24.08, come i due numeri di maglia indossati da Bryant in gialloviola. Mancano quattro mesi.

    Forse, per allora, si saprà qualcosa in più sul futuro del logo del Mamba

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