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    “E CHE BACCANO SUL CASO STRANO, E CHE COMMENTI PER LA CITTA’”, DA VERDI A SHAKESPEARE, ABITANO A TEATRO I MAESTRI DEL GOSSIP – ALBERTO MATTIOLI: "CORRONO DELLE VOCI FIN DAI TEMPI DI SOFOCLE, E IL PETTEGOLEZZO DIVENTA ADDIRITTURA UN 'GENERE' TEATRALE A SÉ STANTE CON LE 'COMEDY OF MANNERS' DELLA RESTAURAZIONE INGLESE" – IL MOTTO DI TUTTI I GOSSIPPARI VIENE SCANDITO NEL "BARBIERE DI SIVIGLIA": “È UN MALIGNO CON VOI CHI HA GLI OCCHI IN TESTA” - L’ULTIMO BIGLIETTO DI PAVESE: ”NON FATE TROPPI PETTEGOLEZZI”


     
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    Estratto dell'articolo di Alberto Mattioli per "La Stampa – Specchio”

     

    Almack's Assembly Rooms Londra 1827 Almack's Assembly Rooms Londra 1827

    «Certo, corrono delle voci...», dice il Corifeo a Edipo. E il Re di Tebe, uomo razionale, risponde: «Quali voci? Intendo verificare tutto quel che si dice», iniziativa, con il senno e le rivelazioni di poi, che da spettatori avremmo voglia di sconsigliargli. Se ci fossero dei dubbi sul fatto che il gossip sia uno dei motori della Storia, il teatro è lì per smentirli.

     

    Il pettegolezzo sale in palcoscenico, anima l’azione, provoca risate e lacrime. Corrono delle voci fin dai tempi di Sofocle, duemila e cinquecento anni fa. In fin dei conti, anche Jago riferisce a Otello dei pettegolezzi, affettando di non crederci come chiunque li diffonda per i suoi scopi.

     

    antigone sofocle antigone sofocle

    Le allegre comari di Windsor sono allegre anche per le chiacchiere con le quali si intrattengono, salvo poi passare dalle parole ai fatti, con conseguenti guai per sir John Falstaff e risate per noi dall’altra parte del palcoscenico. Certo, per restare a Shakespeare, capita pure che il gossip non causi che Poco rumore per nulla, ma dopo cinque atti di delizia, «con un turbinio di squisite parole, simiglianti a fuochi d’artifizio, dinanzi agli occhi», come scrive Tomasi di Lampedusa nelle sue lezioni sul Bardo.

     

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    E il gossip diventa addirittura un “genere” teatrale a sé stante con le “comedy of manners” della Restaurazione inglese, dopo il periodo buio di Cromwell che da bravo puritano, e puritano dittatore, aveva chiuso i teatri. Il bel mondo dell’aristocrazia restaurata viene messo in scena, con pudichi ma trasparenti mascheramenti, per divertire il pubblico con gli ultimi pettegolezzi ma, allo stesso tempo, per criticarne la superficialità e la leggerezza.

    le allegri comari di windsor le allegri comari di windsor

     

    Gli occhi dei maligni

    Il Settecento è il secolo che eleva il gossip a vette forse mai raggiunte. Beaumarchais, certo: ma si sa che il suo teatro sopravvive più che altro all’opera. E allora Beaumarchais via Da Ponte, nelle Nozze di Figaro, ci fa scoprire uno dei pettegoli ottimi massimi della storia del teatro, quel don Basilio che così si difende dall’accusa di Susanna di «spargere menzogne»: «Io! Che ingiustizia! Quel che compro io vendo./ A quel che tutti dicono/ io non ci aggiungo un pelo».

     

    il barbiere di siviglia il barbiere di siviglia

    E poco prima, sempre a chi lo accusava di essere maligno: «È un maligno con voi chi ha gli occhi in testa», che potrebbe essere il motto di tutti i gossippari. Nel Barbiere di Siviglia, quello di Rossini, lo stesso Basilio passa dalla voce di tenore a quella di basso e dal semplice pettegolezzo alla calunnia, che è sì «un venticello», ma produce più danni della bora. E Goldoni? Il suo teatro potrebbe essere considerato l’apoteosi della ciacola, pensate alle Baruffe chiozzotte, o al Campiello, la versione settecentesca e veneziana del Grande fratello, privacy zero, tutti sempre sotto gli occhi di tutti gli altri.

     

    Ma Goldoni al gossip esplicito dedicò anche una commedia intera, I pettegolezzi delle donne, rappresentata per la prima volta nel 1751 al Sant’Angelo di Venezia: oggi il titolo potrebbe essere considerato sessista, ma all’epoca la chiacchiera era soprattutto associata alle donne: sbagliando, in effetti.

    un ballo in maschera verdi un ballo in maschera verdi

     

    Da Busseto a Londra

    Si direbbe che nel teatro austero di Verdi non ci sia spazio per il gossip. E invece nel Ballo in maschera viene usato come arma. I congiurati minacciano di rivelare la tresca fra il governatore contro cui complottano e la moglie del suo segretario con questi versi rivestiti di una musica beffarda: «E che baccano sul caso strano/ e che commenti per la città».

     

    alberto mattioli alberto mattioli

    Del resto, il Maestro le chiacchiere dei bussetani le aveva subite, e sulla sua delicatissima pelle. Passa un secolo abbondante, e Thomas Adès, forse il più grande operista di oggi, scrive un’intera opera, Powder her face, su un celebre scandalo sessuale che travolse la duchessa di Argyll, e di cui ovviamente (s)parlava tutta Londra. E naturalmente non si può non citare, per restare al contemporaneo, la commedia Rumors di Neil Simon. «Non fate troppi pettegolezzi», scrisse Pavese nell’ultimo biglietto, e «per favore, niente pettegolezzi. Il defunto non li poteva sopportare», raccomandò Majakovskij nel suo auto necrologio. Guarda caso, due che non scrivevano per il teatro.

    un ballo in maschera verdi 3 un ballo in maschera verdi 3

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